Le nanotecnologie stanno rivoluzionando diversi settori della nostra vita quotidiana, generando una miriade di nuovi beni di consumo innovativi contenenti nanomateriali (NM), per un giro di affari stimato nel 2017 in 3 mila miliardi di dollari. Una spazzola per capelli contenente nanoparticelle di argento è il duemillesimo prodotto nanotecnologico registrato dal Nanotechnology Consumer Product Inventory (CPI, http://www.nanotechproject.org/cpi) a testimonianza della vorticosa crescita sul mercato del numero di prodotti contenenti NM. Materiali su scala nanometrica mostrano proprietà diverse da quelle dei corrispondenti macromateriali e consentono applicazioni uniche in settori produttivi quali ceramica, tessile, cosmetica, ottica, chimica, industria alimentare e biomedicina. Tuttavia, nonostante molti prodotti contenenti NM siano già sugli scaffali dei negozi e reperibili da siti di commercio elettronico, sono emerse evidenze di loro effetti nocivi nei sistemi biologici (stress ossidativo, citotossicità, neurotossicità, genotossicità, interazione con il sistema immunitario e riproduttivo). Non è pertanto sorprendente come i ricercatori e le organizzazioni governative abbiano considerato seriamente la necessità di valutare i potenziali rischi per la salute dei NM prima che divenissero onnipresenti in ogni aspetto della vita quotidiana. In questo contesto, la nanotossicologia, disciplina nata nel 2005, è diventata la nuova frontiera nella tossicologia dei NM per favorirne uno sviluppo sostenibile e salvaguardare la salute dei lavoratori, dei consumatori e dei pazienti. Purtroppo, attualmente la comunità scientifica non ha raggiunto un consenso circa la sicurezza dei NM, essendo le conoscenze scientifiche insufficienti, alcuni risultati contraddittori e molte le incertezze sulla loro rilevanza per una valutazione del rischio per l’uomo e l’ambiente. L’obiettivo della conferenza mira a fare il punto: (i) sulle opportunità applicative e sui quadri di esposizione a NM in settori (cosmetico ed alimentare) rilevanti per la salute del consumatore; (ii) sulla complessità del responso biologico indotto dai NM dipendente dalle loro particolari caratteristiche e peculiarità chimico-fisiche; (iii) sulla reale fondatezza scientifica delle evidenze tossicologiche emerse dalla “Babylonian plethora of results” ottenuti in questo primo decennio di ricerche nanotossicologiche.

Nanotecnologia, nanomateriali e sostenibilità: quo vadis? / E. Sabbioni, F. Groppi. ((Intervento presentato al convegno A.I.A.C.E. tenutosi a Ispra nel 2015.

Nanotecnologia, nanomateriali e sostenibilità: quo vadis?

F. Groppi
Ultimo
2015

Abstract

Le nanotecnologie stanno rivoluzionando diversi settori della nostra vita quotidiana, generando una miriade di nuovi beni di consumo innovativi contenenti nanomateriali (NM), per un giro di affari stimato nel 2017 in 3 mila miliardi di dollari. Una spazzola per capelli contenente nanoparticelle di argento è il duemillesimo prodotto nanotecnologico registrato dal Nanotechnology Consumer Product Inventory (CPI, http://www.nanotechproject.org/cpi) a testimonianza della vorticosa crescita sul mercato del numero di prodotti contenenti NM. Materiali su scala nanometrica mostrano proprietà diverse da quelle dei corrispondenti macromateriali e consentono applicazioni uniche in settori produttivi quali ceramica, tessile, cosmetica, ottica, chimica, industria alimentare e biomedicina. Tuttavia, nonostante molti prodotti contenenti NM siano già sugli scaffali dei negozi e reperibili da siti di commercio elettronico, sono emerse evidenze di loro effetti nocivi nei sistemi biologici (stress ossidativo, citotossicità, neurotossicità, genotossicità, interazione con il sistema immunitario e riproduttivo). Non è pertanto sorprendente come i ricercatori e le organizzazioni governative abbiano considerato seriamente la necessità di valutare i potenziali rischi per la salute dei NM prima che divenissero onnipresenti in ogni aspetto della vita quotidiana. In questo contesto, la nanotossicologia, disciplina nata nel 2005, è diventata la nuova frontiera nella tossicologia dei NM per favorirne uno sviluppo sostenibile e salvaguardare la salute dei lavoratori, dei consumatori e dei pazienti. Purtroppo, attualmente la comunità scientifica non ha raggiunto un consenso circa la sicurezza dei NM, essendo le conoscenze scientifiche insufficienti, alcuni risultati contraddittori e molte le incertezze sulla loro rilevanza per una valutazione del rischio per l’uomo e l’ambiente. L’obiettivo della conferenza mira a fare il punto: (i) sulle opportunità applicative e sui quadri di esposizione a NM in settori (cosmetico ed alimentare) rilevanti per la salute del consumatore; (ii) sulla complessità del responso biologico indotto dai NM dipendente dalle loro particolari caratteristiche e peculiarità chimico-fisiche; (iii) sulla reale fondatezza scientifica delle evidenze tossicologiche emerse dalla “Babylonian plethora of results” ottenuti in questo primo decennio di ricerche nanotossicologiche.
ott-2015
Nanotecnologia; Nanomateriali; sostenibilita'
Settore FIS/07 - Fisica Applicata(Beni Culturali, Ambientali, Biol.e Medicin)
Settore BIO/13 - Biologia Applicata
Nanotecnologia, nanomateriali e sostenibilità: quo vadis? / E. Sabbioni, F. Groppi. ((Intervento presentato al convegno A.I.A.C.E. tenutosi a Ispra nel 2015.
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