Introduzione Nel cadavere con alterazione putrefattive o trasformative, la verifica della coerenza tra le lesioni osservate e i mezzi lesivi che le hanno prodotte può rivelarsi ardua: in questi casi, può essere utile ricercare e caratterizzare eventuali microparticelle esogene derivanti dal mezzo lesivo che abbiano interagito, con un meccanismo di transfert, con la matrice biologica cutanea, in corrispondenza della lesione, utilizzando la microscopia elettronica a scansione con spettroscopia a dispersione di energia a raggi X (SEM/EDS). In questo studio, presentiamo le risultanze dell’utilizzo di questa tecnica su cadaveri attinti da diverse forme di lesività, alcuni dei quali rinvenuti in stato di putrefazione avanzato. Materiali e metodi Sono stati considerati 7 cadaveri sottoposti ad autopsia giudiziaria presso la Sezione di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Milano, con segni di applicazione di diverse lesività: traumatico-contusiva (2 casi), arma da taglio (1 caso, putrefatto), asfissia meccanica da impiccamento (3 casi, putrefatti) ed elettrocuzione (1 caso). Si è proceduto a prelievo mediante due diverse tecniche di campionamento, ai fini di poter eseguire una preliminare valutazione circa l’adeguatezza di entrambe. La casistica è stata quindi suddivisa in due gruppi, in relazione alle due tecniche di campionamento utilizzate. Il gruppo A ha incluso 3 cadaveri (lesività traumatico-contusiva e da arma da taglio) in cui è stato eseguito il prelievo di una losanga cutanea in corrispondenza della lesione, disidratata poi in alcol etilico 96% e in alcool assoluto; il gruppo B ha compreso 4 cadaveri (lesività da elettrocuzione e impiccamento) sui quali il prelievo è stato effettuato mediante uno specifico scotch biadesivo in grafite, avente funzione di supporto conduttore, apponendolo direttamente sulle lesioni. In entrambi i casi, subito dopo, si è proceduto con l’analisi SEM-EDS. Risultati La tecnica SEM/EDS ha permesso di rilevare presenza di microparticelle esogene derivanti dai mezzi lesivi in tutti i casi esaminati, sia su cadavere fresco che su cadavere putrefatto. Entrambe le tecniche di campionamento si sono rivelate adeguate: le microparticelle sono infatti state rilevate sia in corrispondenza della superficie epiteliale della losanga cutanea prelevata (cadaveri del gruppo A), sia in corrispondenza della superficie adesiva apposta sulla cute (cadaveri del gruppo B). Conclusioni In ambito patologico forense, l’analisi ultrastrutturale con microscopio elettronico a scansione - SEM-EDS - si è confermata un utile mezzo di ricerca, in sede di applicazione di lesività cutanea, per caratterizzare la tipologia del mezzo lesivo intervenuto. Tale tecnica si è rivelata applicabile anche in cadaveri in avanzato stato putrefattivo post-mortale, sia mediante prelievo di losanga cutanea, sia mediante apposizione di scotch in grafite.

Applicabilità della microscopia elettronica a scansione con spettroscopia a dispersione di energia a raggi X (SEM-EDS) sul cadavere putrefatto / B. Ciprandi, L. Franceschetti, M. Boracchi, F. Maciocco, G. Gentile, R. Zoja. ((Intervento presentato al 1. convegno Dal cadavere al laboratorio un percorso condiviso per linee guida GIPF, GeFI, GTFI, GIEF e GIAOF tenutosi a Villasimius nel 2017.

