La monografia si occupa dell’istruttoria nell’ambito del processo amministrativo di legittimità. Nel vigore del testo unico delle leggi sul Consiglio di Stato del 1924 e della legge istitutiva dei TAR del 1971, l’Autore analizza le disposizioni relative ai momenti istruttori dislocati lungo lo schema di svolgimento del giudizio amministrativo. Si mettono in evidenza la disfunzioni accusate nella prassi giudiziale, dovute primariamente all’assenza di un regime di preclusioni endo-processuali e alla mancata valorizzazione della figura del magistrato istruttore, già presente, pur in modo non appariscente, nelle pieghe della legislazione processuale dell’epoca. Passando dalle disposizioni ai principi, l’Autore si sofferma sul principio della domanda, che governa la delimitazione dell’oggetto del giudizio, e sulle sue relazioni con il principio dispositivo, che presiede al potere monopolistico delle parti di allegare in giudizio i fatti, principali ma anche secondari. L’attenzione cade poi sul c.d. metodo istruttorio acquisitivo, che viene analizzato nella sua ragion d’essere e nelle sue dinamiche, in naturale contrapposizione al c.d. metodo istruttorio dispositivo che, non senza qualche temperamento, connota il giudizio civile di cognizione. Del metodo istruttorio acquisitivo si studiano tutte le implicazioni, con particolare riguardo: a) alla distribuzione tra le parti degli oneri probatori per effetto del potere di disposizione processuale dei fatti, prerogativa esclusiva del giudice; b) alla regola di giudizio; c) alla non operatività del principio di non contestazione; d) all’inammissibilità delle prove legali costituende, tutti logici corollari dell’assenza in capo alle parti del potere di disposizione processuale dei fatti. La ratio del metodo istruttorio acquisitivo – individuata nell’indisponibilità dell’oggetto del giudizio amministrativo di legittimità, prima ancora che in una, talvolta discutibile, posizione deteriore del ricorrente al cospetto dell’Amministrazione – permette all’Autore di sottrarre dall’ambito applicativo del metodo i fatti sottesi alle questioni di rito relative ai requisiti di ricevibilità-ammissibilità-procedibilità della domanda giudiziale. Viene invece sottoposto a meditazione critica l’assunto, assai ricorrente nella giurisprudenza e nella dottrina (e oggi recepito nel Codice del processo amministrativo), secondo cui il criterio della disponibilità del materiale probatorio (o della ‘vicinanza’ ad esso) costituisce il fondamento di un onere della prova pieno in capo alla parte, con transizione nel metodo istruttorio dispositivo e neutralizzazione del potere giudiziale di disposizione processuale del fatto. La prospettiva accolta dall’Autore è, invece, quella che, valorizzando l’indisponibilità dell’oggetto del giudizio di legittimità quale fondamento logico-giuridico dei poteri di iniziativa istruttoria del giudice amministrativo, mira ad evitare che il processo produca soluzioni artificiose nella ricostruzione del sostrato fattuale delle vertenze e, con esse, risultati elusivi della legalità.

L'istruttoria nel processo amministrativo di legittimità : norme e principi / L. Bertonazzi. - Milano : Giuffré, 2005. - ISBN 881411661X.

L'istruttoria nel processo amministrativo di legittimità : norme e principi

L. Bertonazzi
Primo
2005

Abstract

La monografia si occupa dell’istruttoria nell’ambito del processo amministrativo di legittimità. Nel vigore del testo unico delle leggi sul Consiglio di Stato del 1924 e della legge istitutiva dei TAR del 1971, l’Autore analizza le disposizioni relative ai momenti istruttori dislocati lungo lo schema di svolgimento del giudizio amministrativo. Si mettono in evidenza la disfunzioni accusate nella prassi giudiziale, dovute primariamente all’assenza di un regime di preclusioni endo-processuali e alla mancata valorizzazione della figura del magistrato istruttore, già presente, pur in modo non appariscente, nelle pieghe della legislazione processuale dell’epoca. Passando dalle disposizioni ai principi, l’Autore si sofferma sul principio della domanda, che governa la delimitazione dell’oggetto del giudizio, e sulle sue relazioni con il principio dispositivo, che presiede al potere monopolistico delle parti di allegare in giudizio i fatti, principali ma anche secondari. L’attenzione cade poi sul c.d. metodo istruttorio acquisitivo, che viene analizzato nella sua ragion d’essere e nelle sue dinamiche, in naturale contrapposizione al c.d. metodo istruttorio dispositivo che, non senza qualche temperamento, connota il giudizio civile di cognizione. Del metodo istruttorio acquisitivo si studiano tutte le implicazioni, con particolare riguardo: a) alla distribuzione tra le parti degli oneri probatori per effetto del potere di disposizione processuale dei fatti, prerogativa esclusiva del giudice; b) alla regola di giudizio; c) alla non operatività del principio di non contestazione; d) all’inammissibilità delle prove legali costituende, tutti logici corollari dell’assenza in capo alle parti del potere di disposizione processuale dei fatti. La ratio del metodo istruttorio acquisitivo – individuata nell’indisponibilità dell’oggetto del giudizio amministrativo di legittimità, prima ancora che in una, talvolta discutibile, posizione deteriore del ricorrente al cospetto dell’Amministrazione – permette all’Autore di sottrarre dall’ambito applicativo del metodo i fatti sottesi alle questioni di rito relative ai requisiti di ricevibilità-ammissibilità-procedibilità della domanda giudiziale. Viene invece sottoposto a meditazione critica l’assunto, assai ricorrente nella giurisprudenza e nella dottrina (e oggi recepito nel Codice del processo amministrativo), secondo cui il criterio della disponibilità del materiale probatorio (o della ‘vicinanza’ ad esso) costituisce il fondamento di un onere della prova pieno in capo alla parte, con transizione nel metodo istruttorio dispositivo e neutralizzazione del potere giudiziale di disposizione processuale del fatto. La prospettiva accolta dall’Autore è, invece, quella che, valorizzando l’indisponibilità dell’oggetto del giudizio di legittimità quale fondamento logico-giuridico dei poteri di iniziativa istruttoria del giudice amministrativo, mira ad evitare che il processo produca soluzioni artificiose nella ricostruzione del sostrato fattuale delle vertenze e, con esse, risultati elusivi della legalità.
2005
Istruttoria ; Processo amministrativo
Settore IUS/10 - Diritto Amministrativo
L'istruttoria nel processo amministrativo di legittimità : norme e principi / L. Bertonazzi. - Milano : Giuffré, 2005. - ISBN 881411661X.
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