L’eterogeneità normativa che caratterizza la disciplina dei rapporti di famiglia nel contesto della UE, accentuata dal recente affermarsi di diversi modelli familiari, pone il problema del riconoscimento in uno Stato di uno status familiare – o personale – acquisito altrove, qualora questo non solo non trovi, ai fini della sua qualificazione giuridica, alcuna corrispondenza nelle fattispecie previste dall’ordinamento di destinazione, ma addirittura si ponga in contrasto con i fondamentali principi su cui esso si fonda, la cui tutela è assicurata dalla possibilità di invocare l’ordine pubblico, quale limite all’ingresso di valori giuridici stranieri. Il mancato riconoscimento degli status familiari, che ha come sua principale conseguenza quella della produzione di situazioni c.d. claudicanti, si pone in contraddizione, pregiudicandone il pieno conseguimento, con gli obiettivi, perseguiti a livello europeo, della libera circolazione delle persone, della tutela dei diritti dell’uomo, con particolare riguardo al diritto al rispetto della vita privata e familiare, alla salvaguardia infine del superiore interesse del minore. In tale contesto si pone quindi l’esigenza di verificare l’efficacia, rispetto al conseguimento di tali obiettivi, dei tradizionali meccanismi di funzionamento delle norme di conflitto, nonché di un ripensamento, almeno in via ermeneutica, delle norme di conflitto in vista della realizzazione dei medesimi.

Il riconoscimento degli status acquisiti all’estero : diritto internazionale privato, diritto dell’UE e giurisprudenza delle Corti europee / C. Ragni (Teoria e pratica del diritto. Civile e processo). - In: Il riconoscimento degli status familiari acquisiti all'estero / [a cura di] A. Cagnazzo, F. Preite. - Prima edizione. - Milano : Giuffrè, 2017. - ISBN 9788814221637. - pp. 1-20

Il riconoscimento degli status acquisiti all’estero : diritto internazionale privato, diritto dell’UE e giurisprudenza delle Corti europee

C. Ragni
Primo
2017

Abstract

L’eterogeneità normativa che caratterizza la disciplina dei rapporti di famiglia nel contesto della UE, accentuata dal recente affermarsi di diversi modelli familiari, pone il problema del riconoscimento in uno Stato di uno status familiare – o personale – acquisito altrove, qualora questo non solo non trovi, ai fini della sua qualificazione giuridica, alcuna corrispondenza nelle fattispecie previste dall’ordinamento di destinazione, ma addirittura si ponga in contrasto con i fondamentali principi su cui esso si fonda, la cui tutela è assicurata dalla possibilità di invocare l’ordine pubblico, quale limite all’ingresso di valori giuridici stranieri. Il mancato riconoscimento degli status familiari, che ha come sua principale conseguenza quella della produzione di situazioni c.d. claudicanti, si pone in contraddizione, pregiudicandone il pieno conseguimento, con gli obiettivi, perseguiti a livello europeo, della libera circolazione delle persone, della tutela dei diritti dell’uomo, con particolare riguardo al diritto al rispetto della vita privata e familiare, alla salvaguardia infine del superiore interesse del minore. In tale contesto si pone quindi l’esigenza di verificare l’efficacia, rispetto al conseguimento di tali obiettivi, dei tradizionali meccanismi di funzionamento delle norme di conflitto, nonché di un ripensamento, almeno in via ermeneutica, delle norme di conflitto in vista della realizzazione dei medesimi.
Settore IUS/13 - Diritto Internazionale
Settore IUS/14 - Diritto dell'Unione Europea
2017
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