La figura di Jacob Burckhardt ha segnato come poche altre la cultura europea della seconda metà dell''Ottocento: dispiegato sui due assi fondamentali della storia e della storia dell''arte, il suo magistero ha affascinato generazioni di studenti, studiosi e lettori per l''ampiezza dello sguardo nell''abbracciare i propri molteplici oggetti, per la sobria autorevolezza del suo giudizio, la ricchezza inesauribile degli orizzonti dischiusi, il sospetto per ogni forma di sterile specialismo disciplinare, l''insofferenza per l''erudizione fine a se stessa. Burckhardt diffidava profondamente della filosofia: essa gli si presentava innanzitutto nella maschera mortuaria dell''idea astratta e del soffocante sistema; a lui, che aveva sempre fatto del pensiero concreto, attaccato alle cose singole, un punto d''onore. Eppure tenne ripetutamente corsi di estetica, che è disciplina filosofica: perché questa concessione al nemico? Nell''introdurre all''estetica burckhardtiana 8e alla sua eredità, spartita nel Novecento fra formalismo e iconologia), questo lavoro tenta di rispondere a tale domanda meditando sulla soluzione che Burckhardt volle opporre alla filosofia come pensiero di idee e costruzione di sistemi: morfologia come composizione di quadri e visione di tipi.
Quadro e tipo : l'estetico in Burckhardt / A. Pinotti. - Milano : Il Castoro, 2004. - ISBN 8880333046.
Quadro e tipo : l'estetico in Burckhardt
A. PinottiPrimo
2004
Abstract
La figura di Jacob Burckhardt ha segnato come poche altre la cultura europea della seconda metà dell''Ottocento: dispiegato sui due assi fondamentali della storia e della storia dell''arte, il suo magistero ha affascinato generazioni di studenti, studiosi e lettori per l''ampiezza dello sguardo nell''abbracciare i propri molteplici oggetti, per la sobria autorevolezza del suo giudizio, la ricchezza inesauribile degli orizzonti dischiusi, il sospetto per ogni forma di sterile specialismo disciplinare, l''insofferenza per l''erudizione fine a se stessa. Burckhardt diffidava profondamente della filosofia: essa gli si presentava innanzitutto nella maschera mortuaria dell''idea astratta e del soffocante sistema; a lui, che aveva sempre fatto del pensiero concreto, attaccato alle cose singole, un punto d''onore. Eppure tenne ripetutamente corsi di estetica, che è disciplina filosofica: perché questa concessione al nemico? Nell''introdurre all''estetica burckhardtiana 8e alla sua eredità, spartita nel Novecento fra formalismo e iconologia), questo lavoro tenta di rispondere a tale domanda meditando sulla soluzione che Burckhardt volle opporre alla filosofia come pensiero di idee e costruzione di sistemi: morfologia come composizione di quadri e visione di tipi.Pubblicazioni consigliate
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