Introduzione. Il 10 luglio 1976 a seguito di un incidente in un impianto per la produzione di triclorofenolo si verificò il rilascio di diossina (2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina, TCDD) e la contaminazione di una vasta area a nord di Milano. Sulla base delle misurazioni di TCDD nel suolo l’area venne divisa in tre zone a diversi livelli di contaminazione: A (molto elevato), B (elevato) e R (basso). Successive indagini confermarono la presenza di elevate concentrazioni di TCDD nel sangue degli abitanti, mediamente in buon accordo con la zona. Per valutare gli effetti a lungo termine della TCDD sono tuttora in corso diversi studi epidemiologici. Il principale risultato degli studi di incidenza di tumori (1977-1991) e mortalità (1976-2001) consiste in un eccesso di tumori del sistema linfatico ed ematopoietico nelle zone più contaminate A e B. Vengono presentati i risultati dell’aggiornamento dello studio di incidenza di tumori a tutto il 1996. Metodi. La coorte degli esposti ha due componenti: coorte fissa, con oltre 37.000 soggetti (zona A: 723; zona B: 4.821; zona R: 31.643) residenti nell’area nel periodo dell’incidente e quindi interessati da una elevata esposizione, sia diretta, per esposizione alla nube tossica, sia indiretta, per via del consumo di alimenti prodotti in loco); coorte dinamica, presumibilmente meno esposta, con circa 8.000 persone immigrate o nate nell’area successivamente, fino al 1986 (zona A: 81; zona B: 1.120; zona R: 6.980). Come popolazione di riferimento è stata scelta la coorte dei soggetti residenti (181.574) o entrati/nati successivamente (51.166) nell’area circostante non contaminata. In totale la popolazione seguita consiste di 278.108 soggetti residenti negli 11 comuni dell’area. Per l’accertamento dei casi di tumore maligno è stato effettuato un incrocio tra l’anagrafe Seveso e i dati anonimi delle schede di dimissione ospedaliera (SDO) relative ai ricoveri con diagnosi di dimissione di tumore, utilizzando le chiavi sesso, residenza, data di nascita. Sono quindi stati estratti dalle cartelle cliniche e inseriti in archivio elettronico i dati clinici utili alla definizione delle seguenti variabili: data di incidenza; natura, sede ed eventuale morfologia delle neoplasie, codificate in modo automatico secondo le classificazioni internazionali delle malattie. E’ stato utilizzato il programma Stata 9 per il calcolo degli anni-persona e, tramite regressione di Poisson, dei rapporti fra tassi (Rate Ratios, RR) e i relativi intervalli di confidenza al 95% (IC95%), per le tre zone inquinate rispetto al riferimento, aggiustati/stratificati per sesso, periodo, età, tempo dalla esposizione. Risultati. La raccolta e definizione dei dati è in via di completamento. La proporzione di casi con verifica cito-istologica è risultata del 77%, la quota dei casi identificati solo tramite certificato di morte (Death Certificate Only, DCO) dell’11%. Analisi preliminari per i soggetti residenti all’incidente di età fino a 74 anni hanno evidenziato una incidenza di tumori maligni totali non superiore a quella osservata nella zona di riferimento. I tumori del sistema linfatico ed ematopoietico sono risultati in eccesso in zona A (4 casi; RR=1,4; IC95%: 0,5-3,7) e in zona B (30 casi; RR=1,6; IC95%: 1,1-2,3). In zona B è stato registrato anche un aumento di tumori del retto (17 casi, RR=1,8; IC95%: 1,1-3,0) e delle vie biliari (RR=2,2; IC95%: 1,0-5,2). Casi di sarcoma (viscerali e non) sono stati osservati in zona B (3 casi, RR=0,8; IC95%: 0,3-2,6) e zona R (24 casi, RR=1,0; IC95%: 0,6-2,5). Conclusioni. Nel complesso i risultati dell’analisi di incidenza di tumori a 20 anni dall’incidente confermano, in accordo con lo studio di mortalità, un eccesso per neoplasie del sistema linfatico ed ematopoietico nelle due zone a più elevata contaminazione.

Incidenza di tumori nella popolazione dell’area Seveso a 20 anni dall’incidente / D. Consonni, A.C. Pesatori, P. Grillo, G.M. Dinoia, R. Sindaco, T. Aquilina, R. Pavesi, P.A. Bertazzi - In: 31. Congresso annuale Associazione italiana di epidemiologia : L'epidemiologia dell'invecchiamento : 17-19 ottobre 2007[s.l] : null, 2007 Oct. (( Intervento presentato al 31. convegno Congresso annuale associazione italiana di epidemiologia : L'epidemiologia dell'invecchiamento tenutosi a Ostuni nel 2007.

