The ivory pyx brought to light in the female burial 23 of the cemetery of Nocera Umbra represents a recurring phenomenon in the grave goods unearthed in the Lombards early medieval necropolis of Italy. It is an attestation of artefacts from a different artistic culture and sometimes attributable to a previous period in comparaison with the time of burial. In the context of recovery the pyx had the mere function of containing some beads, bronze wires and the fragment of a silver small plate. By archaeologists it was considered as a documentary evidence of material culture, perhaps more sophisticated than others. On the contrary, by art historians it is of great interest not only because it was out of context and adapted to new needs. Its workmanship is also similar to that of artefacts of Coptic origin which date back to the VIth and to the VIIth centuries. Its external frieze houses four carved scenes depicting Old and New Testament episodes whose iconographic interpretation allows to hypothesize a salvific significance. Since the pyx is a “foreign object” in that context, it represents an artefact of transcultural contact which withstood a phenomenon of appropriation and adaptation. Does the object testify a progressive integration between the local élite and the “newcomers”? Although the pyx could reflect economic activities or gifts exchange, we have to wonder if the community who chose the funerary goods of the woman was able to understand the original function of the object and its iconography.

Il ritrovamento di una pisside eburnea di ambito bizantino nella tomba femminile 23 della necropoli di Nocera Umbra attesta un fenomeno ricorrente nei corredi funebri portati alla luce nei cimiteri longobardi dell'Italia altomedievale: l'attestazione di manufatti appartenenti a una cultura artistica differente e talvolta attribuibili a un'epoca precedente il momento della sepoltura. Nella tomba in cui fu portata alla luce la pisside, l'oggetto aveva la mera funzione di contenere alcune perline, fili bronzei e il frammento di una piastrina argentea. Se un approccio di tipo archeologico considera il manufatto un semplice documento di cultura materiale, forse più raffinato di altri, quello di tipo storico artistico vi riconosce un motivo di grande interesse. Non si tratta infatti unicamente di un oggetto "fuori contesto" e adattato a un nuovo bisogno; la sua fattura ricalca quella di opere d'arte assimilabili provenienti dall'Oriente Mediterraneo e datate intorno al VI-VII secolo. Il suo fregio esterno ospita inoltre, intagliate, quattro scene tratte da episodi vetero e neotestamentari, la cui lettura in chiave simbolica permette di ipotizzarne un significato salvifico. Nel contesto sepolcrale longobardo il cofanetto eburneo è stato quindi oggetto di un fenomeno che potremmo definire di appropriazione e adattamento, divenendo quindi un manufatto transculturale. Vale quindi la pena chiedersi se la presenza di questo oggetto, o di altri assimilabili per tipologia e pregio, può essere considerata una testimonianza della progressiva integrazione tra l'élite locale e la popolazione dei migranti. Ma non solo. Ipotizzando che il manufatto sia stato il risultato di uno scambio di tipo economico o di un dono, è rilevante chiedersi se la comunità dei vivi che scelse di inserire la pisside nel corredo funerario della donna era in grado di capire la funzione originale dell'oggetto e di comprenderne i riferimenti iconografici fortemente legati a una cultura artistica differente.

Incontri sepolti : uno spunto per lo studio di fenomeni di appropriazione e adattamento di manufatti pertinenti a culture artistiche differenti / V. De Pasca. ((Intervento presentato al convegno CONfini, CONtatti, CONfronti tenutosi a Milano nel 2016.

Incontri sepolti : uno spunto per lo studio di fenomeni di appropriazione e adattamento di manufatti pertinenti a culture artistiche differenti

V. De Pasca
Primo
2016

Abstract

The ivory pyx brought to light in the female burial 23 of the cemetery of Nocera Umbra represents a recurring phenomenon in the grave goods unearthed in the Lombards early medieval necropolis of Italy. It is an attestation of artefacts from a different artistic culture and sometimes attributable to a previous period in comparaison with the time of burial. In the context of recovery the pyx had the mere function of containing some beads, bronze wires and the fragment of a silver small plate. By archaeologists it was considered as a documentary evidence of material culture, perhaps more sophisticated than others. On the contrary, by art historians it is of great interest not only because it was out of context and adapted to new needs. Its workmanship is also similar to that of artefacts of Coptic origin which date back to the VIth and to the VIIth centuries. Its external frieze houses four carved scenes depicting Old and New Testament episodes whose iconographic interpretation allows to hypothesize a salvific significance. Since the pyx is a “foreign object” in that context, it represents an artefact of transcultural contact which withstood a phenomenon of appropriation and adaptation. Does the object testify a progressive integration between the local élite and the “newcomers”? Although the pyx could reflect economic activities or gifts exchange, we have to wonder if the community who chose the funerary goods of the woman was able to understand the original function of the object and its iconography.
23-set-2016
Il ritrovamento di una pisside eburnea di ambito bizantino nella tomba femminile 23 della necropoli di Nocera Umbra attesta un fenomeno ricorrente nei corredi funebri portati alla luce nei cimiteri longobardi dell'Italia altomedievale: l'attestazione di manufatti appartenenti a una cultura artistica differente e talvolta attribuibili a un'epoca precedente il momento della sepoltura. Nella tomba in cui fu portata alla luce la pisside, l'oggetto aveva la mera funzione di contenere alcune perline, fili bronzei e il frammento di una piastrina argentea. Se un approccio di tipo archeologico considera il manufatto un semplice documento di cultura materiale, forse più raffinato di altri, quello di tipo storico artistico vi riconosce un motivo di grande interesse. Non si tratta infatti unicamente di un oggetto "fuori contesto" e adattato a un nuovo bisogno; la sua fattura ricalca quella di opere d'arte assimilabili provenienti dall'Oriente Mediterraneo e datate intorno al VI-VII secolo. Il suo fregio esterno ospita inoltre, intagliate, quattro scene tratte da episodi vetero e neotestamentari, la cui lettura in chiave simbolica permette di ipotizzarne un significato salvifico. Nel contesto sepolcrale longobardo il cofanetto eburneo è stato quindi oggetto di un fenomeno che potremmo definire di appropriazione e adattamento, divenendo quindi un manufatto transculturale. Vale quindi la pena chiedersi se la presenza di questo oggetto, o di altri assimilabili per tipologia e pregio, può essere considerata una testimonianza della progressiva integrazione tra l'élite locale e la popolazione dei migranti. Ma non solo. Ipotizzando che il manufatto sia stato il risultato di uno scambio di tipo economico o di un dono, è rilevante chiedersi se la comunità dei vivi che scelse di inserire la pisside nel corredo funerario della donna era in grado di capire la funzione originale dell'oggetto e di comprenderne i riferimenti iconografici fortemente legati a una cultura artistica differente.
medieval archaeology; medieval art; byzantine art; lombards; migration period; connecting cultures; Nocera Umbra
Settore L-ANT/08 - Archeologia Cristiana e Medievale
Settore L-ART/01 - Storia dell'Arte Medievale
Università degli Studi di Milano
Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere
Dipartimento di Scienze della mediazione linguistica e studi interculturali
Istituto Confucio dell'Università degli Studi di Milano
http://users.unimi.it/Confini2016/
Incontri sepolti : uno spunto per lo studio di fenomeni di appropriazione e adattamento di manufatti pertinenti a culture artistiche differenti / V. De Pasca. ((Intervento presentato al convegno CONfini, CONtatti, CONfronti tenutosi a Milano nel 2016.
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