Il commento anonimo al Cantico dall'incipit Vox Ecclesiae, pubblicato dall'A. nel 2004 (Alcuino Commento al Cantico dei Cantici con i commenti anonimi «Vox Ecclesie» «Vox antique Ecclesie» Firenze; cfr. MEL XXIX 179), è conservato nei manoscritti Paris, BNF, lat. 2822 e London, BL, Harley 213, entrambi di area francese, ed è fonte di un ulteriore commento dall'incipit Vox antiquae Ecclesiae, di età carolingia. Esso trae il materiale da una collezione di trattati esegetici di tradizione iberica, cioè il commento di Gregorio di Elvira, quello di Giusto di Urgell e gli excerpta gregoriani di Taione di Saragozza, forse già passata a nord dei Pirenei al momento dell'elaborazione del commento. Il confronto con le fonti permette in questo caso di illuminare i rapporti stemmatici della tradizione, dimostrando che il commento Vox antiquae Ecclesiae e il codice parigino sono fra loro imparentati contro il londinese. La trasmissione, per quanto limitata a pochissimi esemplari, si presenta metodologicamente interessante, perché soggetta a successive interpolazioni e correzioni che vengono recepite in modo non uniforme dai testimoni superstiti. In appendice sono presentati e discussi alcuni emendamenti al testo pubblicato nel 2004.

Il commento Vox ecclesie al Cantico dei Cantici : il contributo delle fonti al riconoscimento della versione originale / R. Guglielmetti. - In: FILOLOGIA MEDIOLATINA. - ISSN 1124-0008. - 15:(2008), pp. 45-67.

Il commento Vox ecclesie al Cantico dei Cantici : il contributo delle fonti al riconoscimento della versione originale

R. Guglielmetti
2008

Abstract

Il commento anonimo al Cantico dall'incipit Vox Ecclesiae, pubblicato dall'A. nel 2004 (Alcuino Commento al Cantico dei Cantici con i commenti anonimi «Vox Ecclesie» «Vox antique Ecclesie» Firenze; cfr. MEL XXIX 179), è conservato nei manoscritti Paris, BNF, lat. 2822 e London, BL, Harley 213, entrambi di area francese, ed è fonte di un ulteriore commento dall'incipit Vox antiquae Ecclesiae, di età carolingia. Esso trae il materiale da una collezione di trattati esegetici di tradizione iberica, cioè il commento di Gregorio di Elvira, quello di Giusto di Urgell e gli excerpta gregoriani di Taione di Saragozza, forse già passata a nord dei Pirenei al momento dell'elaborazione del commento. Il confronto con le fonti permette in questo caso di illuminare i rapporti stemmatici della tradizione, dimostrando che il commento Vox antiquae Ecclesiae e il codice parigino sono fra loro imparentati contro il londinese. La trasmissione, per quanto limitata a pochissimi esemplari, si presenta metodologicamente interessante, perché soggetta a successive interpolazioni e correzioni che vengono recepite in modo non uniforme dai testimoni superstiti. In appendice sono presentati e discussi alcuni emendamenti al testo pubblicato nel 2004.
Settore L-FIL-LET/08 - Letteratura Latina Medievale e Umanistica
2008
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