L’abuso di armi da fuoco mostra un’incidenza variabile da relazionare alle Nazioni, costituendo comunque una primaria causa di morte nei Paesi più industrializzati. La valutazione e la certificazione di quest’idoneità costituiscono una procedura medica complessa per la scarsità di studi empirici su cui fondare i criteri di valutazione, sia per una presunta scarsa formazione specifica dei clinici coinvolti. Il problema in Italia è rilevante dato che molte persone (4 milioni e 800 mila secondo le stime più recenti) detengono armi o le utilizzano per scopi ricreativi o sportivi (per un totale stimato di 10 - 12 milioni di armi da fuoco). La verifica dei requisiti è svolta attraverso il rilascio di un certificato anamnestico dal medico di medicina generale e un successivo certificato di idoneità psicofisica rilasciato da un ufficiale sanitario della A.S.L., un ufficiale medico militare o da un medico della Polizia di Stato. Non esiste, ad oggi, una formazione specifica dei clinici nei corsi universitari e specialistici. Medici di medicina generale, psichiatri e psicologi psicoterapeuti si trovano a dover gestire situazioni cliniche di pazienti potenzialmente a rischio di azioni suicidiare od omicidarie senza poter accedere a informazioni sull’eventuale detenzione di armi dai loro assistiti. Questo studio si propone di indagare la conoscenza della formazione e sulla percezione della propria capacità di gestione clinica di pazienti che detengano legalmente armi. Il progetto prevede la realizzazione di un questionario ad hoc. E’ prevista la distribuzione per via telematica attraverso mailing list mirate fornite dagli ordini dei medici e degli psicologi e la raccolta di almeno 300 questionari da medici di medicina generale, e 100 da psichiatri e psicologi psicoterapeuti in diverse regioni. Il questionario sarà sottoposto ad elaborazione statistica. Una volta verificata la percezione della capacità dei clinici di valutazione e gestione del rischio di abuso di armi legali, i dati raccolti potranno fornire un supporto alle più volte annunciate riforme legislative in materia di armi e un orientamento per i programmi di formazione di medici e psicologi.

Prevenzione di azioni violente con armi da fuoco legali : indagine sulla formazione e sulle esperienze cliniche di medici di medicina generale, psichiatri e psicoterapeuti / C.A. Clerici, L. Veneroni, V. Pirro, A. de' Micheli, G. Gentile. ((Intervento presentato al convegno Convegno “Violenza in famiglia” tenutosi a San Marino nel 2008.

Prevenzione di azioni violente con armi da fuoco legali : indagine sulla formazione e sulle esperienze cliniche di medici di medicina generale, psichiatri e psicoterapeuti

C.A. Clerici;G. Gentile
2008

Abstract

L’abuso di armi da fuoco mostra un’incidenza variabile da relazionare alle Nazioni, costituendo comunque una primaria causa di morte nei Paesi più industrializzati. La valutazione e la certificazione di quest’idoneità costituiscono una procedura medica complessa per la scarsità di studi empirici su cui fondare i criteri di valutazione, sia per una presunta scarsa formazione specifica dei clinici coinvolti. Il problema in Italia è rilevante dato che molte persone (4 milioni e 800 mila secondo le stime più recenti) detengono armi o le utilizzano per scopi ricreativi o sportivi (per un totale stimato di 10 - 12 milioni di armi da fuoco). La verifica dei requisiti è svolta attraverso il rilascio di un certificato anamnestico dal medico di medicina generale e un successivo certificato di idoneità psicofisica rilasciato da un ufficiale sanitario della A.S.L., un ufficiale medico militare o da un medico della Polizia di Stato. Non esiste, ad oggi, una formazione specifica dei clinici nei corsi universitari e specialistici. Medici di medicina generale, psichiatri e psicologi psicoterapeuti si trovano a dover gestire situazioni cliniche di pazienti potenzialmente a rischio di azioni suicidiare od omicidarie senza poter accedere a informazioni sull’eventuale detenzione di armi dai loro assistiti. Questo studio si propone di indagare la conoscenza della formazione e sulla percezione della propria capacità di gestione clinica di pazienti che detengano legalmente armi. Il progetto prevede la realizzazione di un questionario ad hoc. E’ prevista la distribuzione per via telematica attraverso mailing list mirate fornite dagli ordini dei medici e degli psicologi e la raccolta di almeno 300 questionari da medici di medicina generale, e 100 da psichiatri e psicologi psicoterapeuti in diverse regioni. Il questionario sarà sottoposto ad elaborazione statistica. Una volta verificata la percezione della capacità dei clinici di valutazione e gestione del rischio di abuso di armi legali, i dati raccolti potranno fornire un supporto alle più volte annunciate riforme legislative in materia di armi e un orientamento per i programmi di formazione di medici e psicologi.
23-ott-2008
Detenzione di armi da fuoco ; porto d'armi ; idoneità psichica
Società Italiana di Criminologia
Prevenzione di azioni violente con armi da fuoco legali : indagine sulla formazione e sulle esperienze cliniche di medici di medicina generale, psichiatri e psicoterapeuti / C.A. Clerici, L. Veneroni, V. Pirro, A. de' Micheli, G. Gentile. ((Intervento presentato al convegno Convegno “Violenza in famiglia” tenutosi a San Marino nel 2008.
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