Il tema dei costi della politica, di recente oggetto di un ritorno di attenzione a seguito della pubblicazione di alcuni volumi e inchieste giornalistiche, è fra le questioni che meglio interpretano e rappresentano l’esistenza di uno stretto legame fra responsabilità politica, consenso democratico e funzionamento efficace delle istituzioni. Si tratta infatti di un tema su cui, da un lato, tende ad esercitarsi un controllo da parte dei cittadini, ovvero una pressione da parte dell’opinione pubblica, che peraltro all’avvicinarsi delle consultazioni elettorali può trasformarsi in un importante determinante del consenso. Dall’altro, si tratta di un argomento che riguarda da vicino le condizioni fondamentali di funzionamento delle istituzioni democratiche, sul quale una democrazia avanzata è comunque tenuta ad interrogarsi. Molteplici sono, inoltre, le implicazioni che interessano questo tema, sia da un punto di vista positivo, e cioè di come istituzioni e pratiche democratiche funzionano in quanto tali, sia da un punto di vista normativo, e cioè di come istituzioni e pratiche democratiche dovrebbero funzionare in una società aperta e plurale. La stesso principio normativo dell’accountability, che sta a definire la responsabilità in capo al personale politico - parlamentare e di governo - rispetto alla rendicontazione del proprio agire, e di conseguenza rispetto al concetto di responsiveness, e cioè capacità di risposta alle richieste e aspettative dei governanti, in condizioni di trasparenza e chiarezza delle opzioni di scelta. Le profonde trasformazioni che hanno attraversato la società italiana, al pari di qualsiasi altra realtà evoluta del mondo occidentale, sono state nel corso degli anni causa di significativi mutamenti nei rapporti fra politica e società civile, nelle forme di organizzazione tipiche della politica, a cominciare dai modelli organizzativi di partito, nelle modalità di comunicazione che contraddistinguono il rapporto fra partiti, eletti ed elettori ecc. Con ciò, il finanziamento di partiti e movimenti politici, insieme alle attività che svolgono nei confronti della politica una funzione di indotto (a cominciare dagli apparati serventi della PA, per venire al complesso insieme di attività del parastato, prima fra tutte le attività aziendali erogatrici di servizi di pubblica utilità), costituiscono un punto di snodo decisivo per l’individuazione di un equilibrio efficace fra rappresentanza e accountability. Perché se è vero che dall’introduzione delle indennità di mandato nei primi parlamenti democratici, i costi della politica sono una condizione necessaria per un accesso all’arena democratica indipendente dalle disponibilità economiche dei soggetti, è altrettanto vero che l’adeguamento dei finanziamenti alla politica secondo un giusto livello è parte fondamentale delle condizioni di legittimazione di elite e istituzioni politiche. Nel paper si prenderanno in considerazione le modalità che regolano il finanziamento di partiti e movimenti politici in sei democrazie occidentali (Spagna, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Germania, Italia), concentrando l’attenzione soprattutto su sette dimensioni analitiche fondamentali: 1) il grado di centralizzazione del sistema di finanziamento pubblico; 2) il tipo di soggetto erogatore dei contributi; 3) il modello di contribuzione; 4) l’esistenza di eventuali limiti o tetti di spesa; 5) l’esistenza di meccanismi di controllo e/o sanzionamento; 6) l’eventuale finalizzazione delle erogazioni; 7) l’ammontare complessivo del finanziamento pubblico. Tenendo sullo sfondo questa analisi comparativa, si cercherà di focalizzare alcune delle voci di spesa relative al funzionamento del sistema politico. Quest’ultimo verrà inoltre analizzato alla luce delle sue più conclamate patologie e fragilità, inquadrandone le cause all’interno di una più generale analisi dell’incompiuta transizione italiana. Si cercherà infine, sia pur molto schematicamente, di affrontare il tema in chiave prescrittiva, individuando alcune possibili soluzioni per la definizione di un sistema di finanziamento e monitoraggio rispondente alle aspettative di trasparenza dei cittadini. A tale proposito, verrà avanzata un’ipotesi schematica di codice etico per classe politica (e per gli apparati serventi della P.A.), finalizzata a inquadrare il tema del costi della politica nel più generale ambito della tensione normativa esistente fra condizioni di legittimità e capacità di accountability.
