Obiettivo. Scopo di questo studio è stato indagare la frequenza della resistenza ai triazoli in ceppi ambientali di A. fumigatus isolati in diverse regioni italiane e ricercare il meccanismo molecolare alla base della resistenza. Lo studio rappresenta l’ampliamento di un precedente studio che aveva riguardato solo due regioni, Lombardia e Liguria (Eurosurv. 2014; 19: 20747). Metodi. Campioni di terra, trattati secondo il protocollo descritto dal gruppo di ricerca olandese di Nijmegen (Appl.Environ.Microbiol 2009; 75: 4053), sono stati seminati su differenti terreni, agar glucosato di Sabouraud (SDA), SDA+itraconazolo (4 mg/L) e SDA+voriconazolo (2 mg/L) e incubati a 37° e 42°C per 72 h. I ceppi di A. fumigatus cresciuti in presenza di azoli sono stati sottoposti a test di sensibilità in vitro ad itraconazolo, voriconazolo e posaconazolo, mediante metodica di microdiluizione in brodo secondo EUCAST. Per i ceppi risultati resistenti ad almeno un antifungino è stato eseguito il sequenziamento del gene Cyp51A al fine di indagare la mutazione alla base della resistenza. Risultati. Tra il 2011 e il 2016 sono stati analizzati 205 campioni di terra provenienti da 86 siti da 12 regioni italiane (Lombardia, Liguria, Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Puglia, Calabria e Sicilia). Trentadue ceppi di A. fumigatus sono risultati resistenti ad almeno un azolo. I ceppi resistenti provenivano da diverse coltivazioni (trattate o ufficialmente non trattate con fungicidi azolici), nello specifico: coltivazioni di ortaggi (12), uliveti (6), meleti (3), aranceti (2) e altri frutteti (3), vigneti (2), compost di rose (2), campi di grano (1) e parchi cittadini (1). Il sequenziamento del gene Cyp51A ha confermato che la resistenza era associata alla mutazione TR34/L98H in 29 ceppi e alla mutazione G54E in un isolato proveniente da un vigneto della Valpolicella (VR). E’ tuttora in corso l’analisi molecolare di due ceppi isolati in Umbria. Conclusioni. Lo sviluppo della resistenza in aree geografiche differenti dimostra che la resistenza ambientale associata principalmente alla mutazione TR34 / L98H è diffusa in tutto il nostro Paese.

Resistenza agli azoli in isolati ambientali di Aspergillus fumigatus in Italia / A.C.M. Prigitano, M.C. Esposto, A.M. Tortorano. ((Intervento presentato al 13. convegno Congresso nazionale FIMUA tenutosi a Padova nel 2016.

Resistenza agli azoli in isolati ambientali di Aspergillus fumigatus in Italia

A.C.M. Prigitano
Primo
;
M.C. Esposto
Secondo
;
A.M. Tortorano
Ultimo
2016

Abstract

Obiettivo. Scopo di questo studio è stato indagare la frequenza della resistenza ai triazoli in ceppi ambientali di A. fumigatus isolati in diverse regioni italiane e ricercare il meccanismo molecolare alla base della resistenza. Lo studio rappresenta l’ampliamento di un precedente studio che aveva riguardato solo due regioni, Lombardia e Liguria (Eurosurv. 2014; 19: 20747). Metodi. Campioni di terra, trattati secondo il protocollo descritto dal gruppo di ricerca olandese di Nijmegen (Appl.Environ.Microbiol 2009; 75: 4053), sono stati seminati su differenti terreni, agar glucosato di Sabouraud (SDA), SDA+itraconazolo (4 mg/L) e SDA+voriconazolo (2 mg/L) e incubati a 37° e 42°C per 72 h. I ceppi di A. fumigatus cresciuti in presenza di azoli sono stati sottoposti a test di sensibilità in vitro ad itraconazolo, voriconazolo e posaconazolo, mediante metodica di microdiluizione in brodo secondo EUCAST. Per i ceppi risultati resistenti ad almeno un antifungino è stato eseguito il sequenziamento del gene Cyp51A al fine di indagare la mutazione alla base della resistenza. Risultati. Tra il 2011 e il 2016 sono stati analizzati 205 campioni di terra provenienti da 86 siti da 12 regioni italiane (Lombardia, Liguria, Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Puglia, Calabria e Sicilia). Trentadue ceppi di A. fumigatus sono risultati resistenti ad almeno un azolo. I ceppi resistenti provenivano da diverse coltivazioni (trattate o ufficialmente non trattate con fungicidi azolici), nello specifico: coltivazioni di ortaggi (12), uliveti (6), meleti (3), aranceti (2) e altri frutteti (3), vigneti (2), compost di rose (2), campi di grano (1) e parchi cittadini (1). Il sequenziamento del gene Cyp51A ha confermato che la resistenza era associata alla mutazione TR34/L98H in 29 ceppi e alla mutazione G54E in un isolato proveniente da un vigneto della Valpolicella (VR). E’ tuttora in corso l’analisi molecolare di due ceppi isolati in Umbria. Conclusioni. Lo sviluppo della resistenza in aree geografiche differenti dimostra che la resistenza ambientale associata principalmente alla mutazione TR34 / L98H è diffusa in tutto il nostro Paese.
25-nov-2016
Settore MED/42 - Igiene Generale e Applicata
Federazione Italiana di Micopatologia Umana e Animale
Resistenza agli azoli in isolati ambientali di Aspergillus fumigatus in Italia / A.C.M. Prigitano, M.C. Esposto, A.M. Tortorano. ((Intervento presentato al 13. convegno Congresso nazionale FIMUA tenutosi a Padova nel 2016.
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