Il saggio di Claudia Lambrugo e Chiara Bianchi, muovendo dall’analisi di due dadi di tipo parallelepipedo molto allungato, realizzati rispettivamente in avorio e palco di cervo, offre l’occasione per una breve nota di riflessione sulla forma del dado. Esso infatti nelle antiche culture europee non è noto solo nella tuttora diffusissima forma cubica a sei facce, bensì anche nella forma parallelepipeda o oblunga a sole quattro facce, con alcune varianti (forma più corta a losanga, allungata, appiattita) e sequenze numeriche diverse. Mentre resta difficile stabilire l’esatto contesto ludico di utilizzo, si constata per il dado parallelepipedo a quattro facce una vasta diffusione dall’Europa all’India, specie in contesti preaugustei e tardo-antichi (prima e dopo Roma?) fino all’età moderna.
Dadi particolari : intorno a due dadi parallelepipedi del Civico Museo Archeologico di Milano / C. Lambrugo, B. C.. - In: ACME. - ISSN 2282-0035. - 69:1(2016), pp. 67-75. [10.13130/2282-0035/7409]
Dadi particolari : intorno a due dadi parallelepipedi del Civico Museo Archeologico di Milano
C. LambrugoPrimo
;
2016
Abstract
Il saggio di Claudia Lambrugo e Chiara Bianchi, muovendo dall’analisi di due dadi di tipo parallelepipedo molto allungato, realizzati rispettivamente in avorio e palco di cervo, offre l’occasione per una breve nota di riflessione sulla forma del dado. Esso infatti nelle antiche culture europee non è noto solo nella tuttora diffusissima forma cubica a sei facce, bensì anche nella forma parallelepipeda o oblunga a sole quattro facce, con alcune varianti (forma più corta a losanga, allungata, appiattita) e sequenze numeriche diverse. Mentre resta difficile stabilire l’esatto contesto ludico di utilizzo, si constata per il dado parallelepipedo a quattro facce una vasta diffusione dall’Europa all’India, specie in contesti preaugustei e tardo-antichi (prima e dopo Roma?) fino all’età moderna.File | Dimensione | Formato | |
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