Alla vigilia dello scoppio della guerra per l’indipendenza, fanno la loro apparizione sui palcoscenici cubani i bufos, che a guisa di commedianti dell’arte rappresentano la crisi della colonia anche attraverso la musica e la parodia dei modelli teatrali europei. I protagonisti di queste situazioni spettacolari, vincolate alla tradizione del choteo come sintesi di elementi burleschi e caricaturali, sono le maschere del negrito, della mulata, del gallego e del chino. Se l’osservazione del processo di ibridizzazione insito nella trasformazione di un’opera lirica in pièce teatrale presenta già di per sé aspetti di grande interesse, molto più sorprendenti per la loro carica di ortiziana transculturalità risultano essere queste operette comiche orgogliosamente criollas. Nella prima parte del volume si analizzano il ruolo e la carica simbolica rivestiti dai diversi generi musicali presenti in questo tipo di teatro, a cui si accompagna una riflessione sul concetto di traduzione come trasposizione di un modello culturale in modello linguistico. Ciò permette di ipotizzare l’esistenza di un contrasto tra la retorica del colonizzato e quella del colonizzatore, passo fondamentale per ripensare la relazione tra letterature periferiche e centrali in chiave moderna e in linea con gli studi postcoloniali. Allo studio propriamente detto si affianca l’edizione critica di cinque piezas inedite conservate nel “Fondo Coronado” della Biblioteca Central de Las Villas di Santa Clara, la cui lettura - arricchita da un cospicuo apparato di note - permette di entrare in contatto con un tipo di repertorio piacevolissimo quanto scarsamente rappresentato.
"Tutto nel mondo è burla" : melomanía y orgullo nacional en el teatro cubano de los bufos / I.M. Bajini. - [s.l] : Mazzanti, 2009. - ISBN 9788863260182.
"Tutto nel mondo è burla" : melomanía y orgullo nacional en el teatro cubano de los bufos
I.M. BajiniPrimo
2009
Abstract
Alla vigilia dello scoppio della guerra per l’indipendenza, fanno la loro apparizione sui palcoscenici cubani i bufos, che a guisa di commedianti dell’arte rappresentano la crisi della colonia anche attraverso la musica e la parodia dei modelli teatrali europei. I protagonisti di queste situazioni spettacolari, vincolate alla tradizione del choteo come sintesi di elementi burleschi e caricaturali, sono le maschere del negrito, della mulata, del gallego e del chino. Se l’osservazione del processo di ibridizzazione insito nella trasformazione di un’opera lirica in pièce teatrale presenta già di per sé aspetti di grande interesse, molto più sorprendenti per la loro carica di ortiziana transculturalità risultano essere queste operette comiche orgogliosamente criollas. Nella prima parte del volume si analizzano il ruolo e la carica simbolica rivestiti dai diversi generi musicali presenti in questo tipo di teatro, a cui si accompagna una riflessione sul concetto di traduzione come trasposizione di un modello culturale in modello linguistico. Ciò permette di ipotizzare l’esistenza di un contrasto tra la retorica del colonizzato e quella del colonizzatore, passo fondamentale per ripensare la relazione tra letterature periferiche e centrali in chiave moderna e in linea con gli studi postcoloniali. Allo studio propriamente detto si affianca l’edizione critica di cinque piezas inedite conservate nel “Fondo Coronado” della Biblioteca Central de Las Villas di Santa Clara, la cui lettura - arricchita da un cospicuo apparato di note - permette di entrare in contatto con un tipo di repertorio piacevolissimo quanto scarsamente rappresentato.Pubblicazioni consigliate
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