Toxoplasma gondii, potenzialmente in grado di infettare tutti i vertebrati a sangue caldo, rappresenta un problema di salute pubblica a livello mondiale, con circa un terzo della popolazione mondiale infetto (Cook et al., 2000). Una delle maggiori vie di infezione è rappresentata dal consumo di carne cruda o poco cotta, in particolare di alcune specie tra cui gli ovicaprini (EFSA, 2007). Indagini precedenti condotte su allevamenti del Nord Italia hanno dimostrato un’elevata sieroprevalenza in queste specie (Gazzonis et al., 2015). Dati sulla infezione delle carni e sul genotipo di T. gondii sono invece carenti. Con l’obiettivo quindi di ottenere informazioni su caprini e ovini macellati in Lombardia è stato pianificato uno studio di prevalenza basato sulla ricerca degli anticorpi anti-T. gondii nel succo di carne; inoltre, sugli animali risultati positivi, sono state condotte analisi molecolari in PCR per l’individuazione di DNA del parassita in campioni di tessuto muscolare. MATERIALI E METODI In un periodo compreso tra aprile 2013 e aprile 2015, sono stati campionati 237 ovicaprini provenienti da tre macelli situati in Lombardia. Sia adulti sia animali giovani sono stati inclusi nel campionamento, in modo da avere un quadro rappresentativo della carne ovicaprina consumata in nord Italia. Da ciascun animale, è stato campionato parte del tessuto muscolare di cuore o diaframma, in base alla disponibilità. I campioni (del peso di circa 50gr) sono stati aliquotati: la prima aliquota è stata mantenuta in buste di plastica sterile a -20C° overnight, e successivamente decongelata. Il succo di carne ottenuto è stato centrifugato a 1000g per 10 minuti e stoccato a -20°C fino al momento delle analisi. La seconda aliquota è stata omogenata meccanicamente e stoccata a -20°C per le successive analisi molecolari. I campioni di succo di carne sono stati testati con un kit commerciale ELISA (ID Screen® Toxoplasmosis Indirect Multi-Species, IDVET) validato per l’analisi su questa matrice, seguendo le istruzioni date dalla casa produttrice. I campioni di muscolo sono stati processati per l’estrazione del DNA utilizzando un kit commerciale (Nucleospin tissue, Macherey-Nagel GmbH and Co., Germany) e successivamente anazzati utilizzando una PCRnested come descritto (Hurtado et al., 2001). I prodotti di PCR sono stati purificati (Nucleospin Pcr & Gel Clean Up, Macherey-Nagel GmbH and Co., Germany) e sequenziati in un laboratorio esterno. Le sequenze ottenute sono state allineate e confrontate tramite analisi BLAST. RISULTATI E CONSIDERAZIONI Anticorpi anti-T. gondii sono stati riscontrati in 56 (23.6%) tra i 223 animali esaminati: 54.8% adulti e 19.9% animali giovani (<1 anno di età). La prevalenza registrata è piuttosto alta, non solo in animali adulti ma anche in quelli sotto l’anno d’età. La propozione di animali che presentano anticorpi circolanti riflette la diffusione dell’infezione da T. gondii nella popolazione di ovicaprini e quindi rappresenta la quota di animali potenzialmente in grado di costituire un rischio per i consumatori. Tuttavia, il riscontro di anticorpi nel succo di carne non è necessariamente indicativo dell’infettività delle carni. Le cisti tissutali di T. gondii possono essere presenti in modeste quantità oppure essere del tutto assenti anche negli animali sieropositivi; inoltre, dev’essere considerato che la distribuzione delle cisti è irregolare e diversa a seconda della muscolatura considerata. L’analisi molecolare ha consentito di individuare il DNA del parassita in tre campioni caprini tra i 32 esaminati; le analisi delle sequenze hanno confermato il risultato della PCR. L’individuazione del DNA del parassita, sebbene in una parte di animali, conferma il rischio posto dal consumo di carne di ovicaprini per la trasmissione di T. gondii all’uomo. Anche se l’associazione tra il consumo di carne cruda o poco cotta e l’infezione da T. gondii è stata dimostrata, alla macellazione durante l’ispezione delle carni la ricerca di T. gondii non è obbligatoria. Il succo di carne, più facilmente ottenibile in sede di macellazione rispetto ai campioni ematici, si è rivelato un’ottima matrice per lo screening di T. gondii e di altri patogeni in diverse specie animali destinati al consumo umano. Il suo uso, unito alle analisi molecolari fino alla caratterizzazione del genotipo (in corso nel presente studio), dovrebbe essere implementato nei sistemi di sorveglianza, monitoraggio e report dell’infezione da T. gondii. TOXOPLASMA GONDII INFECTION IN SLAUGHTERED SMALL RUMINANTS: DETECTION OF ANTIBODIES IN MEAT JUICE AND PARASITE DNA IN MEAT DESTINED TO HUMAN CONSUMPTION. KEY WORDS: GOAT, SHEEP, MEAT JUICE, TOXOPLASMA GONDII. BIBLIOGRAFIA 1) Cook AJC, Gilbert RE, Buffolano W, Zufferey J, Petersen E, Jenum PA, Foulon W, Semprini AE, Dunn DT, European Res Network C. (2000), Sources of Toxoplasma infection in pregnant women: European multicentre case-control study. British Medical Journal 321: 142-147. 2) EFSA 2007. Scientific Opinion of the Panel on Biological Hazards on a request from EFSA on Surveillance and monitoring of Toxoplasma in humans, foods and animals, pp. 1-64. 3) Gazzonis AL, Veronesi F, Di Cerbo AR, Zanzani SA, Molineri G, Moretta I, Moretti A, Fioretti DP, Invernizzi A, Manfredi MT. (2015), Toxoplasma gondii in small ruminants in Northern Italy - prevalence and risk factors. Annals of Agricultural and Environmental Medicine 22: 62-68. 4) Hurtado A, Aduriz G, Moreno B, Barandika J, Garcia-Perez AL. (2001), Single tube nested PCR for the detection of Toxoplasma gondii in fetal tissues from naturally aborted ewes. Veterinary Parasitology 102: 17-27.

