Nel 1849, in seguito al fallimento della Repubblica di San Marco, quaranta fra i membri più compromessi del governo rivoluzionario furono condannati all’esilio dagli austriaci in procinto di rientrare a Venezia. L’ordine ricevuto era di imbarcarsi su una nave che li avrebbe condotti sull’isola di Corfù per poi proseguire verso la destinazione finale del loro viaggio: Patrasso, Alessandria e altre città del Mediterraneo. Erano in questo modo confermati i tradizionali rapporti culturali che da secoli legavano Venezia al Levante: più di altri italiani, infatti, i veneti nel Risorgimento scelsero come meta privilegiata del proprio esilio, volontario e non, le città del Mediterraneo: caso emblematico è quello del pittore Ippolito Caffi, che “approfittò” dell’esilio per lasciare straordinarie rappresentazioni dei luoghi d’arrivo, lungo tutto il Mediterraneo. L’intervento, all’interno dell’asse tematico F12 “L'emigrazione politica nell’Ottocento: reti, relazioni, luoghi e narrazioni nelle città dell'esilio”, si propone di osservare le ragioni della scelta di un itinerario in linea con la tradizione storica dell’Italia nord-orientale, nonché le strategie adottate dagli esuli per integrarsi nelle comunità delle città levantine elevate a luogo d’esilio, per approfittare delle reti di solidarietà messe in campo dai compatrioti lì insediatisi per ragioni differenti da quelle politiche, e per portare avanti la propria lotta per la causa risorgimentale. Sarà inoltre interessante indagare come l’incontro tra antichi e nuovi gruppi d’italiani nelle città mediterranee abbia influito sulla loro percezione di sé come membri della stessa compagine nazionale, innestando nelle comunità preesistenti all’arrivo degli esuli un nuovo concetto di italianità.
Esilio e innovazione : luoghi d’arrivo e sociabilità degli esuli italiani all'indomani del 1849 / G. Girardi (STORIA E ICONOGRAFIA DELL’ARCHITETTURA, DELLE CITTÀ E DEI SITI EUROPEI). - In: La città, il viaggio, il turismo : percezione, produzione e trasformazione = The City, the Travel, the Tourism : Perception, Production and Processing / [a cura di] G. Belli, F. Capano, M.I. Pascariello. - Napoli : CIRICE, 2017. - ISBN 9788899930028. - pp. 2575-2579 (( convegno La città, il viaggio, il turismo : percezione, produzione e trasformazione tenutosi a Napoli nel 2017.
Esilio e innovazione : luoghi d’arrivo e sociabilità degli esuli italiani all'indomani del 1849
G. Girardi
2017
Abstract
Nel 1849, in seguito al fallimento della Repubblica di San Marco, quaranta fra i membri più compromessi del governo rivoluzionario furono condannati all’esilio dagli austriaci in procinto di rientrare a Venezia. L’ordine ricevuto era di imbarcarsi su una nave che li avrebbe condotti sull’isola di Corfù per poi proseguire verso la destinazione finale del loro viaggio: Patrasso, Alessandria e altre città del Mediterraneo. Erano in questo modo confermati i tradizionali rapporti culturali che da secoli legavano Venezia al Levante: più di altri italiani, infatti, i veneti nel Risorgimento scelsero come meta privilegiata del proprio esilio, volontario e non, le città del Mediterraneo: caso emblematico è quello del pittore Ippolito Caffi, che “approfittò” dell’esilio per lasciare straordinarie rappresentazioni dei luoghi d’arrivo, lungo tutto il Mediterraneo. L’intervento, all’interno dell’asse tematico F12 “L'emigrazione politica nell’Ottocento: reti, relazioni, luoghi e narrazioni nelle città dell'esilio”, si propone di osservare le ragioni della scelta di un itinerario in linea con la tradizione storica dell’Italia nord-orientale, nonché le strategie adottate dagli esuli per integrarsi nelle comunità delle città levantine elevate a luogo d’esilio, per approfittare delle reti di solidarietà messe in campo dai compatrioti lì insediatisi per ragioni differenti da quelle politiche, e per portare avanti la propria lotta per la causa risorgimentale. Sarà inoltre interessante indagare come l’incontro tra antichi e nuovi gruppi d’italiani nelle città mediterranee abbia influito sulla loro percezione di sé come membri della stessa compagine nazionale, innestando nelle comunità preesistenti all’arrivo degli esuli un nuovo concetto di italianità.File | Dimensione | Formato | |
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