Introduzione L’interpretazione di preparati istologici cutanei allestiti da materiale cadaverico in avanzato stato di decomposizione rappresenta un’ardua sfida nella comune pratica autoptica medico-legale. Infatti, lo studio isto-patologico di tessuti prelevati da cadaveri in avanzato stato di decomposizione è quanto mai difficoltoso a causa di alterazioni organiche che, avvenendo in presenza di ossigeno e dei cosiddetti “organismi decompositori” (funghi, batteri, lieviti e, a seconda dei casi, insetti), comportano una degradazione e degenerazione delle strutture tissutali, rendendole scarsamente interpretabili. Tuttavia, esistono diverse colorazioni isto-morfologiche che si possono utilizzare in laboratorio per meglio studiare e caratterizzare le diverse tipologie lesive riscontrate durante un’autopsia, in questi casi. L’uso della soluzione reidratante di Sandison su cadaveri mummificati è già stato utilizzato con successo in alcuni studi di interesse sia paleopatologico sia patologico forense. Le colorazioni tricromiche, invece, vengono utilizzate in ambito forense per studiare la reazione vitale cutanea, grazie alla loro capacità di colorare diversamente le componenti connettivali all’interno di un tessuto. In questo studio presentiamo i risultati dell'applicazione combinata della soluzione di reidratazione di Sandison e della tricromica di Masson su cute di cadaveri sottoposti ad autopsia giudiziaria, con lo scopo di differenziare aree di tessuto indenne da aree interessate da lesività a diversa origine e a diverso stadio di decomposizione. Materiali e metodi Sono stati selezionati 10 cadaveri, sottoposti ad autopsia giudiziaria tra gennaio 2015 e dicembre 2016 presso la Sezione di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Milano, rinvenuti in diverso stato di decomposizione, ad un tempo dalla morte compreso tra 1 e 4 mesi. La casistica ha incluso 2 vittime con lesività da arma da fuoco, 2 con lesività elettrica, 2 con lesività termica e, infine, 4 morti per asfissia meccanica da impiccamento. In tutti i casi è stata prelevata una losanga di cute apparentemente lesionata. Questa è stata suddivisa poi in due sezioni: una, direttamente fissata in formalina al 10%, mentre l'altra, preliminarmente veniva trattata con soluzione di reidratazione di Sandison e successivamente fissata in formalina al 10%. Tutti i campioni sono stati quindi avviati alla preparazione istologica di routine e le sezioni così ottenute sono state colorate con Ematossilina-Eosina e Tricromica di Masson secondo Goldner. Risultati All’osservazione microscopica i campioni direttamente fissati in formalina, hanno mostrato alterazioni delle diverse strutture di grado più severo rispetto a quelli preliminarmente reidratati con soluzione di Sandison che, viceversa, ha permesso un riconoscimento strutturale maggiormente distintivo. La colorazione Tricromica di Masson ha presentato un’anomala inversione dell’affinità tintoriale del connettivo, apparso di colore rosso, invece che verde, in corrispondenza delle sedi cutanee lesionate, con un effetto più marcato, nei campioni fissati subito in formalina, e di minore entità o con disposizione “a macchia di leopardo” in quelli pretrattati in Sandison. Conclusioni Su campioni di cute in diverso stato di decomposizione l'uso combinato della soluzione di reidratazione di Sandison e della colorazione Tricromica – che si presenta con alterato effetto cromatico – rappresenta un’utile procedura per lo studio di alcune modalità lesive. Attraverso l’inversione dell’affinità tintoriale del connettivo – rosso, anziché verde – è possibile individuare aree lesionate caratterizzate da effetti di compressione/disidratazione, occultate dallo stato trasformativo avanzato del cadavere, evidenziando aree molto danneggiate, in cui la normo-tintorialità cutanea non è più ripristinabile.

Ruolo della soluzione reidratante di Sandison e della colorazione tricromica nella diagnosi differenziale di diverse modalità lesive su cute di cadaveri in avanzato stato di decomposizione / L. Franceschetti, B. Ciprandi, F. Maciocco, M. Boracchi, G. Gentile, R. Zoja. ((Intervento presentato al 1. convegno Dal cadavere al laboratorio un percorso condiviso per linee guida GIPF, GeFI, GTFI, GIEF e GIAOF tenutosi a Villasimius nel 2017.

