Il contributo ricostruisce la biografia imprenditoriale di Lorenzo Bonaldi (1915-2001) basandosi sia sui documenti acrhivistici della famiglia che sulle testimonianza orali di chi ha lavorato con lui. Ne emerge un'esistenza di un uomo che ha attraversato il Novecento da cima a fondo, sino all’alba del nuovo millennio. Nel 2000 festeggiava i 65 anni da imprenditore con il record assoluto di vendite di automibili (5704 veicoli) e un utile d’esercizio di quasi un miliardo e 400 milioni di lire. Di lì a poco si sarebbe conclusa l’avventura terrena del ragazzo venuto da Serina e fattosi da solo, animato dalla voglia di fare, da un sapere tecnico e dalla curiosità per tutto ciò che era la meccanica. Nell’Italia devastata dalla guerra e in cerca di riscatto, Bonaldi non sapeva ancora che sarebbe diventato il signor Volkswagen, ma era consapevole di essere già oltre il domani. Quella sua frase, ricordata da un collaboratore, è la felice sintesi di una esistenza e il segreto di una buona riuscita: si considerava in prestito al presente e la sua prospettiva era quella di andare oltre il quotidiano e il contingente, di traguardo in traguardo. Nel suo intimo resisteva l’eco di quel che di lui, fresco sposo, diceva la moglie, Carla Comana: "Era pieno di avvenire e il futuro gli doveva apparire come una specie di risarcimento". Quel suo essere oltre il domani è il concetto che sorregge la struttura del volume e infatti sta nel titolo, perché riassume il modello Bonaldi: crescita, innovazione, investimenti, quindi leadership, solidità finanziaria, longevità dell’azienda. Passando dalla ricostruzione postbellica al miracolo economico, dai due chock petroliferi degli anni ’70, al rilancio degli anni ’80 e alle difficoltà dei primi anni ’90 in un settore quello delle auto che, peraltro, ha i vincoli dei cicli incerti della geopolitica internazionale e dei mutamenti negli stili di vita. Prima le moto e poi le auto: non le auto estere in un mercato egemonizzato dalle case italiane, ma le auto straniere come si diceva con un termine negativo, con una lontananza da mantenere tale, in quella Italia ancora protezionistica. C’è stato un tempo in cui Bonaldi avrebbe potuto fare una scelta diversa, cambiare casa automobilistica in termini competitivi. Non ha fatto conti economici, ma ha soltanto ringraziato declinando l’offerta: e qui s’è rivisto il ragazzo di Serina dei primi passi, riconoscente verso chi lo aveva aiutato, e il saldarsi di tanti sentimenti, di una sinergia vissuta sulla reciproca stima. Proprio la leadership conquistata sul campo ha consentito all’imprenditore di dare identità e cittadinanza al settore delle vendite dell’auto, di definirlo nelle sue competenze e nella sua autonomia, portandolo così dentro i processi di modernizzazione dell’economia bergamasca. Bonaldi è stato molte cose: imprenditore agricolo, mecenate dell’arte, presidente di una scuola materna e di diverse società sportive, fra le quali la squadra di pallacanestro dell’Alpe. Territorio e comunità. Rappresentando in questo modo, e qui concludo, i tanti volti di una storia d’impresa e di un vissuto civile tutti bergamaschi: anzi, tipicamente bergamaschi.

«Essere già oltre il domani» : caratteri e dinamiche del successo imprenditoriale di Lorenzo Bonaldi / F. Cattaneo, G. De Luca (I PROTAGONISTI). - In: «Essere già oltre il domani» : la biografia imprenditoriale di Lorenzo Bonaldi tra automobili, agricoltura e arte (1915-2001) / [a cura di] G. De Luca. - Prima edizione. - Bergamo : Fondazione per la storia economica e sociale di Bergamo, 2017. - ISBN 9788886797177. - pp. 11-78

«Essere già oltre il domani» : caratteri e dinamiche del successo imprenditoriale di Lorenzo Bonaldi

G. De Luca
Primo
2017

Abstract

Il contributo ricostruisce la biografia imprenditoriale di Lorenzo Bonaldi (1915-2001) basandosi sia sui documenti acrhivistici della famiglia che sulle testimonianza orali di chi ha lavorato con lui. Ne emerge un'esistenza di un uomo che ha attraversato il Novecento da cima a fondo, sino all’alba del nuovo millennio. Nel 2000 festeggiava i 65 anni da imprenditore con il record assoluto di vendite di automibili (5704 veicoli) e un utile d’esercizio di quasi un miliardo e 400 milioni di lire. Di lì a poco si sarebbe conclusa l’avventura terrena del ragazzo venuto da Serina e fattosi da solo, animato dalla voglia di fare, da un sapere tecnico e dalla curiosità per tutto ciò che era la meccanica. Nell’Italia devastata dalla guerra e in cerca di riscatto, Bonaldi non sapeva ancora che sarebbe diventato il signor Volkswagen, ma era consapevole di essere già oltre il domani. Quella sua frase, ricordata da un collaboratore, è la felice sintesi di una esistenza e il segreto di una buona riuscita: si considerava in prestito al presente e la sua prospettiva era quella di andare oltre il quotidiano e il contingente, di traguardo in traguardo. Nel suo intimo resisteva l’eco di quel che di lui, fresco sposo, diceva la moglie, Carla Comana: "Era pieno di avvenire e il futuro gli doveva apparire come una specie di risarcimento". Quel suo essere oltre il domani è il concetto che sorregge la struttura del volume e infatti sta nel titolo, perché riassume il modello Bonaldi: crescita, innovazione, investimenti, quindi leadership, solidità finanziaria, longevità dell’azienda. Passando dalla ricostruzione postbellica al miracolo economico, dai due chock petroliferi degli anni ’70, al rilancio degli anni ’80 e alle difficoltà dei primi anni ’90 in un settore quello delle auto che, peraltro, ha i vincoli dei cicli incerti della geopolitica internazionale e dei mutamenti negli stili di vita. Prima le moto e poi le auto: non le auto estere in un mercato egemonizzato dalle case italiane, ma le auto straniere come si diceva con un termine negativo, con una lontananza da mantenere tale, in quella Italia ancora protezionistica. C’è stato un tempo in cui Bonaldi avrebbe potuto fare una scelta diversa, cambiare casa automobilistica in termini competitivi. Non ha fatto conti economici, ma ha soltanto ringraziato declinando l’offerta: e qui s’è rivisto il ragazzo di Serina dei primi passi, riconoscente verso chi lo aveva aiutato, e il saldarsi di tanti sentimenti, di una sinergia vissuta sulla reciproca stima. Proprio la leadership conquistata sul campo ha consentito all’imprenditore di dare identità e cittadinanza al settore delle vendite dell’auto, di definirlo nelle sue competenze e nella sua autonomia, portandolo così dentro i processi di modernizzazione dell’economia bergamasca. Bonaldi è stato molte cose: imprenditore agricolo, mecenate dell’arte, presidente di una scuola materna e di diverse società sportive, fra le quali la squadra di pallacanestro dell’Alpe. Territorio e comunità. Rappresentando in questo modo, e qui concludo, i tanti volti di una storia d’impresa e di un vissuto civile tutti bergamaschi: anzi, tipicamente bergamaschi.
Imprenditorialità; Bergamo; Lorenzo Bonaldi (1915-2001); vendita auto; Volkswagen
Settore SECS-P/12 - Storia Economica
2017
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