Con la sentenza del 21 luglio 2015, Oliari e altri contro Italia, ric. nn. 18766/11 e 36030/11, la Corte di Strasburgo ha accertato la violazione dell’art. 8 CEDU per la mancata adozione di una legislazione diretta al riconoscimento e alla protezione delle unioni civili tra persone dello stesso. Si tratti della prima volta in cui la Corte europea ha modo di pronunciarsi sull’assenza nell’ordinamento italiano della possibilità per le coppie omosessuali di sposarsi o di contrarre qualche tipo di unione civile: i ricorrenti, infatti, sono tre coppie dello stesso che, a seguito del diniego opposto dalle autorità nazionali alla loro richiesta di pubblicazioni matrimoniali, ricorrono a Strasburgo, lamentando la violazione degli artt. 8, 12 e 14 Cedu e denunciando di non aver potuto disporre di mezzi adeguati a tutelare giuridicamente la loro relazione e di essere stati oggetto di una discriminazione basata sull’orientamento sessuale. L'aspetto più interessante dell’iter argomentativo della pronuncia è quello che s’incentra sullo scarto sempre più evidente tra le dinamiche sociali e la mancata risposta del diritto (Oliari, § 173 e 181).

Oliari e altri c. Italia : la Corte di Strasburgo condanna l'immobilità del legislatore italiano nel riconoscimento delle unioni omosessuali / E. Crivelli. - In: QUADERNI COSTITUZIONALI. - ISSN 0392-6664. - 35:4(2015 Dec), pp. 1036-1039. [10.1439/81992]

Oliari e altri c. Italia : la Corte di Strasburgo condanna l'immobilità del legislatore italiano nel riconoscimento delle unioni omosessuali

E. Crivelli
2015

Abstract

Con la sentenza del 21 luglio 2015, Oliari e altri contro Italia, ric. nn. 18766/11 e 36030/11, la Corte di Strasburgo ha accertato la violazione dell’art. 8 CEDU per la mancata adozione di una legislazione diretta al riconoscimento e alla protezione delle unioni civili tra persone dello stesso. Si tratti della prima volta in cui la Corte europea ha modo di pronunciarsi sull’assenza nell’ordinamento italiano della possibilità per le coppie omosessuali di sposarsi o di contrarre qualche tipo di unione civile: i ricorrenti, infatti, sono tre coppie dello stesso che, a seguito del diniego opposto dalle autorità nazionali alla loro richiesta di pubblicazioni matrimoniali, ricorrono a Strasburgo, lamentando la violazione degli artt. 8, 12 e 14 Cedu e denunciando di non aver potuto disporre di mezzi adeguati a tutelare giuridicamente la loro relazione e di essere stati oggetto di una discriminazione basata sull’orientamento sessuale. L'aspetto più interessante dell’iter argomentativo della pronuncia è quello che s’incentra sullo scarto sempre più evidente tra le dinamiche sociali e la mancata risposta del diritto (Oliari, § 173 e 181).
Corte di Strasburgo; unioni omosessuali
Settore IUS/08 - Diritto Costituzionale
dic-2015
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