Ruolo della soluzione reidratante di Sandison e della colorazione tricromica nella diagnosi differenziale di diverse modalità lesive su cute di cadaveri in avanzato stato di decomposizione

L. Franceschetti
Primo
;
B. Ciprandi
Secondo
;
G. Gentile
Penultimo
;
R. Zoja
2017

Abstract

Introduzione L’interpretazione di preparati istologici cutanei allestiti da materiale cadaverico in avanzato stato di decomposizione rappresenta un’ardua sfida nella comune pratica autoptica medico-legale. Infatti, lo studio isto-patologico di tessuti prelevati da cadaveri in avanzato stato di decomposizione è quanto mai difficoltoso a causa di alterazioni organiche che, avvenendo in presenza di ossigeno e dei cosiddetti “organismi decompositori” (funghi, batteri, lieviti e, a seconda dei casi, insetti), comportano una degradazione e degenerazione delle strutture tissutali, rendendole scarsamente interpretabili. Tuttavia, esistono diverse colorazioni isto-morfologiche che si possono utilizzare in laboratorio per meglio studiare e caratterizzare le diverse tipologie lesive riscontrate durante un’autopsia, in questi casi. L’uso della soluzione reidratante di Sandison su cadaveri mummificati è già stato utilizzato con successo in alcuni studi di interesse sia paleopatologico sia patologico forense. Le colorazioni tricromiche, invece, vengono utilizzate in ambito forense per studiare la reazione vitale cutanea, grazie alla loro capacità di colorare diversamente le componenti connettivali all’interno di un tessuto. In questo studio presentiamo i risultati dell'applicazione combinata della soluzione di reidratazione di Sandison e della tricromica di Masson su cute di cadaveri sottoposti ad autopsia giudiziaria, con lo scopo di differenziare aree di tessuto indenne da aree interessate da lesività a diversa origine e a diverso stadio di decomposizione. Materiali e metodi Sono stati selezionati 10 cadaveri, sottoposti ad autopsia giudiziaria tra gennaio 2015 e dicembre 2016 presso la Sezione di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Milano, rinvenuti in diverso stato di decomposizione, ad un tempo dalla morte compreso tra 1 e 4 mesi. La casistica ha incluso 2 vittime con lesività da arma da fuoco, 2 con lesività elettrica, 2 con lesività termica e, infine, 4 morti per asfissia meccanica da impiccamento. In tutti i casi è stata prelevata una losanga di cute apparentemente lesionata. Questa è stata suddivisa poi in due sezioni: una, direttamente fissata in formalina al 10%, mentre l'altra, preliminarmente veniva trattata con soluzione di reidratazione di Sandison e successivamente fissata in formalina al 10%. Tutti i campioni sono stati quindi avviati alla preparazione istologica di routine e le sezioni così ottenute sono state colorate con Ematossilina-Eosina e Tricromica di Masson secondo Goldner. Risultati All’osservazione microscopica i campioni direttamente fissati in formalina, hanno mostrato alterazioni delle diverse strutture di grado più severo rispetto a quelli preliminarmente reidratati con soluzione di Sandison che, viceversa, ha permesso un riconoscimento strutturale maggiormente distintivo. La colorazione Tricromica di Masson ha presentato un’anomala inversione dell’affinità tintoriale del connettivo, apparso di colore rosso, invece che verde, in corrispondenza delle sedi cutanee lesionate, con un effetto più marcato, nei campioni fissati subito in formalina, e di minore entità o con disposizione “a macchia di leopardo” in quelli pretrattati in Sandison. Conclusioni Su campioni di cute in diverso stato di decomposizione l'uso combinato della soluzione di reidratazione di Sandison e della colorazione Tricromica – che si presenta con alterato effetto cromatico – rappresenta un’utile procedura per lo studio di alcune modalità lesive. Attraverso l’inversione dell’affinità tintoriale del connettivo – rosso, anziché verde – è possibile individuare aree lesionate caratterizzate da effetti di compressione/disidratazione, occultate dallo stato trasformativo avanzato del cadavere, evidenziando aree molto danneggiate, in cui la normo-tintorialità cutanea non è più ripristinabile.
28-set-2017
Patologia forense, cadavere putrefatto; soluzione reidratante di Sandison, inversione dell'affinità tintoriale del connettivo
Settore MED/43 - Medicina Legale
Gruppo Italiano di Patologia Forense (G.I.P.F.)
Gruppo Genetisti Forensi Italiani (GeFI)
Gruppo Tossicologi Forensi Italiani (GITF)
Gruppo Italiano Entomologia Forense (GIEF)
Gruppo Italiano Antropologi e Odontologi Forensi (GIAOF)
Ruolo della soluzione reidratante di Sandison e della colorazione tricromica nella diagnosi differenziale di diverse modalità lesive su cute di cadaveri in avanzato stato di decomposizione / L. Franceschetti, B. Ciprandi, F. Maciocco, M. Boracchi, G. Gentile, R. Zoja. ((Intervento presentato al 1. convegno Dal cadavere al laboratorio un percorso condiviso per linee guida GIPF, GeFI, GTFI, GIEF e GIAOF tenutosi a Villasimius nel 2017.
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