La marcia è una disciplina dell’atletica regolamentata da due vincoli locomotori piuttosto peculiari: il ginocchio deve essere bloccato dal primo contatto del piede a terra fino alla verticale e l’assenza di fase di volo tra i passi durante tutta la durata della competizione. Per questa ragione la tecnica è definita un parametro determinante la prestazione dell’atleta. Tuttavia, un’analisi quantitativa completa della cinematica della marcia in un ampio spettro di velocità è ancora mancante, limitando perciò la conoscenza e l’allenamento dei parametri chiave per migliorare la tecnica. Lo scopo di questo studio è di descrivere la cinematica della marcia a diverse velocità e di analizzarne le differenze in atleti di livello prestativo differente (regionale, nazionale e internazionale). Quindici atleti hanno marciato su di un nastro trasportatore a velocità incrementali (da 2,78 m/s fino a esaurimento). L’analisi cinematica sui tre piani di movimento è stata acquisita mediante un sistema optoelettronico a 300 Hz. I risultati hanno mostrato che l’ampiezza, la frequenza del passo e il tempo di volo aumentano linearmente con la velocità, ma l’ampiezza del passo è il maggior determinante per incrementare la velocità. L’analisi angolare ha mostrato che l’incremento della velocità porta a un’anticipazione del movimento senza alterare i valori di picco angolare, un’evidenza della standardizzazione imposta dalla regola. L’unica differenza riscontrata tra gli atleti di differente livello prestativo riguarda la massima velocità raggiunta: 4,97±0,25 m/s internazionali; 4,61±0,14 m/s nazionali e 4,22±0,14 m/s regionali. In conclusione, la tecnica non cambia al variare della velocità, è solo eseguita in un tempo inferiore, e non è la discriminante del livello prestativo degli atleti. Studi futuri che combinino fattori metabolici, elettromiografici e cinematici sembrano necessari per indagare più approfonditamente i fattori determinanti il livello prestativo.
L’effetto della velocità e del livello prestativo sulla tecnica di marcia / G. Pavei, D. Cazzola, A. La Torre. - In: SDS. SCUOLA DELLO SPORT. - ISSN 1125-1891. - 35:109(2016 Jun), pp. 49-57.
L’effetto della velocità e del livello prestativo sulla tecnica di marcia
G. PaveiPrimo
;A. La TorreUltimo
2016
Abstract
La marcia è una disciplina dell’atletica regolamentata da due vincoli locomotori piuttosto peculiari: il ginocchio deve essere bloccato dal primo contatto del piede a terra fino alla verticale e l’assenza di fase di volo tra i passi durante tutta la durata della competizione. Per questa ragione la tecnica è definita un parametro determinante la prestazione dell’atleta. Tuttavia, un’analisi quantitativa completa della cinematica della marcia in un ampio spettro di velocità è ancora mancante, limitando perciò la conoscenza e l’allenamento dei parametri chiave per migliorare la tecnica. Lo scopo di questo studio è di descrivere la cinematica della marcia a diverse velocità e di analizzarne le differenze in atleti di livello prestativo differente (regionale, nazionale e internazionale). Quindici atleti hanno marciato su di un nastro trasportatore a velocità incrementali (da 2,78 m/s fino a esaurimento). L’analisi cinematica sui tre piani di movimento è stata acquisita mediante un sistema optoelettronico a 300 Hz. I risultati hanno mostrato che l’ampiezza, la frequenza del passo e il tempo di volo aumentano linearmente con la velocità, ma l’ampiezza del passo è il maggior determinante per incrementare la velocità. L’analisi angolare ha mostrato che l’incremento della velocità porta a un’anticipazione del movimento senza alterare i valori di picco angolare, un’evidenza della standardizzazione imposta dalla regola. L’unica differenza riscontrata tra gli atleti di differente livello prestativo riguarda la massima velocità raggiunta: 4,97±0,25 m/s internazionali; 4,61±0,14 m/s nazionali e 4,22±0,14 m/s regionali. In conclusione, la tecnica non cambia al variare della velocità, è solo eseguita in un tempo inferiore, e non è la discriminante del livello prestativo degli atleti. Studi futuri che combinino fattori metabolici, elettromiografici e cinematici sembrano necessari per indagare più approfonditamente i fattori determinanti il livello prestativo.| File | Dimensione | Formato | |
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