Incidenza di tumori nella popolazione dell’area Seveso a 20 anni dall’incidente

A.C. Pesatori
Secondo
;
G.M. Dinoia;R. Sindaco;T. Aquilina;P.A. Bertazzi
Ultimo
2007

Abstract

Introduzione. Il 10 luglio 1976 a seguito di un incidente in un impianto per la produzione di triclorofenolo si verificò il rilascio di diossina (2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina, TCDD) e la contaminazione di una vasta area a nord di Milano. Sulla base delle misurazioni di TCDD nel suolo l’area venne divisa in tre zone a diversi livelli di contaminazione: A (molto elevato), B (elevato) e R (basso). Successive indagini confermarono la presenza di elevate concentrazioni di TCDD nel sangue degli abitanti, mediamente in buon accordo con la zona. Per valutare gli effetti a lungo termine della TCDD sono tuttora in corso diversi studi epidemiologici. Il principale risultato degli studi di incidenza di tumori (1977-1991) e mortalità (1976-2001) consiste in un eccesso di tumori del sistema linfatico ed ematopoietico nelle zone più contaminate A e B. Vengono presentati i risultati dell’aggiornamento dello studio di incidenza di tumori a tutto il 1996. Metodi. La coorte degli esposti ha due componenti: coorte fissa, con oltre 37.000 soggetti (zona A: 723; zona B: 4.821; zona R: 31.643) residenti nell’area nel periodo dell’incidente e quindi interessati da una elevata esposizione, sia diretta, per esposizione alla nube tossica, sia indiretta, per via del consumo di alimenti prodotti in loco); coorte dinamica, presumibilmente meno esposta, con circa 8.000 persone immigrate o nate nell’area successivamente, fino al 1986 (zona A: 81; zona B: 1.120; zona R: 6.980). Come popolazione di riferimento è stata scelta la coorte dei soggetti residenti (181.574) o entrati/nati successivamente (51.166) nell’area circostante non contaminata. In totale la popolazione seguita consiste di 278.108 soggetti residenti negli 11 comuni dell’area. Per l’accertamento dei casi di tumore maligno è stato effettuato un incrocio tra l’anagrafe Seveso e i dati anonimi delle schede di dimissione ospedaliera (SDO) relative ai ricoveri con diagnosi di dimissione di tumore, utilizzando le chiavi sesso, residenza, data di nascita. Sono quindi stati estratti dalle cartelle cliniche e inseriti in archivio elettronico i dati clinici utili alla definizione delle seguenti variabili: data di incidenza; natura, sede ed eventuale morfologia delle neoplasie, codificate in modo automatico secondo le classificazioni internazionali delle malattie. E’ stato utilizzato il programma Stata 9 per il calcolo degli anni-persona e, tramite regressione di Poisson, dei rapporti fra tassi (Rate Ratios, RR) e i relativi intervalli di confidenza al 95% (IC95%), per le tre zone inquinate rispetto al riferimento, aggiustati/stratificati per sesso, periodo, età, tempo dalla esposizione. Risultati. La raccolta e definizione dei dati è in via di completamento. La proporzione di casi con verifica cito-istologica è risultata del 77%, la quota dei casi identificati solo tramite certificato di morte (Death Certificate Only, DCO) dell’11%. Analisi preliminari per i soggetti residenti all’incidente di età fino a 74 anni hanno evidenziato una incidenza di tumori maligni totali non superiore a quella osservata nella zona di riferimento. I tumori del sistema linfatico ed ematopoietico sono risultati in eccesso in zona A (4 casi; RR=1,4; IC95%: 0,5-3,7) e in zona B (30 casi; RR=1,6; IC95%: 1,1-2,3). In zona B è stato registrato anche un aumento di tumori del retto (17 casi, RR=1,8; IC95%: 1,1-3,0) e delle vie biliari (RR=2,2; IC95%: 1,0-5,2). Casi di sarcoma (viscerali e non) sono stati osservati in zona B (3 casi, RR=0,8; IC95%: 0,3-2,6) e zona R (24 casi, RR=1,0; IC95%: 0,6-2,5). Conclusioni. Nel complesso i risultati dell’analisi di incidenza di tumori a 20 anni dall’incidente confermano, in accordo con lo studio di mortalità, un eccesso per neoplasie del sistema linfatico ed ematopoietico nelle due zone a più elevata contaminazione.
Settore MED/44 - Medicina del Lavoro
ott-2007
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