Premessa e razionale: il virus HBV è caratterizzato da una elevata variabilità genetica che si manifesta nell’esistenza di 8 diversi genotipi (A-H) e di una serie di mutanti puntiformi a livello di regioni genetiche diverse, tra cui il gene dell’envelope virale S, contenente diversi epitopi per linfociti T e B e la regione C/preC che codifica per la proteina del core e per l’HBeAg. Numerosi studi hanno dimostrato che il genotipo virale di HBV è in grado di influenzare l’evoluzione dell’infezione. E’ inoltre ben nota l’importanza clinica ed epidemiologica dei mutanti di HBV, in particolare quelli in grado di sfuggire alle difese immuni (escape mutants) o quelli associati a epatiti cosiddette atipiche (HBeAg negative). Obiettivi principali del presente studio sono: 1.indagare la distribuzione in Italia dei genotipi di HBV ; 2. valutare la prevalenza dei mutanti escape a livello del gene S. Pazienti e Metodi: sono stati inclusi nello studio 98 pazienti con epatite cronica da HBV, positivi per HBV-DNA nel plasma, di cui 36 coinfetti con HIV-1. La ricerca del genoma virale nel DNA estratto da plasma è stata effettuata mediante nested-PCR amplificando una regione di 1182 nct comprendente i geni sovrapposti env e pol (S/P) di HBV; i prodotti di amplificazione sono stati analizzati mediante sequenziamento capillare automatico diretto e sottoposti ad analisi filogenetica. Risultati e conclusioni L’analisi filogenetica ha mostrato un’elevata diffusione dei genotipi D e A sia nei soggetti HIV-1+ che in quelli HIV-1-, del genotipo G nei soggetti coinfetti (11.1%) e del genotipo F in quelli con sola infezione da HBV (11.3%). La maggior parte dei mutanti S erano presenti, sia a livello nucleotidico che aminoacidico, nella regione pre-S (10%). La regione S presentava una variabilità minore, localizzata in particolare a livello del determinante a. L’elevata variabilità riscontrata nel gene S e nel determinante a risultava in particolare associata all’infezione da genotipo D, in modo statisticamente significativo rispetto ai genotipi A e G. Tre dei 4 soggetti con HBV di genotipo G mostravano positività sierologia per HBeAg. Data l’impossibilità del genotipo G di esprimere l’antigene e per la presenza di 2 stop codon nella regione PreC, abbiamo effettuato la caratterizzazione molecolare del core virale che ha mostrato in un paziente la presenza di un’infezione mista D/G, e nei rimanenti 3 casi eventi di ricombinazione A/G. Di particolare rilevanza è l’associazione significativa dell’infezione da genotipo D, rispetto agli altri genotipi, con una maggiore variabilità nucleotidica e aminoacidica del gene S di HBV.

Significato clinico della variabilità virale : il virus dell'epatite B / G. Zehender, C. De Maddalena, C. Giambelli, D. Colzani, E. Tanzi, R. Bruno, M. Galli - In: Società Italiana Virologia Medica - 2. Congresso Nazionale - abstract / [a cura di] G. Antonelli, M. Clementi, F. Dianzani, A. Lazzarin. - Pavia : Edizioni Internazionali-Edimes Pavia, 2005 May. - pp. 18-18 (( Intervento presentato al 2. convegno Congresso Nazionale Società Italiana Virologia Medica tenutosi a Roma nel 2005.

Significato clinico della variabilità virale : il virus dell'epatite B

G. Zehender
Primo
;
C. De Maddalena
Secondo
;
C. Giambelli;D. Colzani;E. Tanzi;M. Galli
Ultimo
2005

Abstract

Premessa e razionale: il virus HBV è caratterizzato da una elevata variabilità genetica che si manifesta nell’esistenza di 8 diversi genotipi (A-H) e di una serie di mutanti puntiformi a livello di regioni genetiche diverse, tra cui il gene dell’envelope virale S, contenente diversi epitopi per linfociti T e B e la regione C/preC che codifica per la proteina del core e per l’HBeAg. Numerosi studi hanno dimostrato che il genotipo virale di HBV è in grado di influenzare l’evoluzione dell’infezione. E’ inoltre ben nota l’importanza clinica ed epidemiologica dei mutanti di HBV, in particolare quelli in grado di sfuggire alle difese immuni (escape mutants) o quelli associati a epatiti cosiddette atipiche (HBeAg negative). Obiettivi principali del presente studio sono: 1.indagare la distribuzione in Italia dei genotipi di HBV ; 2. valutare la prevalenza dei mutanti escape a livello del gene S. Pazienti e Metodi: sono stati inclusi nello studio 98 pazienti con epatite cronica da HBV, positivi per HBV-DNA nel plasma, di cui 36 coinfetti con HIV-1. La ricerca del genoma virale nel DNA estratto da plasma è stata effettuata mediante nested-PCR amplificando una regione di 1182 nct comprendente i geni sovrapposti env e pol (S/P) di HBV; i prodotti di amplificazione sono stati analizzati mediante sequenziamento capillare automatico diretto e sottoposti ad analisi filogenetica. Risultati e conclusioni L’analisi filogenetica ha mostrato un’elevata diffusione dei genotipi D e A sia nei soggetti HIV-1+ che in quelli HIV-1-, del genotipo G nei soggetti coinfetti (11.1%) e del genotipo F in quelli con sola infezione da HBV (11.3%). La maggior parte dei mutanti S erano presenti, sia a livello nucleotidico che aminoacidico, nella regione pre-S (10%). La regione S presentava una variabilità minore, localizzata in particolare a livello del determinante a. L’elevata variabilità riscontrata nel gene S e nel determinante a risultava in particolare associata all’infezione da genotipo D, in modo statisticamente significativo rispetto ai genotipi A e G. Tre dei 4 soggetti con HBV di genotipo G mostravano positività sierologia per HBeAg. Data l’impossibilità del genotipo G di esprimere l’antigene e per la presenza di 2 stop codon nella regione PreC, abbiamo effettuato la caratterizzazione molecolare del core virale che ha mostrato in un paziente la presenza di un’infezione mista D/G, e nei rimanenti 3 casi eventi di ricombinazione A/G. Di particolare rilevanza è l’associazione significativa dell’infezione da genotipo D, rispetto agli altri genotipi, con una maggiore variabilità nucleotidica e aminoacidica del gene S di HBV.
HBV genotypes mutants clinic
Settore MED/17 - Malattie Infettive
Settore MED/42 - Igiene Generale e Applicata
mag-2005
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