Il contributo esamina il problema, spesso ricorrente nella prassi, del passaggio da una domanda di esecuzione degli obblighi scaturenti da un contratto preliminare ad una domanda di accertamento degli effetti prodotti dal contratto definitivo, che si inquadra nella tematica più generale del concorso apparente o reale di azioni. Sul tema è intervenuta un'importante pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione, che, pur qualificando le due domande come diverse, ha ammesso il passaggio dall'una all'altra in corso di causa in quanto domande sostanzialmente alternative collegate a una medesima vicenda esistenziale (domande c.d. complanari). L'autrice esamina criticamente il criterio espoto in dottrina circa la decisività della "tipologia" del diritto (assoluto e relativo) ai fini della individuazione del carattere apparente o reale del concorso di azioni e conferma che si tratta di vera mutatio libelli. La conseguenza pratica è individuata nel fatto che, pur se è ammissibile la mutatio libelli, ove la variazione non abbia luogo, la nuova azione deve considerarsi esercitabile in separato giudizio e non incorre nella preclusione del giudicato.
Ammissibilità della mutatio libelli da "alternatività sostanziale" nel giudizio di primo grado / E. Merlin. - In: RIVISTA DI DIRITTO PROCESSUALE. - ISSN 0035-6182. - 71:3(2016), pp. 816-826.
Ammissibilità della mutatio libelli da "alternatività sostanziale" nel giudizio di primo grado
E. Merlin
2016
Abstract
Il contributo esamina il problema, spesso ricorrente nella prassi, del passaggio da una domanda di esecuzione degli obblighi scaturenti da un contratto preliminare ad una domanda di accertamento degli effetti prodotti dal contratto definitivo, che si inquadra nella tematica più generale del concorso apparente o reale di azioni. Sul tema è intervenuta un'importante pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione, che, pur qualificando le due domande come diverse, ha ammesso il passaggio dall'una all'altra in corso di causa in quanto domande sostanzialmente alternative collegate a una medesima vicenda esistenziale (domande c.d. complanari). L'autrice esamina criticamente il criterio espoto in dottrina circa la decisività della "tipologia" del diritto (assoluto e relativo) ai fini della individuazione del carattere apparente o reale del concorso di azioni e conferma che si tratta di vera mutatio libelli. La conseguenza pratica è individuata nel fatto che, pur se è ammissibile la mutatio libelli, ove la variazione non abbia luogo, la nuova azione deve considerarsi esercitabile in separato giudizio e non incorre nella preclusione del giudicato.File | Dimensione | Formato | |
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