Nella logica attuale la persona con disabilità ha risentito di rappresentazioni che ne hanno sottolineato soprattutto la condizione di mancanza, oggi, invece, le linee della logica inclusiva vanno oltre l’attenzione per il deficit e per il limite. Sempre più spesso si assiste all’impiego terminologico e concettuale della prospettiva inclusiva e della cosiddetta inclusive education per riferirsi ad un’evoluzione non solo di carattere concettuale, ma anche e soprattutto culturale, sociale e formativa, che dovrebbe interessare la condizione effettiva delle persone con disabilità. Passare dall’integrazione all’inclusione richiama una maggiore attenzione per il riconoscimento e il rispetto di quella dimensione di diversità che è propria di ognuno e che richiede di concretizzare una vera e propria cultura delle differenze umane che possono riguardare ogni persona, nei differenti momenti della sua vita, dipendenti da disabilità, oppure da storie personali, lingue e culture diverse, condizioni sociali o economiche, permanenti o temporanee. Pur essendo molto importanti, gli interventi messi in atto in molte biblioteche e quelli futuri, dovrebbero essere concepiti all'interno di una progettazione complessivamente accessibile, nella quale anche gli ambienti, gli spazi, gli orari, la segnaletica e i materiali, gli arredi e soprattutto i servizi dovranno essere progettati nella prospettiva inclusiva dell'Universal Design, ossia di quella metodologia progettuale che ha come obiettivo la progettazione di prodotti e ambienti che siano, per quanto possibile, utilizzabili da tutte le persone, senza il bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate.
Universal design: per una biblioteca inclusiva / F. Venuda - In: La biblioteca aperta : tecniche e strategie di condivisione[s.l] : Editrice Bibliografica, 2017 Mar. - ISBN 9788870759433. - pp. 201-209 (( convegno La biblioteca aperta : tecniche e strategie di condivisione tenutosi a Milano nel 2017.
Universal design: per una biblioteca inclusiva
F. VenudaPrimo
2017
Abstract
Nella logica attuale la persona con disabilità ha risentito di rappresentazioni che ne hanno sottolineato soprattutto la condizione di mancanza, oggi, invece, le linee della logica inclusiva vanno oltre l’attenzione per il deficit e per il limite. Sempre più spesso si assiste all’impiego terminologico e concettuale della prospettiva inclusiva e della cosiddetta inclusive education per riferirsi ad un’evoluzione non solo di carattere concettuale, ma anche e soprattutto culturale, sociale e formativa, che dovrebbe interessare la condizione effettiva delle persone con disabilità. Passare dall’integrazione all’inclusione richiama una maggiore attenzione per il riconoscimento e il rispetto di quella dimensione di diversità che è propria di ognuno e che richiede di concretizzare una vera e propria cultura delle differenze umane che possono riguardare ogni persona, nei differenti momenti della sua vita, dipendenti da disabilità, oppure da storie personali, lingue e culture diverse, condizioni sociali o economiche, permanenti o temporanee. Pur essendo molto importanti, gli interventi messi in atto in molte biblioteche e quelli futuri, dovrebbero essere concepiti all'interno di una progettazione complessivamente accessibile, nella quale anche gli ambienti, gli spazi, gli orari, la segnaletica e i materiali, gli arredi e soprattutto i servizi dovranno essere progettati nella prospettiva inclusiva dell'Universal Design, ossia di quella metodologia progettuale che ha come obiettivo la progettazione di prodotti e ambienti che siano, per quanto possibile, utilizzabili da tutte le persone, senza il bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate.File | Dimensione | Formato | |
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