La storia del Novecento, soprattutto quella della seconda metà del secolo, costringe gli storici a confrontarsi con fonti “nuove” e sostanzialmente diverse da quelle generalmente utilizzate per lo studio di altri periodi; tra queste fonti, il cinema è certamente una delle più significative ed evocative. Le immagini in movimento costituiscono un linguaggio efficace, tra i più usati dalla cultura contemporanea, più di altri famigliare alle nuove generazioni di studenti, vicino al loro quotidiano e al loro approccio alla conoscenza. Se si considera poi che i modi espressivi del cinema sono in genere sintetici e ricchi di informazioni, sarà facile intuire che, anche con la visione di brevi spezzoni, si possono fornire un elevato numero di elementi e spunti cognitivi sui quali lavorare. Nonostante l’apparente semplicità di utilizzo di questo strumento per la didattica la sua comprensione, come per ogni altra forma di linguaggio, è subordinata a specifiche conoscenze e competenze: ogni film (che si tratti di documentario o di fiction) è un prodotto “industriale”, frutto del proprio tempo, alla cui realizzazione hanno contribuito molteplici figure professionali, ciascuna delle quali ha aggiunto il proprio punto di vista all’opera “finita”. Registi, sceneggiatori, attori, direttori della fotografia, autori delle musiche, scenografi e costumisti interagiscono tra loro, mantenendo, tuttavia, un proprio grado di autonomia: per “leggere” (e capire) un film, per farne “un libro di testo”, è indispensabile mettersi (e mettere, almeno a livello minimo, gli studenti) in grado di individuare e analizzare le sue molteplici componenti, l’evoluzione del genere a cui appartiene, le strategie comunicative e le finalità della produzione. Questa parte del corso si pone come obiettivo – attraverso la visione, il commento e la l’analisi di spezzoni del film di Luchino Visconti Rocco e i suoi fratelli (1960) – di fornire alcuni strumenti per la lettura del documento-cinema e per il suo successivo utilizzo per insegnare la storia. Si è scelta questa pellicola sia per l’elevato grado di realismo in essa presente, dovuto principalmente all’ambientazione dal vero e ai fatti di stringente attualità in essa narrati (l’epoca della realizzazione del film, coincide sia con il boom economico, sia con uno dei momenti di maggior emigrazione interna del Paese), sia per le sue ascendenze colte e letterarie, che caratterizzarono l’intera produzione del regista e ne definirono la spiccata autorialità.

Il cinema come supporto didattico / S. Cassamagnaghi. ((Intervento presentato al convegno Cinema e Storia : donne e uomini migranti : storie e percorsi tenutosi a Milano nel 2014.

Il cinema come supporto didattico

S. Cassamagnaghi
Primo
2014

Abstract

La storia del Novecento, soprattutto quella della seconda metà del secolo, costringe gli storici a confrontarsi con fonti “nuove” e sostanzialmente diverse da quelle generalmente utilizzate per lo studio di altri periodi; tra queste fonti, il cinema è certamente una delle più significative ed evocative. Le immagini in movimento costituiscono un linguaggio efficace, tra i più usati dalla cultura contemporanea, più di altri famigliare alle nuove generazioni di studenti, vicino al loro quotidiano e al loro approccio alla conoscenza. Se si considera poi che i modi espressivi del cinema sono in genere sintetici e ricchi di informazioni, sarà facile intuire che, anche con la visione di brevi spezzoni, si possono fornire un elevato numero di elementi e spunti cognitivi sui quali lavorare. Nonostante l’apparente semplicità di utilizzo di questo strumento per la didattica la sua comprensione, come per ogni altra forma di linguaggio, è subordinata a specifiche conoscenze e competenze: ogni film (che si tratti di documentario o di fiction) è un prodotto “industriale”, frutto del proprio tempo, alla cui realizzazione hanno contribuito molteplici figure professionali, ciascuna delle quali ha aggiunto il proprio punto di vista all’opera “finita”. Registi, sceneggiatori, attori, direttori della fotografia, autori delle musiche, scenografi e costumisti interagiscono tra loro, mantenendo, tuttavia, un proprio grado di autonomia: per “leggere” (e capire) un film, per farne “un libro di testo”, è indispensabile mettersi (e mettere, almeno a livello minimo, gli studenti) in grado di individuare e analizzare le sue molteplici componenti, l’evoluzione del genere a cui appartiene, le strategie comunicative e le finalità della produzione. Questa parte del corso si pone come obiettivo – attraverso la visione, il commento e la l’analisi di spezzoni del film di Luchino Visconti Rocco e i suoi fratelli (1960) – di fornire alcuni strumenti per la lettura del documento-cinema e per il suo successivo utilizzo per insegnare la storia. Si è scelta questa pellicola sia per l’elevato grado di realismo in essa presente, dovuto principalmente all’ambientazione dal vero e ai fatti di stringente attualità in essa narrati (l’epoca della realizzazione del film, coincide sia con il boom economico, sia con uno dei momenti di maggior emigrazione interna del Paese), sia per le sue ascendenze colte e letterarie, che caratterizzarono l’intera produzione del regista e ne definirono la spiccata autorialità.
27-feb-2014
Settore M-STO/04 - Storia Contemporanea
MIC, ISEC, Istituto Lombardo di Storia Contemporanea
Il cinema come supporto didattico / S. Cassamagnaghi. ((Intervento presentato al convegno Cinema e Storia : donne e uomini migranti : storie e percorsi tenutosi a Milano nel 2014.
Conference Object
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/422611
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact