Partendo dall'analisi del sogno di Giacobbe in Gn. 28, si affronterà il tema della visione della “scala” quale strumento per raggiungere Dio. Giacobbe è figura importante per il mondo ebraico, terzo patriarca e capostipite degli Israeliti. L’episodio del sogno della scala risulta particolarmente significativo perché in esso avviene il contatto, a livello vocale, con Dio. Lo studio muoverà attraverso l’indagine della raffigurazione del sogno della scala in alcuni monumenti figurativi, soprattutto di epoca romana e di prima età medievale, in contesto giudaico (dalla pittura della sinagoga di Dura Europos ad alcune rappresentazioni in manoscritti ebraici) e paleocristiano (con riferimento alla Lipsanoteca di Brescia e ad alcune pitture catacombali romane). Si farà inoltre riferimento al Monte Sinai, muovendo dalla considerazione, propria della mistica ebraica medievale, del medesimo valore ghematrico del termine ebraico “scala” (sul ∙ lām) con il nome ebraico “Sinai” (Sīnai) e dell’interpretazione dell’episodio della consegna della legge a Mosè quale mezzo (o scala) per arrivare a Dio. Questo concetto venne ampiamente ripreso e ri-attualizzato da Giovanni Climaco, monaco e santo, che in età bizantina scrisse un’importante opera dottrinale per l’esicasmo cristiano, il “klimax tou paradeisou”. Il trattato, utilizzando la metafora della scala composta di trentatré gradini come gli anni di Cristo, descrive il metodo con cui riuscire ad innalzare la propria anima a Dio. Questo percorso venne raffigurato allegoricamente da numerosi artisti che lo svilupparono quale tema principale in interessanti icone bizantine.
Il sogno della “scala” da Giacobbe a Giovanni Climaco: un percorso tra arte ebraica e cristiana / D. Bianchi. ((Intervento presentato al convegno Sogno e surreale nella Letteratura e nelle Arti Ebraiche tenutosi a Milano nel 2014.
Il sogno della “scala” da Giacobbe a Giovanni Climaco: un percorso tra arte ebraica e cristiana
D. Bianchi
2014
Abstract
Partendo dall'analisi del sogno di Giacobbe in Gn. 28, si affronterà il tema della visione della “scala” quale strumento per raggiungere Dio. Giacobbe è figura importante per il mondo ebraico, terzo patriarca e capostipite degli Israeliti. L’episodio del sogno della scala risulta particolarmente significativo perché in esso avviene il contatto, a livello vocale, con Dio. Lo studio muoverà attraverso l’indagine della raffigurazione del sogno della scala in alcuni monumenti figurativi, soprattutto di epoca romana e di prima età medievale, in contesto giudaico (dalla pittura della sinagoga di Dura Europos ad alcune rappresentazioni in manoscritti ebraici) e paleocristiano (con riferimento alla Lipsanoteca di Brescia e ad alcune pitture catacombali romane). Si farà inoltre riferimento al Monte Sinai, muovendo dalla considerazione, propria della mistica ebraica medievale, del medesimo valore ghematrico del termine ebraico “scala” (sul ∙ lām) con il nome ebraico “Sinai” (Sīnai) e dell’interpretazione dell’episodio della consegna della legge a Mosè quale mezzo (o scala) per arrivare a Dio. Questo concetto venne ampiamente ripreso e ri-attualizzato da Giovanni Climaco, monaco e santo, che in età bizantina scrisse un’importante opera dottrinale per l’esicasmo cristiano, il “klimax tou paradeisou”. Il trattato, utilizzando la metafora della scala composta di trentatré gradini come gli anni di Cristo, descrive il metodo con cui riuscire ad innalzare la propria anima a Dio. Questo percorso venne raffigurato allegoricamente da numerosi artisti che lo svilupparono quale tema principale in interessanti icone bizantine.File | Dimensione | Formato | |
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