Palmira, posta in una grande oasi del deserto siriano a metà strada fra la Mesopotamia e il Mediterraneo, divenne, tra I e III sec. d. C. una tappa obbligata per le carovane commerciali che univano l’Estremo Oriente e l’India all’Impero Romano. La città conobbe così uno straordinario sviluppo, testimoniando un peculiare fenomeno di contatto e contaminazione culturale fra Oriente e Occidente. Nei santuari, negli edifici pubblici, nelle tombe e nella cultura artistica del sito - inserito dal 1980 nella lista UNESCO del Patrimonio dell’Umanità - si mescolano le varie influenze culturali, ad esempio nei templi di Bel e Baalshamin (oggi distrutti), nelle vie colonnate, nell’Agorà, nel teatro. La furia dell’ISIS si è abbattuta sulla popolazione, e non solo sui monumenti: l’ex direttore del sito e del museo, Khaled al-Asaad, è stato barbaramente ucciso e la maggior parte della popolazione è fuggita altrove. Oggi Tadmor, l’insediamento moderno nei pressi del sito archeologico, è una città fantasma. La Missione Archeologica Italo-Siriana (PAL.M.A.I.S.) ha lavorato a Palmira tra il 2007 e il 2010, vivendo un’intensa esperienza umana, culturale, scientifica, il cui racconto vuole essere una testimonianza contro la barbarie che oggi rischia di cancellare non solo il sito, ma anche un intero paese e un popolo.
Palmyra und die "Missione archeologica italosiriana": Geschichte einer Stadt und eines Projekts=Palmira e la Missione archeologica italo-siriana Pal.M.A.I.S.: storia di una città e di un progetto / M.T. Grassi. ((Intervento presentato al convegno L'Italia da vicino : Begleitveranstaltungen zum Italienischprogramm tenutosi a Volkshochschule nel 2016.
Palmyra und die "Missione archeologica italosiriana": Geschichte einer Stadt und eines Projekts=Palmira e la Missione archeologica italo-siriana Pal.M.A.I.S.: storia di una città e di un progetto
M.T. Grassi
2016
Abstract
Palmira, posta in una grande oasi del deserto siriano a metà strada fra la Mesopotamia e il Mediterraneo, divenne, tra I e III sec. d. C. una tappa obbligata per le carovane commerciali che univano l’Estremo Oriente e l’India all’Impero Romano. La città conobbe così uno straordinario sviluppo, testimoniando un peculiare fenomeno di contatto e contaminazione culturale fra Oriente e Occidente. Nei santuari, negli edifici pubblici, nelle tombe e nella cultura artistica del sito - inserito dal 1980 nella lista UNESCO del Patrimonio dell’Umanità - si mescolano le varie influenze culturali, ad esempio nei templi di Bel e Baalshamin (oggi distrutti), nelle vie colonnate, nell’Agorà, nel teatro. La furia dell’ISIS si è abbattuta sulla popolazione, e non solo sui monumenti: l’ex direttore del sito e del museo, Khaled al-Asaad, è stato barbaramente ucciso e la maggior parte della popolazione è fuggita altrove. Oggi Tadmor, l’insediamento moderno nei pressi del sito archeologico, è una città fantasma. La Missione Archeologica Italo-Siriana (PAL.M.A.I.S.) ha lavorato a Palmira tra il 2007 e il 2010, vivendo un’intensa esperienza umana, culturale, scientifica, il cui racconto vuole essere una testimonianza contro la barbarie che oggi rischia di cancellare non solo il sito, ma anche un intero paese e un popolo.Pubblicazioni consigliate
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