Per poter procedere a tracciare la storia del calcolo e del calcolo automatico, è essenziale la ricostruzione dell’origine dei principi e delle concezioni matematiche che ne costituiscono il fondamento: questi affondano le proprie radici anche in remoti contesti culturali e geografici e, una volta entrati in contatto con la cultura occidentale, sono stati alla base della rinascita delle discipline matematiche nel tardo Medioevo. L’evoluzione significativa si è avuta grazie al contributo della cultura scientifica arabo-islamica, che, segnatamente attraverso la figura di al-Khawarizmi, ha rappresentato un’indispensabile premessa allo sviluppo dell’aritmetica, dell’algebra ed in genere del calcolo, che nei secoli immediatamente successivi sarebbero andati incontro sia ad una sensazionale crescita di importanza nell’ambito delle scienze teoriche ed applicate, sia ad una diffusione capillare in tutto il continente europeo. In questo lavoro, attraverso lo studio filologico e contenutistico di una famiglia di quattro codici manoscritti inediti del XV-XVII secolo (New York - Columbia University Library - Plimpton 188; Biblioteca Apostolica Vaticana - Urb. Lat. 1329; Milano - Biblioteca Ambrosiana - P81 Sup.; Torino - Biblioteca Nazionale Universitaria, H V 45), si presenta la ricostruzione di una parte finora sconosciuta della tradizione della versione latina di Gerardo da Cremona dell’Algebra di al-Khawarizmi e la sua collocazione nella tradizione stessa, oltre che nella cultura matematica europea dell’epoca. Ad accomunare i quattro codici sta la presenza di un paragrafo, che non compare nelle copie più antiche della traduzione di Gerardo, intitolato “Modus dividendi”, dedicato alla razionalizzazione di frazioni. L’analisi condotta sulla famiglia “Modus” ha permesso di evidenziare e di tracciare le principali direttrici di una rete di connessioni che legano l’evoluzione dell’algebra nella Mitteleuropa attraverso la figura di Johannis Müller di Königsberg (Regiomontanus) alla corte pontificia di Pio II, dove grazie all’architetto Francesco da Borgo San Sepolcro, si assiste al patrocinio di una febbrile attività di copiatura di opere geometrico-matematiche greche ed arabe, utili in seguito anche a Piero della Francesca e, non ultimo, al mondo delle scuole d’abaco, in ambiente italiano ed europeo.
Una famiglia di manoscritti latini di algebra araba nell’Europa tra Medioevo e Rinascimento : la Modus Family / N. Ambrosetti. ((Intervento presentato al convegno Le Scienze Matematiche nell'Età moderna, sec. 15.-19. tenutosi a Paris nel 2007.
Una famiglia di manoscritti latini di algebra araba nell’Europa tra Medioevo e Rinascimento : la Modus Family
N. AmbrosettiPrimo
2007
Abstract
Per poter procedere a tracciare la storia del calcolo e del calcolo automatico, è essenziale la ricostruzione dell’origine dei principi e delle concezioni matematiche che ne costituiscono il fondamento: questi affondano le proprie radici anche in remoti contesti culturali e geografici e, una volta entrati in contatto con la cultura occidentale, sono stati alla base della rinascita delle discipline matematiche nel tardo Medioevo. L’evoluzione significativa si è avuta grazie al contributo della cultura scientifica arabo-islamica, che, segnatamente attraverso la figura di al-Khawarizmi, ha rappresentato un’indispensabile premessa allo sviluppo dell’aritmetica, dell’algebra ed in genere del calcolo, che nei secoli immediatamente successivi sarebbero andati incontro sia ad una sensazionale crescita di importanza nell’ambito delle scienze teoriche ed applicate, sia ad una diffusione capillare in tutto il continente europeo. In questo lavoro, attraverso lo studio filologico e contenutistico di una famiglia di quattro codici manoscritti inediti del XV-XVII secolo (New York - Columbia University Library - Plimpton 188; Biblioteca Apostolica Vaticana - Urb. Lat. 1329; Milano - Biblioteca Ambrosiana - P81 Sup.; Torino - Biblioteca Nazionale Universitaria, H V 45), si presenta la ricostruzione di una parte finora sconosciuta della tradizione della versione latina di Gerardo da Cremona dell’Algebra di al-Khawarizmi e la sua collocazione nella tradizione stessa, oltre che nella cultura matematica europea dell’epoca. Ad accomunare i quattro codici sta la presenza di un paragrafo, che non compare nelle copie più antiche della traduzione di Gerardo, intitolato “Modus dividendi”, dedicato alla razionalizzazione di frazioni. L’analisi condotta sulla famiglia “Modus” ha permesso di evidenziare e di tracciare le principali direttrici di una rete di connessioni che legano l’evoluzione dell’algebra nella Mitteleuropa attraverso la figura di Johannis Müller di Königsberg (Regiomontanus) alla corte pontificia di Pio II, dove grazie all’architetto Francesco da Borgo San Sepolcro, si assiste al patrocinio di una febbrile attività di copiatura di opere geometrico-matematiche greche ed arabe, utili in seguito anche a Piero della Francesca e, non ultimo, al mondo delle scuole d’abaco, in ambiente italiano ed europeo.Pubblicazioni consigliate
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