Introduzione e obiettivi: Le malformazioni venose (MV) rappresentano la più comune forma di malformazione vascolare che interessa il distretto cervico-facciale. La scleroterapia, in particolare con l’utilizzo di sostanze sclerosanti come etanolo e sodio tetradecilsolfato (STS), rappresenta una metodica di scelta nel trattamento delle MV per efficacia e sicurezza. Le caratteristiche ottimali di questa metodica portano spesso a sottostimare i potenziali – seppur rari – effetti avversi legati al trattamento. L’obiettivo di questo studio è di valutare retrospettivamente i rischi legati alla scleroterapia con STS su un’ampia casistica di pazienti. Materiale e metodi: Sono stati inclusi nello studio 21 pazienti consecutivi con MV localizzate nel distretto cervico-facciale, trattati con STS-scleroterapia presso il reparto di chirurgia maxillo-facciale dell’Ospedale San Paolo di Milano nel periodo compreso tra Settembre 2013 e Giugno 2014. 11 pazienti sono stati sottoposti a una singola seduta di scleroterapia; 10 a due sedute. 7 pazienti considerate le piccole dimensioni della MV sono stati trattati in anestesia locale senza guida fluoroscopia; 14 sono invece stati sottoposti a sclerotizzazione in anestesia generale sotto guida fluoroscopica. Per ogni paziente si sono valutati la comparsa di complicanze minori e maggiori e di algie, con follow-up medio di sei mesi. Risultati: Complicanze minori con regressione completa entro 3 settimane dalla procedura si sono evidenziate in una percentuale significativa di pazienti. Nello specifico il 38% dei pazienti ha riportato la formazione di ulcere cutanee, il 24% l’insorgenza di lesioni vescicolo-bollose, il 14% di emorragie, il 48% di deficit motori, il 38% di deficit sensitivi e il 48% di algie. In una paziente è stato riscontrata immediatamente dopo la procedura la paralisi di un ramo centrofaciale del VII nervo cranico, con risoluzione solo parziale nel follow up. In una paziente la presenza misconosciuta di un forame ovale pervio ha causato un deficit ischemico neurologico reversibile con disartria e dismetria temporanee su base embolica paradossa. Conclusioni: Il trattamento delle MV con il STS ha mostrato buona efficacia, elevata tollerabilità da parte dei pazienti e scarsa tossicità. Ciononostante i possibili effetti avversi della terapia devono essere ben noti al clinico, che deve garantire una pianificazione e gestione ottimale del paziente. In quest’ottica anche la somministrazione di un adeguato consenso informato al paziente è fondamentale, sia dal punto di vista etico che medico-legale.
Complicanze nel trattamento scleroterapico delle malformazioni venose / F. Allevi, E. Agape, G. Colletti. ((Intervento presentato al 2. convegno SISAV tenutosi a Milano nel 2013.
Complicanze nel trattamento scleroterapico delle malformazioni venose
F. AlleviPrimo
;E. AgapeSecondo
;G. CollettiUltimo
2014
Abstract
Introduzione e obiettivi: Le malformazioni venose (MV) rappresentano la più comune forma di malformazione vascolare che interessa il distretto cervico-facciale. La scleroterapia, in particolare con l’utilizzo di sostanze sclerosanti come etanolo e sodio tetradecilsolfato (STS), rappresenta una metodica di scelta nel trattamento delle MV per efficacia e sicurezza. Le caratteristiche ottimali di questa metodica portano spesso a sottostimare i potenziali – seppur rari – effetti avversi legati al trattamento. L’obiettivo di questo studio è di valutare retrospettivamente i rischi legati alla scleroterapia con STS su un’ampia casistica di pazienti. Materiale e metodi: Sono stati inclusi nello studio 21 pazienti consecutivi con MV localizzate nel distretto cervico-facciale, trattati con STS-scleroterapia presso il reparto di chirurgia maxillo-facciale dell’Ospedale San Paolo di Milano nel periodo compreso tra Settembre 2013 e Giugno 2014. 11 pazienti sono stati sottoposti a una singola seduta di scleroterapia; 10 a due sedute. 7 pazienti considerate le piccole dimensioni della MV sono stati trattati in anestesia locale senza guida fluoroscopia; 14 sono invece stati sottoposti a sclerotizzazione in anestesia generale sotto guida fluoroscopica. Per ogni paziente si sono valutati la comparsa di complicanze minori e maggiori e di algie, con follow-up medio di sei mesi. Risultati: Complicanze minori con regressione completa entro 3 settimane dalla procedura si sono evidenziate in una percentuale significativa di pazienti. Nello specifico il 38% dei pazienti ha riportato la formazione di ulcere cutanee, il 24% l’insorgenza di lesioni vescicolo-bollose, il 14% di emorragie, il 48% di deficit motori, il 38% di deficit sensitivi e il 48% di algie. In una paziente è stato riscontrata immediatamente dopo la procedura la paralisi di un ramo centrofaciale del VII nervo cranico, con risoluzione solo parziale nel follow up. In una paziente la presenza misconosciuta di un forame ovale pervio ha causato un deficit ischemico neurologico reversibile con disartria e dismetria temporanee su base embolica paradossa. Conclusioni: Il trattamento delle MV con il STS ha mostrato buona efficacia, elevata tollerabilità da parte dei pazienti e scarsa tossicità. Ciononostante i possibili effetti avversi della terapia devono essere ben noti al clinico, che deve garantire una pianificazione e gestione ottimale del paziente. In quest’ottica anche la somministrazione di un adeguato consenso informato al paziente è fondamentale, sia dal punto di vista etico che medico-legale.Pubblicazioni consigliate
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