Nell’ambito delle terapie oncologiche è crescente l’interesse per trattamenti che abbinino alle radiazioni l’utilizzo di agenti chimici potenziali radiosensibilizzanti. L’obiettivo di questo tipo di trattamenti è quello di ottenere un miglior controllo locale del tumore e di ridurre la probabilità di formazione di metastasi. In letteratura sono stati pubblicati numerosi studi sull’uso concomitante di fasci terapeutici di fotoni e diversi agenti chimici, ma attualmente ben pochi dati sono disponibili sull’azione combinata di adroni e agenti chimici radiosensibilizzanti. In questo lavoro si descrivono i risultati di uno studio radiobiologico condotto su fasci terapeutici di fotoni e di protoni, ed alcuni dati preliminari relativi a fasci di ioni Carbonio, utilizzando cellule umane tumorali coltivate in vitro, trattate o meno, durante le 24 ore precedenti l’irraggiamento, con il chemioterapico Epothilone B, un agente microtubulo-stabilizzante. I principali obiettivi dello studio sono: - determinare l’efficacia dei fasci di adroni rispetto ai fotoni, per le linee cellulari studiate ( RBE) - studiare la modalità di interazione delle diverse radiazioni con Epothilone B per valutare se sia additiva o sinergica. Sono stati utilizzati i fasci terapeutici di adroni di CNAO (Pavia) e di fotoni presso l’Istituto Tumori di Milano. Lo studio è stato condotto su linee cellulari umane di glioblastoma multiforme (U251MG), adenocarcinoma polmonare a cellule non piccole (A549) e medulloblastoma pediatrico (DAOY). I principali effetti biologici studiati sono il mantenimento della capacità proliferativa (sopravvivenza clonogenica), la crescita e l’invasività cellulare. I risultati ottenuti hanno mostrato che: - l’RBE dei protoni dipende fortemente dalla linea cellulare e, per glioblastoma multiforme e per adenocarcinoma polmonare, è risultata maggiore di 1.1, valore attualmente usato nella pratica clinica. - Il chemioterapico Epothilone B aumenta la citotossicità dei fasci di protoni e di fotoni e l’effetto del trattamento combinato è più che additivo.
Studio degli effetti dell’uso combinato di fasci terapeutici di particelle cariche e radiosensibilizzanti in cellule tumorali umane coltivate in vitro / D. Bettega, P. Calzolari, M. Ciocca, A. Facoetti, M. Lafiandra, R. Marchesini, S. Molinelli, E. Pignoli, B. Vischioni. ((Intervento presentato al 17. convegno Convegno Nazionale SIRR tenutosi a Trento nel 2016.
Studio degli effetti dell’uso combinato di fasci terapeutici di particelle cariche e radiosensibilizzanti in cellule tumorali umane coltivate in vitro
D. Bettega
;P. Calzolari
;M. Lafiandra
;E. Pignoli;
2016
Abstract
Nell’ambito delle terapie oncologiche è crescente l’interesse per trattamenti che abbinino alle radiazioni l’utilizzo di agenti chimici potenziali radiosensibilizzanti. L’obiettivo di questo tipo di trattamenti è quello di ottenere un miglior controllo locale del tumore e di ridurre la probabilità di formazione di metastasi. In letteratura sono stati pubblicati numerosi studi sull’uso concomitante di fasci terapeutici di fotoni e diversi agenti chimici, ma attualmente ben pochi dati sono disponibili sull’azione combinata di adroni e agenti chimici radiosensibilizzanti. In questo lavoro si descrivono i risultati di uno studio radiobiologico condotto su fasci terapeutici di fotoni e di protoni, ed alcuni dati preliminari relativi a fasci di ioni Carbonio, utilizzando cellule umane tumorali coltivate in vitro, trattate o meno, durante le 24 ore precedenti l’irraggiamento, con il chemioterapico Epothilone B, un agente microtubulo-stabilizzante. I principali obiettivi dello studio sono: - determinare l’efficacia dei fasci di adroni rispetto ai fotoni, per le linee cellulari studiate ( RBE) - studiare la modalità di interazione delle diverse radiazioni con Epothilone B per valutare se sia additiva o sinergica. Sono stati utilizzati i fasci terapeutici di adroni di CNAO (Pavia) e di fotoni presso l’Istituto Tumori di Milano. Lo studio è stato condotto su linee cellulari umane di glioblastoma multiforme (U251MG), adenocarcinoma polmonare a cellule non piccole (A549) e medulloblastoma pediatrico (DAOY). I principali effetti biologici studiati sono il mantenimento della capacità proliferativa (sopravvivenza clonogenica), la crescita e l’invasività cellulare. I risultati ottenuti hanno mostrato che: - l’RBE dei protoni dipende fortemente dalla linea cellulare e, per glioblastoma multiforme e per adenocarcinoma polmonare, è risultata maggiore di 1.1, valore attualmente usato nella pratica clinica. - Il chemioterapico Epothilone B aumenta la citotossicità dei fasci di protoni e di fotoni e l’effetto del trattamento combinato è più che additivo.File | Dimensione | Formato | |
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