La rinascita dell’imagerie popolare costituisce notoriamente uno dei fatti figurativi più rilevanti della Francia della Grande Guerra, in cui le logiche di ampia circolazione dell’immagine, inevitabilmente intrecciate alle esigenze di propaganda, entrano in dialogo con le ricerche figurative delle avanguardie. Il contributo intende affrontare il problema della diffusione di questa forma di produzione artistica e dello sviluppo di un sistema editoriale altamente specializzato connesso a tale fenomeno. Illustratori e artisti partecipano infatti, con tensioni e orientamenti diversi, alla fiorente industria di stampe patriottiche lavorando parallelamente per il circuito delle maison d’édition e per quello delle riviste. Alcuni degli autori più consapevoli, come Raoul Dufy e André Lhote, mettono in atto strategie visive e di poetica inedite, scegliendo programmaticamente di avvalersi di tecniche di riproduzione fotomeccanica per la realizzazione delle loro immagini. La moltiplicazione di questa esplicita iconografia bellica conosce fortuna anche nel settore delle arti applicate, dove mantiene la propria vitalità per tutti i primi anni del dopoguerra, spingendosi a connotare significativamente il gusto di parte delle produzioni d’arte presentate alla grande Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi del 1925.
Une guerre en chromos : arte e immagini nella Francia della Grande Guerra / V. Pozzoli. ((Intervento presentato al convegno La guerra, le guerre tenutosi a Gargnano nel 2015.
Une guerre en chromos : arte e immagini nella Francia della Grande Guerra
V. Pozzoli
2015
Abstract
La rinascita dell’imagerie popolare costituisce notoriamente uno dei fatti figurativi più rilevanti della Francia della Grande Guerra, in cui le logiche di ampia circolazione dell’immagine, inevitabilmente intrecciate alle esigenze di propaganda, entrano in dialogo con le ricerche figurative delle avanguardie. Il contributo intende affrontare il problema della diffusione di questa forma di produzione artistica e dello sviluppo di un sistema editoriale altamente specializzato connesso a tale fenomeno. Illustratori e artisti partecipano infatti, con tensioni e orientamenti diversi, alla fiorente industria di stampe patriottiche lavorando parallelamente per il circuito delle maison d’édition e per quello delle riviste. Alcuni degli autori più consapevoli, come Raoul Dufy e André Lhote, mettono in atto strategie visive e di poetica inedite, scegliendo programmaticamente di avvalersi di tecniche di riproduzione fotomeccanica per la realizzazione delle loro immagini. La moltiplicazione di questa esplicita iconografia bellica conosce fortuna anche nel settore delle arti applicate, dove mantiene la propria vitalità per tutti i primi anni del dopoguerra, spingendosi a connotare significativamente il gusto di parte delle produzioni d’arte presentate alla grande Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi del 1925.File | Dimensione | Formato | |
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