Infezione da Toxoplasma gondii in piccoli ruminanti: ricerca di anticorpi nel succo di carne e del DNA del parassita nelle carni destinate al consumo umano / A..L. Gazzonis, E. Olivieri, F. Veronesi, S.A. Zanzani, L. Villa, M.T. Manfredi - In: XXII Congresso nazionale S.I.P.A.O.C.[s.l] : Kassiopea, 2016. - ISBN 978-88-905827-8-3. - pp. 94-94 (( Intervento presentato al 22. convegno Congresso SIPAOC tenutosi a Cuneo nel 2016.

Infezione da Toxoplasma gondii in piccoli ruminanti: ricerca di anticorpi nel succo di carne e del DNA del parassita nelle carni destinate al consumo umano

A..L. Gazzonis
Primo
;
S.A. Zanzani;M.T. Manfredi
2016

Abstract

Toxoplasma gondii, potenzialmente in grado di infettare tutti i vertebrati a sangue caldo, rappresenta un problema di salute pubblica a livello mondiale, con circa un terzo della popolazione mondiale infetto (Cook et al., 2000). Una delle maggiori vie di infezione è rappresentata dal consumo di carne cruda o poco cotta, in particolare di alcune specie tra cui gli ovicaprini (EFSA, 2007). Indagini precedenti condotte su allevamenti del Nord Italia hanno dimostrato un’elevata sieroprevalenza in queste specie (Gazzonis et al., 2015). Dati sulla infezione delle carni e sul genotipo di T. gondii sono invece carenti. Con l’obiettivo quindi di ottenere informazioni su caprini e ovini macellati in Lombardia è stato pianificato uno studio di prevalenza basato sulla ricerca degli anticorpi anti-T. gondii nel succo di carne; inoltre, sugli animali risultati positivi, sono state condotte analisi molecolari in PCR per l’individuazione di DNA del parassita in campioni di tessuto muscolare. MATERIALI E METODI In un periodo compreso tra aprile 2013 e aprile 2015, sono stati campionati 237 ovicaprini provenienti da tre macelli situati in Lombardia. Sia adulti sia animali giovani sono stati inclusi nel campionamento, in modo da avere un quadro rappresentativo della carne ovicaprina consumata in nord Italia. Da ciascun animale, è stato campionato parte del tessuto muscolare di cuore o diaframma, in base alla disponibilità. I campioni (del peso di circa 50gr) sono stati aliquotati: la prima aliquota è stata mantenuta in buste di plastica sterile a -20C° overnight, e successivamente decongelata. Il succo di carne ottenuto è stato centrifugato a 1000g per 10 minuti e stoccato a -20°C fino al momento delle analisi. La seconda aliquota è stata omogenata meccanicamente e stoccata a -20°C per le successive analisi molecolari. I campioni di succo di carne sono stati testati con un kit commerciale ELISA (ID Screen® Toxoplasmosis Indirect Multi-Species, IDVET) validato per l’analisi su questa matrice, seguendo le istruzioni date dalla casa produttrice. I campioni di muscolo sono stati processati per l’estrazione del DNA utilizzando un kit commerciale (Nucleospin tissue, Macherey-Nagel GmbH and Co., Germany) e successivamente anazzati utilizzando una PCRnested come descritto (Hurtado et al., 2001). I prodotti di PCR sono stati purificati (Nucleospin Pcr & Gel Clean Up, Macherey-Nagel GmbH and Co., Germany) e sequenziati in un laboratorio esterno. Le sequenze ottenute sono state allineate e confrontate tramite analisi BLAST. RISULTATI E CONSIDERAZIONI Anticorpi anti-T. gondii sono stati