La Milano celebrata da Bonvesin da la Riva ritrae un contesto urbano florido, in cui la popolazione è sana e prospera, abbondano i pozzi e le fonti di acqua sorgiva, affluiscono merci di ogni tipo e provenienza e le bancarelle espongono alimenti freschi e spezie esotiche di tutti i generi. Il quadro idilliaco dipinto a fine Duecento si colora invece di tinte assai più fosche due secoli dopo, quando a restituircene i tratti è una fonte anagrafica laica, i Registri dei Morti di Milano, la prima nel suo genere in Europa (1452-1631). L’analisi puntuale di questa e di altra documentazione d’archivio per il periodo tardo quattrocentesco descrive la crescente dicotomia tra coloro che, legati al duca e alla sua corte, detentori a vario titolo di uffici o magistrature, coinvolti nei traffici mercantili a medio e lungo raggio, o impegnati in attività artigianali di successo, vantavano una disponibilità di alimenti pressoché illimitata, tanto che spesso ne pativano gli eccessi, e coloro che soffrivano, se non morivano, a causa della scarsità di igiene, della malnutrizione e della denutrizione.
Squilibri alimentari e sociali nella Milano di Leonardo / F. Vaglienti - In: Aspetti dell'alimentazione nell'area milanese e lombarda tra l'età antica e l'età di Leonardo / [a cura di] A.M. Fedeli, S. Solano, F. Butti Ronchetti, P.M. De Marchi, G. Albini, F. Vaglienti. - Prima edizione. - Milano : Civico Museo Archeologico, 2016. - ISBN 9788897568094. - pp. 123-150 (( convegno Aspetti dell'alimentazione nell'area milanese e lombarda tra l'età antica e l'età di Leonardo tenutosi a Milano nel 2014.
Squilibri alimentari e sociali nella Milano di Leonardo
F. Vaglienti
Primo
2016
Abstract
La Milano celebrata da Bonvesin da la Riva ritrae un contesto urbano florido, in cui la popolazione è sana e prospera, abbondano i pozzi e le fonti di acqua sorgiva, affluiscono merci di ogni tipo e provenienza e le bancarelle espongono alimenti freschi e spezie esotiche di tutti i generi. Il quadro idilliaco dipinto a fine Duecento si colora invece di tinte assai più fosche due secoli dopo, quando a restituircene i tratti è una fonte anagrafica laica, i Registri dei Morti di Milano, la prima nel suo genere in Europa (1452-1631). L’analisi puntuale di questa e di altra documentazione d’archivio per il periodo tardo quattrocentesco descrive la crescente dicotomia tra coloro che, legati al duca e alla sua corte, detentori a vario titolo di uffici o magistrature, coinvolti nei traffici mercantili a medio e lungo raggio, o impegnati in attività artigianali di successo, vantavano una disponibilità di alimenti pressoché illimitata, tanto che spesso ne pativano gli eccessi, e coloro che soffrivano, se non morivano, a causa della scarsità di igiene, della malnutrizione e della denutrizione.File | Dimensione | Formato | |
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