La Radiochimica e la Chimica Nucleare hanno vissuto un periodo di particolare entusiasmo e sviluppo, nell'Università degli Studi di Milano, a partire dalla seconda metà degli anni '50, fino al termine degli anni '60, soprattutto nei settori dell'impiego di radionuclidi come traccianti per lo studio della dinamica delle reazioni chimiche, delle indagini sugli effetti isotopici, della chimica delle radiazioni e delle specie radicaliche, mediante esse prodotte, nonché della chimica degli attinidi. A partire dagli anni ‘70 con la costruzione e il funzionamento del Ciclotrone AVF che accelerava protoni sino a energie di 40 MeV presso il Dipartimento di Fisica e successivamente dall’inizio degli anni ’80 con la costruzione del Laboratorio Acceleratori e Superconduttività Applicata – L.A.S.A., l’interesse per queste discipline si è mantenuto vivo e rafforzato entrando a pieno titolo a far parte dell’attività didattica e di ricerca portata avanti presso tale Laboratorio. Queste discipline mediante l’impiego dei radionuclidi prodotti con Alta Attività Specifica rivestono un ruolo determinante sia in ambito medico in diagnostica e in radioterapia metabolica sino all’attuale teragnostica, sia in ambito ambientale per lo studio degli effetti sulla salute dell’uomo dell’esposizione a contaminanti a dosi bassissime ma protratte per tempi molto lunghi, con risvolti e ricadute su studi di nanotossicologia.
I sessantanni della Radiochimica e della Chimica Nucleare in UNIMI: dalle origini ai giorni nostri / F. Groppi, I.R. Bellobono, G. Szabo Mizzenti, R. Righini, M.L. Bonardi, S. Manenti, G. Bidoglio, E. Sabbioni. ((Intervento presentato al convegno I sessanta anni della Radiochimica e della Chimica Nucleare in UNIMI: dalle origini ai giorni nostri, Convegno in onore dei sessanta anni di Laurea del Professore di Chimica e Radiochimica Prof. Ignazio Renato Bellobono tenutosi a Milano nel 2014.
I sessantanni della Radiochimica e della Chimica Nucleare in UNIMI: dalle origini ai giorni nostri
F. GroppiPrimo
;I.R. BellobonoSecondo
;M.L. Bonardi;S. Manenti;
2014
Abstract
La Radiochimica e la Chimica Nucleare hanno vissuto un periodo di particolare entusiasmo e sviluppo, nell'Università degli Studi di Milano, a partire dalla seconda metà degli anni '50, fino al termine degli anni '60, soprattutto nei settori dell'impiego di radionuclidi come traccianti per lo studio della dinamica delle reazioni chimiche, delle indagini sugli effetti isotopici, della chimica delle radiazioni e delle specie radicaliche, mediante esse prodotte, nonché della chimica degli attinidi. A partire dagli anni ‘70 con la costruzione e il funzionamento del Ciclotrone AVF che accelerava protoni sino a energie di 40 MeV presso il Dipartimento di Fisica e successivamente dall’inizio degli anni ’80 con la costruzione del Laboratorio Acceleratori e Superconduttività Applicata – L.A.S.A., l’interesse per queste discipline si è mantenuto vivo e rafforzato entrando a pieno titolo a far parte dell’attività didattica e di ricerca portata avanti presso tale Laboratorio. Queste discipline mediante l’impiego dei radionuclidi prodotti con Alta Attività Specifica rivestono un ruolo determinante sia in ambito medico in diagnostica e in radioterapia metabolica sino all’attuale teragnostica, sia in ambito ambientale per lo studio degli effetti sulla salute dell’uomo dell’esposizione a contaminanti a dosi bassissime ma protratte per tempi molto lunghi, con risvolti e ricadute su studi di nanotossicologia.Pubblicazioni consigliate
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