L’opera ricostruisce l’evoluzione della delegazione legislativa degli ultimi anni – soprattutto della XVI e XVII legislatura – anche alla luce della più recente giurisprudenza costituzionale. Più in particolare, il lavoro si articola in alcune specifiche parti. Il testo, dopo aver operato un inquadramento generale dell’istituto della delegazione legislativa – basato, oltre che sul testo costituzionale e sui dibattiti svoltisi in Assemblea Costituente, sulla lettura dell’art. 76 Cost. fornita dalla dottrina, da un lato, e dalla giurisprudenza costituzionale, dall’altro – compie una classificazione delle tipologie di deleghe – sulla base delle finalità perseguite attraverso l’utilizzo delle stesse – introdotte dalla prassi in anni recenti, cercando di individuarne le problematiche di compatibilità con il modello costituzionale. Viene altresì analizzato il procedimento di formazione della legge di delegazione e del decreto delegato, con particolare riferimento a tre tematiche: il ricorso alla questione di fiducia per l’approvazione del disegno di legge delega che, permette, anche in presenza di un esecutivo debole di “imporsi” al Parlamento; la richiesta di pareri delle Commissioni parlamentari e delle Conferenze sugli schemi dei decreti legislativi; le prerogative del Presidente della Repubblica in riferimento agli atti aventi forza di legge. Vengono, quindi, compiute alcune riflessioni sulle conseguenze di un progressivo allontanamento dalla ratio dell’istituto della delega dal quadro costituzionale del sistema delle fonti e della forma di governo. Particolare attenzione è stata dedicata all’esame della giurisprudenza della Corte costituzionale in merito all’istituto della delegazione legislativa, al fine di valutare se essa continui a muoversi, come in passato, nella direzione di una lettura estensiva dei limiti stabiliti dall’art. 76 Cost. – permettendo, tra l’altro, un ampliamento del grado di discrezionalità del Governo nell’adozione dei decreti – o se, invece, vi siano concreti elementi che possano far intravedere un’inversione di tendenza. Vengono, infine, compiute alcune considerazioni conclusive sulle ipotetiche soluzioni per riportare la legislazione delegata nell’alveo della Costituzione, da un lato, e sui possibili sviluppi dell’istituto, dall’altro. Sviluppi che potrebbero derivare dalle riforme intraprese nella XVII legislatura (dalla legge n. 52 del 2015, cd. Italicum e, soprattutto, dalla riforma costituzionale “Renzi-Boschi”).

La delegazione legislativa tra Parlamento e Governo: studio sulle recenti trasformazioni del modello costituzionale / G. Marchetti. - [s.l] : Giuffrè editore, 2016. - ISBN 9788814217906. (Collana di studi / Università degli studi di Milano, Dipartimento di studi internazionali, giuridici e storico-politici)

La delegazione legislativa tra Parlamento e Governo: studio sulle recenti trasformazioni del modello costituzionale

G. Marchetti
Primo
2016

Abstract

L’opera ricostruisce l’evoluzione della delegazione legislativa degli ultimi anni – soprattutto della XVI e XVII legislatura – anche alla luce della più recente giurisprudenza costituzionale. Più in particolare, il lavoro si articola in alcune specifiche parti. Il testo, dopo aver operato un inquadramento generale dell’istituto della delegazione legislativa – basato, oltre che sul testo costituzionale e sui dibattiti svoltisi in Assemblea Costituente, sulla lettura dell’art. 76 Cost. fornita dalla dottrina, da un lato, e dalla giurisprudenza costituzionale, dall’altro – compie una classificazione delle tipologie di deleghe – sulla base delle finalità perseguite attraverso l’utilizzo delle stesse – introdotte dalla prassi in anni recenti, cercando di individuarne le problematiche di compatibilità con il modello costituzionale. Viene altresì analizzato il procedimento di formazione della legge di delegazione e del decreto delegato, con particolare riferimento a tre tematiche: il ricorso alla questione di fiducia per l’approvazione del disegno di legge delega che, permette, anche in presenza di un esecutivo debole di “imporsi” al Parlamento; la richiesta di pareri delle Commissioni parlamentari e delle Conferenze sugli schemi dei decreti legislativi; le prerogative del Presidente della Repubblica in riferimento agli atti aventi forza di legge. Vengono, quindi, compiute alcune riflessioni sulle conseguenze di un progressivo allontanamento dalla ratio dell’istituto della delega dal quadro costituzionale del sistema delle fonti e della forma di governo. Particolare attenzione è stata dedicata all’esame della giurisprudenza della Corte costituzionale in merito all’istituto della delegazione legislativa, al fine di valutare se essa continui a muoversi, come in passato, nella direzione di una lettura estensiva dei limiti stabiliti dall’art. 76 Cost. – permettendo, tra l’altro, un ampliamento del grado di discrezionalità del Governo nell’adozione dei decreti – o se, invece, vi siano concreti elementi che possano far intravedere un’inversione di tendenza. Vengono, infine, compiute alcune considerazioni conclusive sulle ipotetiche soluzioni per riportare la legislazione delegata nell’alveo della Costituzione, da un lato, e sui possibili sviluppi dell’istituto, dall’altro. Sviluppi che potrebbero derivare dalle riforme intraprese nella XVII legislatura (dalla legge n. 52 del 2015, cd. Italicum e, soprattutto, dalla riforma costituzionale “Renzi-Boschi”).
2016
delegazione legislativa, decreti delegati, art. 76 Cost.
Settore IUS/08 - Diritto Costituzionale
La delegazione legislativa tra Parlamento e Governo: studio sulle recenti trasformazioni del modello costituzionale / G. Marchetti. - [s.l] : Giuffrè editore, 2016. - ISBN 9788814217906. (Collana di studi / Università degli studi di Milano, Dipartimento di studi internazionali, giuridici e storico-politici)
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