Il presente lavoro si propone l’obiettivo di studiare l’istituto della confisca misura di prevenzione di cui al d.lgs. n. 159/2011, offrendone una qualificazione in termini civilistici che conduca a una rivisitazione della disciplina ad oggi vigente. L’elaborato prende le mosse da un’indagine sulla genesi e sull’evoluzione storica dell’istituto, a cui segue un’analisi dell’attuale assetto normativo e dei suoi principali problemi applicativi e interpretativi. Il lavoro si focalizza quindi sul problema della qualificazione della natura giuridica di questa confisca, ripercorrendo e sistematizzando le tesi assunte dalla dottrina e dalla giurisprudenza italiane, nonché esaminando il diritto vivente europeo, dell’Unione europea e della CEDU. Con un simile approccio viene anche studiata la civil forfeiture dell’ordinamento degli Stati Uniti d’America, individuando nella relativa giurisprudenza della Corte Suprema spunti preziosi per l’individuazione dei criteri distintivi della natura della confisca italiana. Tale natura, in definitiva, non è parsa essere né propriamente “preventiva”, né tantomeno “punitiva”, entrambe le definizioni risultando – per varie ragioni – insoddisfacenti e incoerenti rispetto all’effettiva finalità della confisca in esame, che è quella di neutralizzare, cioè azzerare, l’incremento patrimoniale generatosi in modo illecito. La confisca dovrebbe cioè ricondurre il patrimonio della persona nelle condizioni in cui si sarebbe trovato qualora la condotta illecita, e il lucro da essa discendente, non si fosse verificato. La natura dell’istituto risulta dunque “civile”, in quanto rispondente a logiche essenzialmente privatistiche, quali i modi di acquisto della proprietà e il divieto generale di ingiustificato arricchimento. Di tale nuovo modello di confisca – in un’ottica de iure condendo – vengono infine delineate le caratteristiche essenziali della disciplina applicativa (quale azione dello Stato-attore nei confronti del privato-convenuto) e del relativo statuto costituzionale e convenzionale (quello in materia di tutela della proprietà: in particolare, artt. 41, 42 Cost. e 1 Prot. add. Cedu), sottolineandone le potenziali ricadute positive non solo in termini di efficienza nel contrasto della criminalità, ma anche di rispetto dei diritti fondamentali della persona.
CONFISCA DI PREVENZIONE E CIVIL FORFEITURE. VERSO UN NUOVO MODELLO DI 'CONFISCA CIVILE' DELLA RICCHEZZA ILLECITA / S. Finocchiaro ; tutor: F. Viganò ; co-tutor:G. L. Gatta ; coordinatore: C. Luzzati. DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE "CESARE BECCARIA", 2018 Mar 08. 30. ciclo, Anno Accademico 2017. [10.13130/finocchiaro-stefano_phd2018-03-08].
CONFISCA DI PREVENZIONE E CIVIL FORFEITURE. VERSO UN NUOVO MODELLO DI 'CONFISCA CIVILE' DELLA RICCHEZZA ILLECITA
S. Finocchiaro
2018
Abstract
Il presente lavoro si propone l’obiettivo di studiare l’istituto della confisca misura di prevenzione di cui al d.lgs. n. 159/2011, offrendone una qualificazione in termini civilistici che conduca a una rivisitazione della disciplina ad oggi vigente. L’elaborato prende le mosse da un’indagine sulla genesi e sull’evoluzione storica dell’istituto, a cui segue un’analisi dell’attuale assetto normativo e dei suoi principali problemi applicativi e interpretativi. Il lavoro si focalizza quindi sul problema della qualificazione della natura giuridica di questa confisca, ripercorrendo e sistematizzando le tesi assunte dalla dottrina e dalla giurisprudenza italiane, nonché esaminando il diritto vivente europeo, dell’Unione europea e della CEDU. Con un simile approccio viene anche studiata la civil forfeiture dell’ordinamento degli Stati Uniti d’America, individuando nella relativa giurisprudenza della Corte Suprema spunti preziosi per l’individuazione dei criteri distintivi della natura della confisca italiana. Tale natura, in definitiva, non è parsa essere né propriamente “preventiva”, né tantomeno “punitiva”, entrambe le definizioni risultando – per varie ragioni – insoddisfacenti e incoerenti rispetto all’effettiva finalità della confisca in esame, che è quella di neutralizzare, cioè azzerare, l’incremento patrimoniale generatosi in modo illecito. La confisca dovrebbe cioè ricondurre il patrimonio della persona nelle condizioni in cui si sarebbe trovato qualora la condotta illecita, e il lucro da essa discendente, non si fosse verificato. La natura dell’istituto risulta dunque “civile”, in quanto rispondente a logiche essenzialmente privatistiche, quali i modi di acquisto della proprietà e il divieto generale di ingiustificato arricchimento. Di tale nuovo modello di confisca – in un’ottica de iure condendo – vengono infine delineate le caratteristiche essenziali della disciplina applicativa (quale azione dello Stato-attore nei confronti del privato-convenuto) e del relativo statuto costituzionale e convenzionale (quello in materia di tutela della proprietà: in particolare, artt. 41, 42 Cost. e 1 Prot. add. Cedu), sottolineandone le potenziali ricadute positive non solo in termini di efficienza nel contrasto della criminalità, ma anche di rispetto dei diritti fondamentali della persona.File | Dimensione | Formato | |
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