riscontrati in 56 (23.6%) tra i 223 animali esaminati: 54.8% adulti e 19.9% animali giovani (<1 anno di età). La prevalenza registrata è piuttosto alta, non solo in animali adulti ma anche in quelli sotto l’anno d’età. La propozione di animali che presentano anticorpi circolanti riflette la diffusione dell’infezione da T. gondii nella popolazione di ovicaprini e quindi rappresenta la quota di animali potenzialmente in grado di costituire un rischio per i consumatori. Tuttavia, il riscontro di anticorpi nel succo di carne non è necessariamente indicativo dell’infettività delle carni. Le cisti tissutali di T. gondii possono essere presenti in modeste quantità oppure essere del tutto assenti anche negli animali sieropositivi; inoltre, dev’essere considerato che la distribuzione delle cisti è irregolare e diversa a seconda della muscolatura considerata. L’analisi molecolare ha consentito di individuare il DNA del parassita in tre campioni caprini tra i 32 esaminati; le analisi delle sequenze hanno confermato il risultato della PCR. L’individuazione del DNA del parassita, sebbene in una parte di animali, conferma il rischio posto dal consumo di carne di ovicaprini per la trasmissione di T. gondii all’uomo. Anche se l’associazione tra il consumo di carne cruda o poco cotta e l’infezione da T. gondii è stata dimostrata, alla macellazione durante l’ispezione delle carni la ricerca di T. gondii non è obbligatoria. Il succo di carne, più facilmente ottenibile in sede di macellazione rispetto ai campioni ematici, si è rivelato un’ottima matrice per lo screening di T. gondii e di altri patogeni in diverse specie animali destinati al consumo umano. Il suo uso, unito alle analisi molecolari fino alla caratterizzazione del genotipo (in corso nel presente studio), dovrebbe essere implementato nei sistemi di sorveglianza, monitoraggio e report dell’infezione da T. gondii. TOXOPLASMA GONDII INFECTION IN SLAUGHTERED SMALL RUMINANTS: DETECTION OF ANTIBODIES IN MEAT JUICE AND PARASITE DNA IN MEAT DESTINED TO HUMAN CONSUMPTION. KEY WORDS: GOAT, SHEEP, MEAT JUICE, TOXOPLASMA GONDII. BIBLIOGRAFIA 1) Cook AJC, Gilbert RE, Buffolano W, Zufferey J, Petersen E, Jenum PA, Foulon W, Semprini AE, Dunn DT, European Res Network C. (2000), Sources of Toxoplasma infection in pregnant women: European multicentre case-control study. British Medical Journal 321: 142-147. 2) EFSA 2007. Scientific Opinion of the Panel on Biological Hazards on a request from EFSA on Surveillance and monitoring of Toxoplasma in humans, foods and animals, pp. 1-64. 3) Gazzonis AL, Veronesi F, Di Cerbo AR, Zanzani SA, Molineri G, Moretta I, Moretti A, Fioretti DP, Invernizzi A, Manfredi MT. (2015), Toxoplasma gondii in small ruminants in Northern Italy - prevalence and risk factors. Annals of Agricultural and Environmental Medicine 22: 62-68. 4) Hurtado A, Aduriz G, Moreno B, Barandika J, Garcia-Perez AL. (2001), Single tube nested PCR for the detection of Toxoplasma gondii in fetal tissues from naturally aborted ewes. Veterinary Parasitology 102: 17-27.
Settore VET/06 - Parassitologia e Malattie Parassitarie degli Animali
Settore MVET-03/B - Parassitologia e malattie parassitarie degli animali e dell'uomo
2016
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