Religious terrorism represents a literal war, even if it looks different from the conventional ones. What happened in Bruxelles and Paris, just to keep in mind some episodes, it’s a tangible proof of the existence of a war fought with weapons and strategies that are different from the ones we used to know, including suicide attacks. People adhere to these forms of violence because of many different reasons, not only for psychological ones, but also for reasons that relate to individual psychology. This is the only way to explain why not all of the Islamics choose terrorism, or desire to become a “support circle” for it, even if they are in the same social, cultural and political conditions. And the same psychological reasons can also explain why there are people – the so-called foreign fighters – who support terrorism even if they don’t come from countries with an Islamic culture. Explanations in light of personality and identity characteristics, date back to the years following the Second World War, with Adorno and his authority personality theory, moving later on to the analysis of psychological vulnerabilities, the mind-set, radicalization process, potential psychopathological causes.

Il fenomeno del terrorismo islamico si delinea come una vera e propria guerra, pur con una fisionomia diversa da quella delle guerre convenzionali. Gli episodi di Bruxelles e Parigi, solo per citare i più recenti, rappresentano la prova tangibile dell’esistenza di un conflitto combattuto con armi e strategie differenti da quelle che abbiamo conosciuto fino al secolo scorso, compreso il fenomeno degli attacchi suicidi. Le cause dell’adesione a questa forma di violenza sono certamente molteplici, certo non solo psicologiche, ma ci sono anche cause che si rifanno alla psicologia individuale. Solo così si spiega come mai non tutti gli Islamici, nelle medesime condizioni sociali, culturali e politiche lo abbraccino, con comportamenti violenti ovvero anche in veste di fiancheggiatori o simpatizzanti, e solo così si spiega la sua capacità attrattiva nei confronti di persone –i c.d. foreign fighters- che talora neppure provengono da paesi di cultura islamica. Le teorizzazioni in chiave di caratteristiche personologiche e di identità datano dagli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, con il concetto di personalità autoritaria di Adorno, e si sono successivamente sviluppate analizzando le motivazioni di vulnerabilità di tipo psicologico, il mind-set, il processo di radicalizzazione, le eventuali cause psicopatologiche.

Nuovi combattenti : caratteristiche personologiche e identitarie dei terroristi islamici = New fighters: personality and identity features of islamic terrorists / I. Merzagora, G. Travaini, P. Caruso. - In: RASSEGNA ITALIANA DI CRIMINOLOGIA. - ISSN 1121-1717. - 10:3(2016), pp. 177-186.

Nuovi combattenti : caratteristiche personologiche e identitarie dei terroristi islamici = New fighters: personality and identity features of islamic terrorists

I. Merzagora
Primo
;
G. Travaini
Secondo
;
P. Caruso
Ultimo
2016

Abstract

Religious terrorism represents a literal war, even if it looks different from the conventional ones. What happened in Bruxelles and Paris, just to keep in mind some episodes, it’s a tangible proof of the existence of a war fought with weapons and strategies that are different from the ones we used to know, including suicide attacks. People adhere to these forms of violence because of many different reasons, not only for psychological ones, but also for reasons that relate to individual psychology. This is the only way to explain why not all of the Islamics choose terrorism, or desire to become a “support circle” for it, even if they are in the same social, cultural and political conditions. And the same psychological reasons can also explain why there are people – the so-called foreign fighters – who support terrorism even if they don’t come from countries with an Islamic culture. Explanations in light of personality and identity characteristics, date back to the years following the Second World War, with Adorno and his authority personality theory, moving later on to the analysis of psychological vulnerabilities, the mind-set, radicalization process, potential psychopathological causes.
Il fenomeno del terrorismo islamico si delinea come una vera e propria guerra, pur con una fisionomia diversa da quella delle guerre convenzionali. Gli episodi di Bruxelles e Parigi, solo per citare i più recenti, rappresentano la prova tangibile dell’esistenza di un conflitto combattuto con armi e strategie differenti da quelle che abbiamo conosciuto fino al secolo scorso, compreso il fenomeno degli attacchi suicidi. Le cause dell’adesione a questa forma di violenza sono certamente molteplici, certo non solo psicologiche, ma ci sono anche cause che si rifanno alla psicologia individuale. Solo così si spiega come mai non tutti gli Islamici, nelle medesime condizioni sociali, culturali e politiche lo abbraccino, con comportamenti violenti ovvero anche in veste di fiancheggiatori o simpatizzanti, e solo così si spiega la sua capacità attrattiva nei confronti di persone –i c.d. foreign fighters- che talora neppure provengono da paesi di cultura islamica. Le teorizzazioni in chiave di caratteristiche personologiche e di identità datano dagli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, con il concetto di personalità autoritaria di Adorno, e si sono successivamente sviluppate analizzando le motivazioni di vulnerabilità di tipo psicologico, il mind-set, il processo di radicalizzazione, le eventuali cause psicopatologiche.
terrorismo; psicologia sociale; Islam; terrorism, war, social psychology, identity
Settore MED/43 - Medicina Legale
2016
5-set-2018
http://www.rassegnaitalianadicriminologia.it/
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