Nell'ambito di più ampio progetto di ricerca che propone una ricostruzione delle generazioni della criminologia critica italiana oltre che una sistemazione del pensiero criminologico-critico, nato e sviluppatosi in Italia intorno alla figura di Alessandro Baratta e alla rivista La questione criminale a partire dalla metà degli anni ’70 del secolo scorso, si è deciso di concentrare l’attenzione sull'apparato epistemologico di questa corrente. Dopo aver tracciato sinteticamente le caratteristiche peculiari della criminologia critica in Italia e le tematiche da questa affrontate, il contributo si pone l’obiettivo di indagare tre aspetti chiave dell’impianto epistemologico tracciato da Alessandro Baratta: il concetto di critica, il paradigma anti-eziologico del controllo sociale e la concezione della scienza sociale come scienza prescrittiva. Dopo una disamina del significato attribuito da Baratta a ciascuno di questi aspetti, si evidenzieranno le contraddizioni in cui lo studioso sembrerebbe essere caduto e che sono state all'origine di aspre critiche da parte di più autori provenienti dai più disparati ambiti scientifici; si sottolineeranno, inoltre, le intuizioni e i meriti della corrente criminologico-critica, sorta con una radicale spinta demistificatoria di ciò che viene definito come deviante e criminale, in precedenza studiato dalle teorie criminologiche tradizionali come qualcosa di ontologicamente esistente.
L’apparato epistemologico della criminologia critica di Alessandro Baratta : intuizioni, problematiche e contraddizioni / C. Canziani. ((Intervento presentato al 12. convegno Seminario di Sociologia del Diritto “Silvia Corticelli” tenutosi a Capraia Isola nel 2016.
L’apparato epistemologico della criminologia critica di Alessandro Baratta : intuizioni, problematiche e contraddizioni
C. CanzianiPrimo
2016
Abstract
Nell'ambito di più ampio progetto di ricerca che propone una ricostruzione delle generazioni della criminologia critica italiana oltre che una sistemazione del pensiero criminologico-critico, nato e sviluppatosi in Italia intorno alla figura di Alessandro Baratta e alla rivista La questione criminale a partire dalla metà degli anni ’70 del secolo scorso, si è deciso di concentrare l’attenzione sull'apparato epistemologico di questa corrente. Dopo aver tracciato sinteticamente le caratteristiche peculiari della criminologia critica in Italia e le tematiche da questa affrontate, il contributo si pone l’obiettivo di indagare tre aspetti chiave dell’impianto epistemologico tracciato da Alessandro Baratta: il concetto di critica, il paradigma anti-eziologico del controllo sociale e la concezione della scienza sociale come scienza prescrittiva. Dopo una disamina del significato attribuito da Baratta a ciascuno di questi aspetti, si evidenzieranno le contraddizioni in cui lo studioso sembrerebbe essere caduto e che sono state all'origine di aspre critiche da parte di più autori provenienti dai più disparati ambiti scientifici; si sottolineeranno, inoltre, le intuizioni e i meriti della corrente criminologico-critica, sorta con una radicale spinta demistificatoria di ciò che viene definito come deviante e criminale, in precedenza studiato dalle teorie criminologiche tradizionali come qualcosa di ontologicamente esistente.| File | Dimensione | Formato | |
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Carolina Canziani L’APPARATO EPISTEMOLOGICO DELLA CRIMINOLOGIA CRITICA.pdf
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