Language in films is one of the fields where dialect becomes a choice and a vehicle for new communicative demands, closely related the new way of understanding and practicing the cinema. This article introduces the reader to the use of dialect in films, analyzing the presence and functions that have been attributed to it in the past and present decades, and looks at L’Uomo che verrà as an expression of the new resurgence of dialect in Italian films. Through careful analysis of the vernacular, the paper focuses on the motivations and the communicative effectiveness of the use of dialect and questions the degree of realism or linguistic mimesis that Diritti was able to reach.

La lingua filmata appare oggi uno dei campi linguistici in cui il dialetto torna ad essere scelta registica e veicolo di nuove istanze comunicative, in stretta relazione con un nuovo modo di intendere e praticare il cinema. Il presente articolo introduce il lettore alla consuetudine cinematografica del dialetto, analizzandone la presenza e le funzioni che gli sono state attribuite nei decenni trascorsi e presenti, e guarda a L’Uomo che verrà quale espressione attuale di una nuova risorgenza dialettale all’interno delle pellicole nostrane. Attraverso un’analisi attenta dei fenomeni vernacolari in esso presenti, l’indagine si sofferma sulle motivazioni e l’efficacia comunicativa cui perviene l’uso del dialetto e si interroga su quale grado di realismo o mimesi linguistica Diritti abbia raggiunto.

La lingua filmata : "L'Uomo che verrà" di Giorgio Diritti / M. Idini. - In: ITALIANO LINGUADUE. - ISSN 2037-3597. - 7:2(2015 Feb), pp. 197-212. [10.13130/2037-3597/6814]

La lingua filmata : "L'Uomo che verrà" di Giorgio Diritti

M. Idini
Primo
2015

Abstract

Language in films is one of the fields where dialect becomes a choice and a vehicle for new communicative demands, closely related the new way of understanding and practicing the cinema. This article introduces the reader to the use of dialect in films, analyzing the presence and functions that have been attributed to it in the past and present decades, and looks at L’Uomo che verrà as an expression of the new resurgence of dialect in Italian films. Through careful analysis of the vernacular, the paper focuses on the motivations and the communicative effectiveness of the use of dialect and questions the degree of realism or linguistic mimesis that Diritti was able to reach.
La lingua filmata appare oggi uno dei campi linguistici in cui il dialetto torna ad essere scelta registica e veicolo di nuove istanze comunicative, in stretta relazione con un nuovo modo di intendere e praticare il cinema. Il presente articolo introduce il lettore alla consuetudine cinematografica del dialetto, analizzandone la presenza e le funzioni che gli sono state attribuite nei decenni trascorsi e presenti, e guarda a L’Uomo che verrà quale espressione attuale di una nuova risorgenza dialettale all’interno delle pellicole nostrane. Attraverso un’analisi attenta dei fenomeni vernacolari in esso presenti, l’indagine si sofferma sulle motivazioni e l’efficacia comunicativa cui perviene l’uso del dialetto e si interroga su quale grado di realismo o mimesi linguistica Diritti abbia raggiunto.
linguistics; italian linguistics; cinema; italian cinema; vernaculus; italian dialects
Settore L-FIL-LET/12 - Linguistica Italiana
Settore L-ART/06 - Cinema, Fotografia e Televisione
feb-2015
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