The article focuses on the development of Italian labor law provisions granting employers’ right to dismiss the employees who become eligible for pension. The aim is to scrutinize the conformity of the latter discipline with the ban on discrimination on the ground of Age, which was enshrined as a general principle at EU level. A significant attention is paid to the most relevant judgments by the E.C.J., which generally ruled in favor of the consistency with EU principles of domestic law provisions allowing employers to freely dismiss the employees who become eligible for retirement. Ultimately, the A. puts forth an interpretation of Italian provisions in matter, which takes into account both the budgetary constraints of the State (well visible in EU law and domestic law allowing derogations to the ban on discrimination on the ground of age) and the interest of the pensionable employee to remain in the labor market

Il saggio si propone, innanzitutto, di ricostruire l’evoluzione della normativa nazionale che consente il recesso ad nutum nei riguardi del lavoratore pensionabile, al fine di valutarne la compatibilità con il divieto di discriminazione in ragione dell’età, assurto al rango di principio fondamentale nell’ordinamento euro-unitario. Un ampio spazio viene dedicato alla giurisprudenza della Corte di Giustizia, chiamata più volte a pronunciarsi sulle normative e sulle clausole contrattuali collettive che, in diversi Stati membri, prevedono la possibilità di recedere liberamente al raggiungimento di una certa età ed alla maturazione dei requisiti pensionistici. Pur prendendo posizione a favore della conformità della disciplina italiana con il dettato europeo, l’A. giunge da ultimo a proporre una soluzione interpretativa che veda rafforzata la posizione del lavoratore nei casi in cui la legge consente, al lavoratore, di esercitare l’opzione, o, alle parti, di accordarsi per la prosecuzione dell’attività oltre il raggiungimento dell’età utile per l’accesso al trattamento pensionistico.

Il licenziamento del lavoratore “pensionabile” in Italia, tra vincoli di bilancio e principi fondamentali dell’ordinamento multilevel / M. Biasi. - In: VARIAZIONI SU TEMI DI DIRITTO DEL LAVORO. - ISSN 2499-4650. - 2017:2(2017), pp. 465-489.

Il licenziamento del lavoratore “pensionabile” in Italia, tra vincoli di bilancio e principi fondamentali dell’ordinamento multilevel

M. Biasi
2017

Abstract

The article focuses on the development of Italian labor law provisions granting employers’ right to dismiss the employees who become eligible for pension. The aim is to scrutinize the conformity of the latter discipline with the ban on discrimination on the ground of Age, which was enshrined as a general principle at EU level. A significant attention is paid to the most relevant judgments by the E.C.J., which generally ruled in favor of the consistency with EU principles of domestic law provisions allowing employers to freely dismiss the employees who become eligible for retirement. Ultimately, the A. puts forth an interpretation of Italian provisions in matter, which takes into account both the budgetary constraints of the State (well visible in EU law and domestic law allowing derogations to the ban on discrimination on the ground of age) and the interest of the pensionable employee to remain in the labor market
Il saggio si propone, innanzitutto, di ricostruire l’evoluzione della normativa nazionale che consente il recesso ad nutum nei riguardi del lavoratore pensionabile, al fine di valutarne la compatibilità con il divieto di discriminazione in ragione dell’età, assurto al rango di principio fondamentale nell’ordinamento euro-unitario. Un ampio spazio viene dedicato alla giurisprudenza della Corte di Giustizia, chiamata più volte a pronunciarsi sulle normative e sulle clausole contrattuali collettive che, in diversi Stati membri, prevedono la possibilità di recedere liberamente al raggiungimento di una certa età ed alla maturazione dei requisiti pensionistici. Pur prendendo posizione a favore della conformità della disciplina italiana con il dettato europeo, l’A. giunge da ultimo a proporre una soluzione interpretativa che veda rafforzata la posizione del lavoratore nei casi in cui la legge consente, al lavoratore, di esercitare l’opzione, o, alle parti, di accordarsi per la prosecuzione dell’attività oltre il raggiungimento dell’età utile per l’accesso al trattamento pensionistico.
Settore IUS/07 - Diritto del Lavoro
2017
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