Nel maggio 2011 il governo inglese contatta il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per richiedere la trascrizione di alcune interviste rilasciate durante il Belfast Project. Svolto tra il 2001 e il 2006, si trattava di un progetto commissionato dal Boston College di storia orale e riguardante i trent'anni di guerra civile tra cattolici e protestanti nel Nord dell'Irlanda tra la fine dei Settanta e la fine dei Novanta, i cosiddetti Troubles, . Tutte le interviste furono registrate e conservate nell'archivio del BC. Nelle rispettive interviste, due ex membri dell'organizzazione indipendentista IRA (Irish Republican Army), David Ervine e Brendan Huges, parlarono dell'omicidio di Jean Mc Conville. Ritenuta informatrice della polizia britannica, la donna era stata rapita e uccisa dall'IRA nel 1972. Il suo corpo venne trovato nel 2003. Ervine e Huges addebitarono a Gerry Adams, leader dello Sinn Féin, il partito legato all'IRA, il ruolo di mandante dell'omicidio. Nel 2010, dopo la morte di entrambi gli intervistati, il giornalista Ed Moloney, direttore del Belfast Project, pubblicò un libro basato sulle loro testimonianze e cura anche un documentario omonimo: Voices from the grave . La pubblicazione del materiale e il ruolo cruciale giocato dalla rete internet portarono un progetto prima quasi completamente ignorato alla conoscenza di un grande pubblico di. Così, a seguito di queste pubblicazioni, la polizia dell'Irlanda del Nord (PSNI), che dipende dal governo inglese, apre un'indagine su una serie di sequestri avvenuti negli anni Settanta e cita in giudizio il Boston College, chiedendo di acquisire le interviste che riguardano i Troubles. Nonostante i tentativi di tutelare l'anonimato e la segretezza delle interviste da parte di degli intervistatori e dei responsabili del progetto, nel 2013 la Corte d'Appello degli Stati Uniti dichiarò che le motivazioni per la citazione degli atti e dunque per la consultazione delle interviste, continuavano a sussistere. Così, nel 2014, il Boston College cedette i nastri alla PSNI che poco dopo arresta Gerry Adams. Attualmente, sia il progetto sia l'archivio che ne conserva i file sono chiusi, ma le questioni giudiziarie (ed etiche) che li riguardano rimangono irrisolte. Il caso del Boston College ha dato vita a una riflessione che ha cercato di portare alla luce le criticità della ricerca; si tratta di difficoltà che riguardano prevalentemente gli aspetti giuridico-legali, ma anche le questioni etiche e quelle deontologiche. L'intervento esplora tali questioni.
Il caso del Boston College e del Belfast Project: 2001-2016 : le fonti orali citate in una controversia giuridica internazionale / R. Garruccio. ((Intervento presentato al convegno Buone pratiche di storia orale : questioni etiche, deontologiche e giuridiche tenutosi a Trento nel 2015.
Il caso del Boston College e del Belfast Project: 2001-2016 : le fonti orali citate in una controversia giuridica internazionale
R. GarruccioPrimo
2015
Abstract
Nel maggio 2011 il governo inglese contatta il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per richiedere la trascrizione di alcune interviste rilasciate durante il Belfast Project. Svolto tra il 2001 e il 2006, si trattava di un progetto commissionato dal Boston College di storia orale e riguardante i trent'anni di guerra civile tra cattolici e protestanti nel Nord dell'Irlanda tra la fine dei Settanta e la fine dei Novanta, i cosiddetti Troubles, . Tutte le interviste furono registrate e conservate nell'archivio del BC. Nelle rispettive interviste, due ex membri dell'organizzazione indipendentista IRA (Irish Republican Army), David Ervine e Brendan Huges, parlarono dell'omicidio di Jean Mc Conville. Ritenuta informatrice della polizia britannica, la donna era stata rapita e uccisa dall'IRA nel 1972. Il suo corpo venne trovato nel 2003. Ervine e Huges addebitarono a Gerry Adams, leader dello Sinn Féin, il partito legato all'IRA, il ruolo di mandante dell'omicidio. Nel 2010, dopo la morte di entrambi gli intervistati, il giornalista Ed Moloney, direttore del Belfast Project, pubblicò un libro basato sulle loro testimonianze e cura anche un documentario omonimo: Voices from the grave . La pubblicazione del materiale e il ruolo cruciale giocato dalla rete internet portarono un progetto prima quasi completamente ignorato alla conoscenza di un grande pubblico di. Così, a seguito di queste pubblicazioni, la polizia dell'Irlanda del Nord (PSNI), che dipende dal governo inglese, apre un'indagine su una serie di sequestri avvenuti negli anni Settanta e cita in giudizio il Boston College, chiedendo di acquisire le interviste che riguardano i Troubles. Nonostante i tentativi di tutelare l'anonimato e la segretezza delle interviste da parte di degli intervistatori e dei responsabili del progetto, nel 2013 la Corte d'Appello degli Stati Uniti dichiarò che le motivazioni per la citazione degli atti e dunque per la consultazione delle interviste, continuavano a sussistere. Così, nel 2014, il Boston College cedette i nastri alla PSNI che poco dopo arresta Gerry Adams. Attualmente, sia il progetto sia l'archivio che ne conserva i file sono chiusi, ma le questioni giudiziarie (ed etiche) che li riguardano rimangono irrisolte. Il caso del Boston College ha dato vita a una riflessione che ha cercato di portare alla luce le criticità della ricerca; si tratta di difficoltà che riguardano prevalentemente gli aspetti giuridico-legali, ma anche le questioni etiche e quelle deontologiche. L'intervento esplora tali questioni.File | Dimensione | Formato | |
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Roberta GARRUCCIO_Il caso del Boston College_ di prossima pubblicazione su _Archivio trentino_2017.pdf
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