La famiglia Midichloriaceae è una famiglia batterica il cui nome deriva da Midichloria mitochondrii, simbionte intramitocondriale presente nell’ovario della zecca Ixodes ricinus (Montagna et al., 2013). Le Midichloriaceae sono comparabili, per numero di specie e per complessità, alle altre due famiglie dell’ordine Rickettsiales (Rickettsiaceae ed Anaplasmataceae), di cui fanno parte diversi batteri intracellulari patogeni per l’uomo ed altri vertebrati. In seguito alla scoperta di M. mitochondrii in I. ricinus e di batteri a esso correlati in altre specie di zecca dura, altri batteri della famiglia Midichloriaceae sono stati osservati in organismi molto diversi tra loro, spaziando da artropodi parassiti (ad esempio, pulci e cimici dei letti) e organismi dei phyla Porifera e Cnidaria, fino ad arrivare a organismi acquatici quali protisti appartenenti a specie di ciliati e ad amebe patogene del genere Acanthamoeba (Montagna et al., 2013). L’associazione di alcune midichloriaceae con organismi parassiti fa supporre un loro possibile coinvolgimento nel ruolo patogeno svolto dall’ospite parassita. Questa ipotesi è in primo luogo supportata da dati molecolari e sierologici riguardanti M. mitochondrii in I. ricinus: è infatti noto che questo batterio, presente anche nelle ghiandole salivari e nel rostro della zecca, viene trasmesso all’ospite vertebrato durante il pasto di sangue (Mariconti et al., 2012; Bazzocchi et al., 2013), anche se il suo destino, una volta inoculato nell’ospite, è tutt’ora ignoto. Altre linee di evidenza riguardanti l’infettività di batteri ascritti alla famiglia Midichloriaceae sono riscontrabili nell’ipotesi di un loro coinvolgimento nello sviluppo di patologie quali la red mark syndrome/strawberry disease nella trota iridea (Onchorynchus mykiss) (Cafiso et al., 2015) e di un possibile ruolo come coadiuvante nello sviluppo delle cheratiti oculari da Ancanthamoeba spp. Tuttavia al momento la potenziale patogenicità di alcuni membri della famiglia Midichloriaceae per l’uomo e altri vertebrati deve ancora essere dimostrata. Ad esempio, in soggetti parassitati da zecca che mostrano aspetti clinici attribuibili a rickettsiosi o ehrlichiosi, ma che mancano di titolo anticorpale contro microrganismi trasmessi tipicamente con il morso da zecca, le infezioni dovrebbero essere re-investigate sulla base di segni derivanti da infezioni correlate a Midichloriaceae. In conclusione, quindi, diversi aspetti suggeriscono il possibile ruolo di alcuni membri appartenenti alla famiglia Midichloriaceae come agenti infettivi/patogeni per i vertebrati.

Batteri della famiglia Midichloriaceae (ordine Rickettsiales): possibili patogeni emergenti per i vertebrati? / A. Cafiso, V. Serra, G. Petroni, F. Comandatore, C. Bazzocchi - In: Convegno Nazionale S.I.P.I. : atti[s.l] : SIPI, 2016. - pp. 40-40 (( Intervento presentato al 22. convegno Convegno Nazionale tenutosi a San Michele all'Adige nel 2016.

Batteri della famiglia Midichloriaceae (ordine Rickettsiales): possibili patogeni emergenti per i vertebrati?

A. Cafiso
Primo
;
V. Serra
Secondo
;
F. Comandatore
Penultimo
;
C. Bazzocchi
Ultimo
2016

Abstract

La famiglia Midichloriaceae è una famiglia batterica il cui nome deriva da Midichloria mitochondrii, simbionte intramitocondriale presente nell’ovario della zecca Ixodes ricinus (Montagna et al., 2013). Le Midichloriaceae sono comparabili, per numero di specie e per complessità, alle altre due famiglie dell’ordine Rickettsiales (Rickettsiaceae ed Anaplasmataceae), di cui fanno parte diversi batteri intracellulari patogeni per l’uomo ed altri vertebrati. In seguito alla scoperta di M. mitochondrii in I. ricinus e di batteri a esso correlati in altre specie di zecca dura, altri batteri della famiglia Midichloriaceae sono stati osservati in organismi molto diversi tra loro, spaziando da artropodi parassiti (ad esempio, pulci e cimici dei letti) e organismi dei phyla Porifera e Cnidaria, fino ad arrivare a organismi acquatici quali protisti appartenenti a specie di ciliati e ad amebe patogene del genere Acanthamoeba (Montagna et al., 2013). L’associazione di alcune midichloriaceae con organismi parassiti fa supporre un loro possibile coinvolgimento nel ruolo patogeno svolto dall’ospite parassita. Questa ipotesi è in primo luogo supportata da dati molecolari e sierologici riguardanti M. mitochondrii in I. ricinus: è infatti noto che questo batterio, presente anche nelle ghiandole salivari e nel rostro della zecca, viene trasmesso all’ospite vertebrato durante il pasto di sangue (Mariconti et al., 2012; Bazzocchi et al., 2013), anche se il suo destino, una volta inoculato nell’ospite, è tutt’ora ignoto. Altre linee di evidenza riguardanti l’infettività di batteri ascritti alla famiglia Midichloriaceae sono riscontrabili nell’ipotesi di un loro coinvolgimento nello sviluppo di patologie quali la red mark syndrome/strawberry disease nella trota iridea (Onchorynchus mykiss) (Cafiso et al., 2015) e di un possibile ruolo come coadiuvante nello sviluppo delle cheratiti oculari da Ancanthamoeba spp. Tuttavia al momento la potenziale patogenicità di alcuni membri della famiglia Midichloriaceae per l’uomo e altri vertebrati deve ancora essere dimostrata. Ad esempio, in soggetti parassitati da zecca che mostrano aspetti clinici attribuibili a rickettsiosi o ehrlichiosi, ma che mancano di titolo anticorpale contro microrganismi trasmessi tipicamente con il morso da zecca, le infezioni dovrebbero essere re-investigate sulla base di segni derivanti da infezioni correlate a Midichloriaceae. In conclusione, quindi, diversi aspetti suggeriscono il possibile ruolo di alcuni membri appartenenti alla famiglia Midichloriaceae come agenti infettivi/patogeni per i vertebrati.
red mark syndrome; midichloriaceae; oncorhynchus mykiss; trota iridea
Settore VET/06 - Parassitologia e Malattie Parassitarie degli Animali
2016
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