Applicabilità della microscopia elettronica a scansione con spettroscopia a dispersione di energia a raggi X (SEM-EDS) sul cadavere putrefatto

B. Ciprandi
Primo
;
L. Franceschetti
Secondo
;
G. Gentile
Penultimo
;
R. Zoja
2017

Abstract

Introduzione Nel cadavere con alterazione putrefattive o trasformative, la verifica della coerenza tra le lesioni osservate e i mezzi lesivi che le hanno prodotte può rivelarsi ardua: in questi casi, può essere utile ricercare e caratterizzare eventuali microparticelle esogene derivanti dal mezzo lesivo che abbiano interagito, con un meccanismo di transfert, con la matrice biologica cutanea, in corrispondenza della lesione, utilizzando la microscopia elettronica a scansione con spettroscopia a dispersione di energia a raggi X (SEM/EDS). In questo studio, presentiamo le risultanze dell’utilizzo di questa tecnica su cadaveri attinti da diverse forme di lesività, alcuni dei quali rinvenuti in stato di putrefazione avanzato. Materiali e metodi Sono stati considerati 7 cadaveri sottoposti ad autopsia giudiziaria presso la Sezione di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Milano, con segni di applicazione di diverse lesività: traumatico-contusiva (2 casi), arma da taglio (1 caso, putrefatto), asfissia meccanica da impiccamento (3 casi, putrefatti) ed elettrocuzione (1 caso). Si è proceduto a prelievo mediante due diverse tecniche di campionamento, ai fini di poter eseguire una preliminare valutazione circa l’adeguatezza di entrambe. La casistica è stata quindi suddivisa in due gruppi, in relazione alle due tecniche di campionamento utilizzate. Il gruppo A ha incluso 3 cadaveri (lesività traumatico-contusiva e da arma da taglio) in cui è stato eseguito il prelievo di una losanga cutanea in corrispondenza della lesione, disidratata poi in alcol etilico 96% e in alcool assoluto; il gruppo B ha compreso 4 cadaveri (lesività da elettrocuzione e impiccamento) sui quali il prelievo è stato effettuato mediante uno specifico scotch biadesivo in grafite, avente funzione di supporto conduttore, apponendolo direttamente sulle lesioni. In entrambi i casi, subito dopo, si è proceduto con l’analisi SEM-EDS. Risultati La tecnica SEM/EDS ha permesso di rilevare presenza di microparticelle esogene derivanti dai mezzi lesivi in tutti i casi esaminati, sia su cadavere fresco che su cadavere putrefatto. Entrambe le tecniche di campionamento si sono rivelate adeguate: le microparticelle sono infatti state rilevate sia in corrispondenza della superficie epiteliale della losanga cutanea prelevata (cadaveri del gruppo A), sia in corrispondenza della superficie adesiva apposta sulla cute (cadaveri del gruppo B). Conclusioni In ambito patologico forense, l’analisi ultrastrutturale con microscopio elettronico a scansione - SEM-EDS - si è confermata un utile mezzo di ricerca, in sede di applicazione di lesività cutanea, per caratterizzare la tipologia del mezzo lesivo intervenuto. Tale tecnica si è rivelata applicabile anche in cadaveri in avanzato stato putrefattivo post-mortale, sia mediante prelievo di losanga cutanea, sia mediante apposizione di scotch in grafite.
28-set-2017
SEM-EDS, cadaveri in avanzata putrefazione; medicina legale; istopatologia forense
Settore MED/43 - Medicina Legale
Gruppo Italiano di Patologia Forense (G.I.P.F.)
Gruppo Genetisti Forensi Italiani (GeFI)
Gruppo Tossicologi Forensi Italiani (GITF)
Gruppo Italiano Entomologia Forense (GIEF)
Gruppo Italiano Antropologi e Odontologi Forensi (GIAOF)
Applicabilità della microscopia elettronica a scansione con spettroscopia a dispersione di energia a raggi X (SEM-EDS) sul cadavere putrefatto / B. Ciprandi, L. Franceschetti, M. Boracchi, F. Maciocco, G. Gentile, R. Zoja. ((Intervento presentato al 1. convegno Dal cadavere al laboratorio un percorso condiviso per linee guida GIPF, GeFI, GTFI, GIEF e GIAOF tenutosi a Villasimius nel 2017.
Conference Object
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Abstract congresso e Poster miniatura.pdf

accesso riservato

Descrizione: Locandina, indice, abstract e miniatura poster
Tipologia: Altro
Dimensione 903.74 kB
Formato Adobe PDF
903.74 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/526034
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact