Il principe Ormisda alla corte romana tra Costantino e Giuliano

The paper aims to analyse the corpus of the sources on the Persian prince Hormizd. After having taken refuge in the house of Constantine due to dynastic disputes, Hormizd remained in the Roman court until the time of Julian, when he followed the emperor into the Persian campaign. In this context, the text of Ammianus Marcellinus is further explored through the annotations that Biondo Flavio made on the text of the Res Gestae which is preserved in the codex Lat. Z 388 of the Marciana Library in Venice. The humanist had access to passages that are now lost (their contents are recalled, sometimes chaotically), and therefore his notes (almost completely neglected by critics) shed new light on the Hormizd’s role, especially during the reign of Constantius II.

Il contributo si propone di analizzare il complesso della documentazione relativa al principe persiano Ormisda, rifugiatosi presso Costantino a seguito di contese dinastiche e rimasto alla corte romana sino all’età di Giuliano, quando partecipò al fianco dell’imperatore alla campagna persiana. In particolare, la testimonianza di Ammiano Marcellino viene riletta alla luce delle postille che Biondo Flavio appose al testo delle Res Gestae nel codice Lat. Z 388 della Biblioteca Marciana di Venezia: poiché l’umanista ebbe accesso a brani per noi perduti (di cui, piuttosto caoticamente, viene ricordato il contenuto), le sue annotazioni – sinora quasi completamente trascurate dalla critica – contribuiscono a gettare nuova luce sul ruolo rivestito da Ormisda soprattutto durante il regno di Costanzo II.