Le perdite di sostanza a carico delle palpebre, superiore e/o inferiore, sono spesso la conseguenza dell’asportazione di neoplasie cutanee. Il basalioma, il più frequente tumore cutaneo che colpisce il distretto cranio-cefalico, interessa prevalentemente la palpebra inferiore rispetto alla superiore. Qualora il difetto interessi meno del 25% della superficie palpebrale, è generalmente raccomandata la chiusura per prima intenzione. Esistono però situazioni in cui il difetto è più esteso e si richiede pertanto un’attenta pianificazione preoperatoria della fase ricostruttiva. Se la perdita di sostanza interessa il 30-60% della palpebra, il trattamento si differenzia a seconda della palpebra coinvolta: il nostro protocollo prevede l’utilizzo di lembi locali di scorrimento o rotazione (lembo di Tenzel), associati, se è la palpebra inferiore ad essere colpita dalla perdita di sostanza, a innesti di fibromucosa palatina o innesti compositi condromucosi con prelievo dal setto nasale o ancora a lembi tarsocongiuntivali per l’eventuale ricostruzione della porzione più posteriore, quella congiuntivale; nei casi interessanti invece la palpebra superiore, i lembi locali di rotazione o scorrimento vengono associati a innesti di mucosa libera. Per la palpebra inferiore gli Autori preferiscono l’utilizzo di innesti da mucosa palatina che contribuisce a mantenere il sostegno della neopalpebra; la mucosa del setto nasale presenta infatti caratteristiche più simili a quelle della mucosa congiuntivale, ma è molto delicata e inadatta a garantire il mantenimento della posizione della palpebra inferiore. Nelle situazioni in cui è l’intera palpebra ad essere interessata, le ricostruzioni palpebrali totali prevedono l’allestimento di ampi lembi di scorrimento (ad esempio il lembo di Mustardé), di lembi di galea o di lembi liberi microvascolari, eventualmente associati ai suddetti innesti mucosi e con le stesse modalità. Lo scopo di questo lavoro è quello di illustrare il protocollo ricostruttivo adottato per le ricostruzioni palpebrali più o meno estese, con particolare riferimento all’approccio e alle tecniche utilizzate.
Le ricostruzioni palpebrali nel paziente oncologico / G. Colletti, F. Allevi, D. Rabbiosi, D. Valassina, L. Gualandri, K. Tewfik, F. Biglioli. ((Intervento presentato al 28. convegno SIDCO tenutosi a Riccione nel 2013.
Le ricostruzioni palpebrali nel paziente oncologico
G. CollettiPrimo
;F. AlleviSecondo
;F. BiglioliUltimo
2013
Abstract
Le perdite di sostanza a carico delle palpebre, superiore e/o inferiore, sono spesso la conseguenza dell’asportazione di neoplasie cutanee. Il basalioma, il più frequente tumore cutaneo che colpisce il distretto cranio-cefalico, interessa prevalentemente la palpebra inferiore rispetto alla superiore. Qualora il difetto interessi meno del 25% della superficie palpebrale, è generalmente raccomandata la chiusura per prima intenzione. Esistono però situazioni in cui il difetto è più esteso e si richiede pertanto un’attenta pianificazione preoperatoria della fase ricostruttiva. Se la perdita di sostanza interessa il 30-60% della palpebra, il trattamento si differenzia a seconda della palpebra coinvolta: il nostro protocollo prevede l’utilizzo di lembi locali di scorrimento o rotazione (lembo di Tenzel), associati, se è la palpebra inferiore ad essere colpita dalla perdita di sostanza, a innesti di fibromucosa palatina o innesti compositi condromucosi con prelievo dal setto nasale o ancora a lembi tarsocongiuntivali per l’eventuale ricostruzione della porzione più posteriore, quella congiuntivale; nei casi interessanti invece la palpebra superiore, i lembi locali di rotazione o scorrimento vengono associati a innesti di mucosa libera. Per la palpebra inferiore gli Autori preferiscono l’utilizzo di innesti da mucosa palatina che contribuisce a mantenere il sostegno della neopalpebra; la mucosa del setto nasale presenta infatti caratteristiche più simili a quelle della mucosa congiuntivale, ma è molto delicata e inadatta a garantire il mantenimento della posizione della palpebra inferiore. Nelle situazioni in cui è l’intera palpebra ad essere interessata, le ricostruzioni palpebrali totali prevedono l’allestimento di ampi lembi di scorrimento (ad esempio il lembo di Mustardé), di lembi di galea o di lembi liberi microvascolari, eventualmente associati ai suddetti innesti mucosi e con le stesse modalità. Lo scopo di questo lavoro è quello di illustrare il protocollo ricostruttivo adottato per le ricostruzioni palpebrali più o meno estese, con particolare riferimento all’approccio e alle tecniche utilizzate.Pubblicazioni consigliate
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