Bonvesin da la Riva, nel notissimo testo sulle Meraviglie di Milano, dedica particolare attenzione ai temi legati alla produzione e al consumo dei generi alimentari. Con dovizia di particolari (e con precisione di dati) egli rappresenta il territorio milanese come luogo di produzione di moltissimi generi, che affluiscono sul mercato cittadino, rendendo così la popolazione non solo autosufficiente dal punto di vista alimentare, ma anche in grado di esportare i propri prodotti. Nella rappresentazione di una “città ideale”, quale doveva essere quella espressa da un testo che affonda le proprie radici nella tradizione delle laudes civitatum, Bonvesin coglie proprio nella ricchezza dell’agricoltura, così come nell’abbondanza di prodotti naturali (ad esempio i pesci), un elemento di vanto della città. La descrizione riveste particolare interesse anche perché si colloca in quel tornante (gli ultimi decenni del XIII secolo) nel quale si vedono i primi segni della cosiddetta crisi trecentesca.
Milano, città dell’abbondanza : Il De Magnalibus di Bonvesin da la Riva / G. Albini - In: Aspetti dell'alimentazione nell'area milanese e lombarda tra l'età antica e l'età di LeonardoPrima edizione. - Milano : Civico Museo Archeologico, 2016. - ISBN 8897568092. - pp. 87-122 (( convegno Aspetti dell'alimentazione nell'area milanese e lombarda tra l'età antica e l'età di Leonardo tenutosi a Milano nel 2014.
Milano, città dell’abbondanza : Il De Magnalibus di Bonvesin da la Riva
G. Albini
2016
Abstract
Bonvesin da la Riva, nel notissimo testo sulle Meraviglie di Milano, dedica particolare attenzione ai temi legati alla produzione e al consumo dei generi alimentari. Con dovizia di particolari (e con precisione di dati) egli rappresenta il territorio milanese come luogo di produzione di moltissimi generi, che affluiscono sul mercato cittadino, rendendo così la popolazione non solo autosufficiente dal punto di vista alimentare, ma anche in grado di esportare i propri prodotti. Nella rappresentazione di una “città ideale”, quale doveva essere quella espressa da un testo che affonda le proprie radici nella tradizione delle laudes civitatum, Bonvesin coglie proprio nella ricchezza dell’agricoltura, così come nell’abbondanza di prodotti naturali (ad esempio i pesci), un elemento di vanto della città. La descrizione riveste particolare interesse anche perché si colloca in quel tornante (gli ultimi decenni del XIII secolo) nel quale si vedono i primi segni della cosiddetta crisi trecentesca.Pubblicazioni consigliate
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