SCOPO DEL LAVORO La chirurgia ricostruttiva del naso rappresenta argomento di grande interesse considerata l’importanza estetica che tale unità riveste a livello del volto. Dal 2010 ad oggi, presso l’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo Facciale dell’Ospedale San Paolo di Milano, sono state realizzate 13 ricostruzioni totali del naso, 9 conseguenti all’exeresi di neoplasie, 2 a deformità connesse all’abuso di cocaina e 2 in pazienti che presentavano arinia. Presentiamo di seguito il protocollo adottato e i risultati ottenuti. MATERIALI E METODI Presentiamo 13 ricostruzioni totali del naso realizzate come conseguenza dell’asportazione dell’intera unità estetica del naso. Alcuni casi presentavano la perdita oltre che del piano cutaneo anche della struttura osteo-cartilaginea sottostante e della fodera interna nasale e richiedevano pertanto la ricostruzione per piani di tutte le strutture coinvolte nella deformità. Con difetti limitati alla componente cutanea, la ricostruzione si basa sull’utilizzo del lembo frontale paramediano, associato invece a innesti osteo-cartilaginei in mancanza di tale componente di supporto. Secondo il protocollo di Burget e Menick, dopo tre settimane il lembo è stato rimodellato e sono stati eseguiti eventuali ritocchi della componente osteocartilaginea. Dopo altri 21 giorni si è proceduto al distacco del peduncolo. Nei casi in cui il difetto nasale era esteso anche al lining interno, è stato necessario ricostruire anche tale componente mediante lembi di mucosa nasale nel caso di piccoli difetti o con lembi locali (nei casi di arinia), con la disepitelizzazione di eventuali remnants (nei casi di abuso di cocaina), con la prelaminazione del lembo frontale mediante innesti cutanei eseguiti 7 giorni prima della rotazione del lembo, contestualmente all’asportazione della neoplasia, o con l’allestimento di lembi microvascolari fasciocutanei di avambraccio (nei pazienti radiotrattati). RISULTATI I pazienti trattati sono stati sottoposti a un follow up compreso tra 12 e 36 mesi. Non sono riportati casi di necrosi dei lembi o degli innesti realizzati, mentre nella maggior parte dei casi si sono resi necessari interventi di rimodellamento che hanno garantito il raggiungimento di un eccellente risultato estetico-funzionale. DISCUSSIONE Indipendentemente dall’eziologia (congenita o acquisita), la ricostruzione totale del naso richiede un accurato planning preoperatorio. Qualora il difetto interessi fino a due subunità estetiche, la scelta ricostruttiva ricade su lembi locali. Nei casi in cui invece la deformità coinvolga più di due subunità, l’opportunità di estendere la resezione all’intera unità estetica del naso basando la ricostruzione sull’utilizzo del lembo frontale paramediano, garantisce un eccellente risultato estetico-funzionale.

Le ricostruzioni totali del naso: possibilità e limiti / F. Allevi, F. Biglioli, D. Rabbiosi, D. Valassina, M. Pedrazzoli, G. Colletti. ((Intervento presentato al 3. convegno AIOCC tenutosi a Milano nel 2013.

Le ricostruzioni totali del naso: possibilità e limiti

F. Allevi
Primo
;
F. Biglioli
Secondo
;
2013

Abstract

SCOPO DEL LAVORO La chirurgia ricostruttiva del naso rappresenta argomento di grande interesse considerata l’importanza estetica che tale unità riveste a livello del volto. Dal 2010 ad oggi, presso l’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo Facciale dell’Ospedale San Paolo di Milano, sono state realizzate 13 ricostruzioni totali del naso, 9 conseguenti all’exeresi di neoplasie, 2 a deformità connesse all’abuso di cocaina e 2 in pazienti che presentavano arinia. Presentiamo di seguito il protocollo adottato e i risultati ottenuti. MATERIALI E METODI Presentiamo 13 ricostruzioni totali del naso realizzate come conseguenza dell’asportazione dell’intera unità estetica del naso. Alcuni casi presentavano la perdita oltre che del piano cutaneo anche della struttura osteo-cartilaginea sottostante e della fodera interna nasale e richiedevano pertanto la ricostruzione per piani di tutte le strutture coinvolte nella deformità. Con difetti limitati alla componente cutanea, la ricostruzione si basa sull’utilizzo del lembo frontale paramediano, associato invece a innesti osteo-cartilaginei in mancanza di tale componente di supporto. Secondo il protocollo di Burget e Menick, dopo tre settimane il lembo è stato rimodellato e sono stati eseguiti eventuali ritocchi della componente osteocartilaginea. Dopo altri 21 giorni si è proceduto al distacco del peduncolo. Nei casi in cui il difetto nasale era esteso anche al lining interno, è stato necessario ricostruire anche tale componente mediante lembi di mucosa nasale nel caso di piccoli difetti o con lembi locali (nei casi di arinia), con la disepitelizzazione di eventuali remnants (nei casi di abuso di cocaina), con la prelaminazione del lembo frontale mediante innesti cutanei eseguiti 7 giorni prima della rotazione del lembo, contestualmente all’asportazione della neoplasia, o con l’allestimento di lembi microvascolari fasciocutanei di avambraccio (nei pazienti radiotrattati). RISULTATI I pazienti trattati sono stati sottoposti a un follow up compreso tra 12 e 36 mesi. Non sono riportati casi di necrosi dei lembi o degli innesti realizzati, mentre nella maggior parte dei casi si sono resi necessari interventi di rimodellamento che hanno garantito il raggiungimento di un eccellente risultato estetico-funzionale. DISCUSSIONE Indipendentemente dall’eziologia (congenita o acquisita), la ricostruzione totale del naso richiede un accurato planning preoperatorio. Qualora il difetto interessi fino a due subunità estetiche, la scelta ricostruttiva ricade su lembi locali. Nei casi in cui invece la deformità coinvolga più di due subunità, l’opportunità di estendere la resezione all’intera unità estetica del naso basando la ricostruzione sull’utilizzo del lembo frontale paramediano, garantisce un eccellente risultato estetico-funzionale.
mar-2013
Settore MED/29 - Chirurgia Maxillofacciale
Le ricostruzioni totali del naso: possibilità e limiti / F. Allevi, F. Biglioli, D. Rabbiosi, D. Valassina, M. Pedrazzoli, G. Colletti. ((Intervento presentato al 3. convegno AIOCC tenutosi a Milano nel 2013.
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