Scopo del lavoro Le anomalie vascolari rappresentano un argomento in parte ancora da chiarire. Lo scopo di questo lavoro è quello di mostrare le tipologie di anomalie vascolari e i trattamenti di scelta per ciascuna. Gli autori presentano i propri risultati con particolare riferimento all’approccio e alle tecniche utilizzate. Materiali e metodi I pazienti presentati erano affetti da anomalie vascolari di diversa natura e sono stati sottoposti a trattamenti lesione-speficici: somministrazione di propranololo (emangiomi), sclerotizzazione mediante doxiciclina (malformazioni linfatiche non chirurgiche) o sodio tetradecilsolfato (malformazioni venose non chirurgiche), exeresi chirurgica (malformazioni venose e linfatiche chirurgiche e malformazioni ad alto flusso). Discussione Nel 1996 la classificazione ISSVA ha distinto le anomalie vascolari, definite come patologie interessanti l’endotelio, in tumori e malformazioni. I primi sono caratterizzati da proliferazione endoteliale, le seconde invece rappresentano anomalie dello sviluppo vascolare con turnover stabile. Dati clinici e strumentali sono fondamentali per la diagnostica di queste lesioni che si fonda sull’utilizzo di ecocolordoppler, angioTC, angioRM e, nelle forme ad alto flusso, l’angiografia che consente di embolizzare i vasi afferenti. Tra le forme tumorali, l’emangioma è la più frequente e il trattamento di scelta è medico, affidato al propranololo che consente il raggiungimento di ottimi risultati, mentre si riserva la chirurgia a lesioni così estese da determinare impedimenti funzionali, ulcerazioni, sanguinamenti o ai casi che non responsivi al trattamento con propranololo. Le forme malformative vengono ulteriormente distinte in malformazioni a basso flusso, quali quelle capillari, venose e linfatiche e malformazioni ad alto flusso che comprendono le fistole arteriose e le malformazioni artero-venose. Le forme capillari, ad esempio la Sindrome di Sturge-Weber, generalmente non richiedono trattamento chirurgico. Le malformazioni venose e linfatiche comprendono forme non chirurgiche, che vengono trattate con laser, radiofrequenza o sostanze sclerosanti (doxiciclina per le forme linfatiche, sodio tetradecilsolfato per quelle venose) e varianti chirurgiche che vengono trattate in maniera conservativa (le lesioni più estese per preservare strutture nobili quali il nervo facciale) o radicale (le forme localizzate). Le malformazioni ad alto flusso presentano un comportamento analogo a quello neoplastico, con tendenza alla crescita e all’invasione delle strutture circostanti e hanno elevato rischio di sanguinamento. Per questi motivi vengono trattate in maniera radicale mediante exeresi chirurgica, preceduta nella maggioranza dei casi da embolizzazione. Il capitolo delle anomalie vascolari include dunque condizioni cliniche differenti che richiedono approcci diversi, tra queste le malformazioni a basso flusso di gestione poco complessa e le forme ad alto flusso che richiedono un approccio multidisciplinare con un planning preoperatorio estremamente accurato.

Il trattamento delle anomalie vascolari cervico-cefaliche: risultati morfofunzionali / G. Colletti, F. Allevi, D. Rabbiosi, D. Valassina, K. Tewfik, F. Biglioli. ((Intervento presentato al 3. convegno AIOCC tenutosi a Milano nel 2013.

Il trattamento delle anomalie vascolari cervico-cefaliche: risultati morfofunzionali

F. Allevi
Secondo
;
F. Biglioli
Ultimo
2013

Abstract

Scopo del lavoro Le anomalie vascolari rappresentano un argomento in parte ancora da chiarire. Lo scopo di questo lavoro è quello di mostrare le tipologie di anomalie vascolari e i trattamenti di scelta per ciascuna. Gli autori presentano i propri risultati con particolare riferimento all’approccio e alle tecniche utilizzate. Materiali e metodi I pazienti presentati erano affetti da anomalie vascolari di diversa natura e sono stati sottoposti a trattamenti lesione-speficici: somministrazione di propranololo (emangiomi), sclerotizzazione mediante doxiciclina (malformazioni linfatiche non chirurgiche) o sodio tetradecilsolfato (malformazioni venose non chirurgiche), exeresi chirurgica (malformazioni venose e linfatiche chirurgiche e malformazioni ad alto flusso). Discussione Nel 1996 la classificazione ISSVA ha distinto le anomalie vascolari, definite come patologie interessanti l’endotelio, in tumori e malformazioni. I primi sono caratterizzati da proliferazione endoteliale, le seconde invece rappresentano anomalie dello sviluppo vascolare con turnover stabile. Dati clinici e strumentali sono fondamentali per la diagnostica di queste lesioni che si fonda sull’utilizzo di ecocolordoppler, angioTC, angioRM e, nelle forme ad alto flusso, l’angiografia che consente di embolizzare i vasi afferenti. Tra le forme tumorali, l’emangioma è la più frequente e il trattamento di scelta è medico, affidato al propranololo che consente il raggiungimento di ottimi risultati, mentre si riserva la chirurgia a lesioni così estese da determinare impedimenti funzionali, ulcerazioni, sanguinamenti o ai casi che non responsivi al trattamento con propranololo. Le forme malformative vengono ulteriormente distinte in malformazioni a basso flusso, quali quelle capillari, venose e linfatiche e malformazioni ad alto flusso che comprendono le fistole arteriose e le malformazioni artero-venose. Le forme capillari, ad esempio la Sindrome di Sturge-Weber, generalmente non richiedono trattamento chirurgico. Le malformazioni venose e linfatiche comprendono forme non chirurgiche, che vengono trattate con laser, radiofrequenza o sostanze sclerosanti (doxiciclina per le forme linfatiche, sodio tetradecilsolfato per quelle venose) e varianti chirurgiche che vengono trattate in maniera conservativa (le lesioni più estese per preservare strutture nobili quali il nervo facciale) o radicale (le forme localizzate). Le malformazioni ad alto flusso presentano un comportamento analogo a quello neoplastico, con tendenza alla crescita e all’invasione delle strutture circostanti e hanno elevato rischio di sanguinamento. Per questi motivi vengono trattate in maniera radicale mediante exeresi chirurgica, preceduta nella maggioranza dei casi da embolizzazione. Il capitolo delle anomalie vascolari include dunque condizioni cliniche differenti che richiedono approcci diversi, tra queste le malformazioni a basso flusso di gestione poco complessa e le forme ad alto flusso che richiedono un approccio multidisciplinare con un planning preoperatorio estremamente accurato.
mar-2013
Settore MED/29 - Chirurgia Maxillofacciale
Il trattamento delle anomalie vascolari cervico-cefaliche: risultati morfofunzionali / G. Colletti, F. Allevi, D. Rabbiosi, D. Valassina, K. Tewfik, F. Biglioli. ((Intervento presentato al 3. convegno AIOCC tenutosi a Milano nel 2013.
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