Il contributo analizza il passaggio dalle modalità di controllo del territorio d'antico regime a quelle dell'Italia della Restaurazione. L'attenzione è rivolta in particolare ai corpi armati, alla loro organizzazione e alle modalità operative. Viene messo in risalto il contrasto tra l'istituzione di una polizia moderna negli anni di fine Settecento e della dominazione napoleonica e il parallerlo conservarsi, ancora in piena età restaurata, di corpi, uomini e pratiche operative che affondavano le loro radici nell'antico regime. Analizzando la situazione dei diversi Stati restaurati si vede come i processi di modernizzazione e di ridefinizione istituzionale dei corpi e delle pratiche di polizia siano tutt'altro che lineari. Alla radice della faticosa modernizzazione, a fronte di modelli di polizia militare quale la gendarmerie che si cerca in più di un caso di riproporre, stava il faticoso adattamento dello Stato a farsi integralmente carico del complesso dei costi che la nuova organizzazione comportava e avrebbe comportato. Incertezze che avrebbero giocato un ruolo non secondario nella fatica con la quale in Italia si sarebbe ottenuta la ricercata cesura culturale tra un modello di polizia d'antico regime disprezzato e socialmente emarginato e un nuovo modello di polizia adeguato allo status di corpo scelto dell'esercito.
Tra continuità e rivolgimento: il controllo del territorio tra fine Settecento e Unità / L.L. Antonielli - In: 1815 Italia ed Europa tra fratture e continuità / [a cura di] R. Ugolini, V. Scotti Douglas. - Prima edizione. - Roma : Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 2017 Jul. - ISBN 9788885183537. - pp. 125-155 (( Intervento presentato al 68. convegno Congresso di Storia del Risorgimento italiano tenutosi a Milano nel 2015.
Tra continuità e rivolgimento: il controllo del territorio tra fine Settecento e Unità
L.L. Antonielli
2017
Abstract
Il contributo analizza il passaggio dalle modalità di controllo del territorio d'antico regime a quelle dell'Italia della Restaurazione. L'attenzione è rivolta in particolare ai corpi armati, alla loro organizzazione e alle modalità operative. Viene messo in risalto il contrasto tra l'istituzione di una polizia moderna negli anni di fine Settecento e della dominazione napoleonica e il parallerlo conservarsi, ancora in piena età restaurata, di corpi, uomini e pratiche operative che affondavano le loro radici nell'antico regime. Analizzando la situazione dei diversi Stati restaurati si vede come i processi di modernizzazione e di ridefinizione istituzionale dei corpi e delle pratiche di polizia siano tutt'altro che lineari. Alla radice della faticosa modernizzazione, a fronte di modelli di polizia militare quale la gendarmerie che si cerca in più di un caso di riproporre, stava il faticoso adattamento dello Stato a farsi integralmente carico del complesso dei costi che la nuova organizzazione comportava e avrebbe comportato. Incertezze che avrebbero giocato un ruolo non secondario nella fatica con la quale in Italia si sarebbe ottenuta la ricercata cesura culturale tra un modello di polizia d'antico regime disprezzato e socialmente emarginato e un nuovo modello di polizia adeguato allo status di corpo scelto dell'esercito.File | Dimensione | Formato | |
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