Nella logica attuale la persona con disabilità ha risentito di rappresentazioni che ne hanno sottolineato soprattutto la condizione di mancanza, pensiamo infatti al concetto di normalità e anormalità di cui parla la seconda legge di Ranganathan o al significato del termine handicap, le linee della logica inclusiva oggi vanno oltre l’attenzione per il deficit e per il limite. Da più parti si richiama ormai l’impiego terminologico e concettuale della prospettiva inclusiva e della cosiddetta inclusive education per riferirsi ad un’evoluzione non solo di carattere concettuale, ma anche e soprattutto culturale, sociale e formativa, che dovrebbe interessare la condizione effettiva delle persone con disabilità, all'interno di un sistema formativo integrato che vede una forte sinergia tra scuola e biblioteche. Passare dall’integrazione all’inclusione richiama una maggiore attenzione per il riconoscimento e il rispetto di quella dimensione di diversità che è propria di ognuno e che richiede di concretizzare i rimandi a una vera e propria cultura delle differenze umane che possono riguardare ogni persona, nei differenti momenti della sua vita, dipendenti da disabilità, oppure da storie personali, lingue e culture diverse, condizioni sociali o economiche, permanenti o temporanee Pur essendo molto importanti i libri in Lingua dei Segni, i libri ad alta leggibilità, tattili, senza parole, gli audiolibri e i libri in simboli redatti utilizzando le codifiche più adatte alle condizioni del lettore, le risorse documentarie per tutti, dovranno essere concepite come parte di una progettazione complessivamente accessibile, nella quale anche gli ambienti, gli spazi, gli orari, la segnaletica e i materiali, gli arredi e soprattutto i servizi dovranno essere progettati nella prospettiva inclusiva dell'Universal Design, ossia di quella metodologia progettuale che ha come obiettivo la progettazione di prodotti e ambienti che siano, per quanto possibile, utilizzabili da tutte le persone, senza il bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate.
I libri sono per tutti: il principio di inclusione nelle biblioteche / F. Venuda - In: Libri per bambini (con bisogni) speciali : le biblioteche pubbliche e la CAA / A. Gasparello. - Prima edizione. - Roma : AIB, 2016 Oct. - ISBN 9788878122475. - pp. 13-27
I libri sono per tutti: il principio di inclusione nelle biblioteche
F. VenudaPrimo
2016
Abstract
Nella logica attuale la persona con disabilità ha risentito di rappresentazioni che ne hanno sottolineato soprattutto la condizione di mancanza, pensiamo infatti al concetto di normalità e anormalità di cui parla la seconda legge di Ranganathan o al significato del termine handicap, le linee della logica inclusiva oggi vanno oltre l’attenzione per il deficit e per il limite. Da più parti si richiama ormai l’impiego terminologico e concettuale della prospettiva inclusiva e della cosiddetta inclusive education per riferirsi ad un’evoluzione non solo di carattere concettuale, ma anche e soprattutto culturale, sociale e formativa, che dovrebbe interessare la condizione effettiva delle persone con disabilità, all'interno di un sistema formativo integrato che vede una forte sinergia tra scuola e biblioteche. Passare dall’integrazione all’inclusione richiama una maggiore attenzione per il riconoscimento e il rispetto di quella dimensione di diversità che è propria di ognuno e che richiede di concretizzare i rimandi a una vera e propria cultura delle differenze umane che possono riguardare ogni persona, nei differenti momenti della sua vita, dipendenti da disabilità, oppure da storie personali, lingue e culture diverse, condizioni sociali o economiche, permanenti o temporanee Pur essendo molto importanti i libri in Lingua dei Segni, i libri ad alta leggibilità, tattili, senza parole, gli audiolibri e i libri in simboli redatti utilizzando le codifiche più adatte alle condizioni del lettore, le risorse documentarie per tutti, dovranno essere concepite come parte di una progettazione complessivamente accessibile, nella quale anche gli ambienti, gli spazi, gli orari, la segnaletica e i materiali, gli arredi e soprattutto i servizi dovranno essere progettati nella prospettiva inclusiva dell'Universal Design, ossia di quella metodologia progettuale che ha come obiettivo la progettazione di prodotti e ambienti che siano, per quanto possibile, utilizzabili da tutte le persone, senza il bisogno di adattamenti o di progettazioni specializzate.File | Dimensione | Formato | |
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