Vladas Terleckas, The Tragic Pages of Lithuanian History, 1940-1953 : recensione

Mentre nella Russia di Putin è ormai galoppante la rivalutazione della figura di uno “Stalin grande statista”, senza tener alcun conto dell’ormai ampiamente dimostrata sua reale natura di assassino seriale e di massa, responsabile anche dello stermino di milioni di russi - un deka-megamurderer nella definizione di Rudolph J. Rummel - dalle Repubbliche dell’ex Unione oggi indipendenti emergono ricerche che rendono ancor più patetico e irrazionale quel tentativo di tardivo recupero ideologico in funzione nazionalista. È il caso di questo mirabile studio di Vladas Terleckas, protagonista in prima persona della ricostruzione del sistema politico-costituzionale della Lituania indipendente (membro del Sejmas nel 1990-92 e firmatario dell’Atto di restaurazione dell’Indipendenza) e storico, in particolare del periodo 1918-1953, al quale ha dedicato approfondite ricerche, nonché attento e documentato studioso della storia lituana. Il libro copre il periodo delle più profonde sofferenze del popolo lituano (1940-1953) sotto occupazione e delle battaglie più violente per la libertà e l’indipendenza che esso ha combattuto nel corso della sua storia.