I costi della politica fra legittimazione e accountability / L. Fasano, N. Pasini. ((Intervento presentato al 21. convegno Convegno annuale SISP-Società Italiana di Scienza Politica tenutosi a Catania nel 2007.
I costi della politica fra legittimazione e accountability
L. FasanoPrimo
;N. PasiniUltimo
2007
Abstract
Il tema dei costi della politica, di recente oggetto di un ritorno di attenzione a seguito della pubblicazione di alcuni volumi e inchieste giornalistiche, è fra le questioni che meglio interpretano e rappresentano l’esistenza di uno stretto legame fra responsabilità politica, consenso democratico e funzionamento efficace delle istituzioni. Si tratta infatti di un tema su cui, da un lato, tende ad esercitarsi un controllo da parte dei cittadini, ovvero una pressione da parte dell’opinione pubblica, che peraltro all’avvicinarsi delle consultazioni elettorali può trasformarsi in un importante determinante del consenso. Dall’altro, si tratta di un argomento che riguarda da vicino le condizioni fondamentali di funzionamento delle istituzioni democratiche, sul quale una democrazia avanzata è comunque tenuta ad interrogarsi. Molteplici sono, inoltre, le implicazioni che interessano questo tema, sia da un punto di vista positivo, e cioè di come istituzioni e pratiche democratiche funzionano in quanto tali, sia da un punto di vista normativo, e cioè di come istituzioni e pratiche democratiche dovrebbero funzionare in una società aperta e plurale. La stesso principio normativo dell’accountability, che sta a definire la responsabilità in capo al personale politico - parlamentare e di governo - rispetto alla rendicontazione del proprio agire, e di conseguenza rispetto al concetto di responsiveness, e cioè capacità di risposta alle richieste e aspettative dei governanti, in condizioni di trasparenza e chiarezza delle opzioni di scelta. Le profonde trasformazioni che hanno attraversato la società italiana, al pari di qualsiasi altra realtà evoluta del mondo occidentale, sono state nel corso degli anni causa di significativi mutamenti nei rapporti fra politica e società civile, nelle forme di organizzazione tipiche della politica, a cominciare dai modelli organizzativi di partito, nelle modalità di comunicazione che contraddistinguono il rapporto fra partiti, eletti ed elettori ecc. Con ciò, il finanziamento di partiti e movimenti politici, insieme alle attività che svolgono nei confronti della politica una funzione di indotto (a cominciare dagli apparati serventi della PA, per venire al complesso insieme di attività del parastato, prima fra tutte le attività aziendali erogatrici di servizi di pubblica utilità), costituiscono un punto di snodo decisivo per l’individuazione di un equilibrio efficace fra rappresentanza e accountability. Perché se è vero che dall’introduzione delle indennità di mandato nei primi parlamenti democratici, i costi della politica sono una condizione necessaria per un accesso all’arena democratica indipendente dalle disponibilità economiche dei soggetti, è altrettanto vero che l’adeguamento dei finanziamenti alla politica secondo un giusto livello è parte fondamentale delle condizioni di legittimazione di elite e istituzioni politiche. Nel paper si prenderanno in considerazione le modalità che regolano il finanziamento di partiti e movimenti politici in sei democrazie occidentali (Spagna, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Germania, Italia), concentrando l’attenzione soprattutto su sette dimensioni analitiche fondamentali: 1) il grado di centralizzazione del sistema di finanziamento pubblico; 2) il tipo di soggetto erogatore dei contributi; 3) il modello di contribuzione; 4) l’esistenza di eventuali limiti o tetti di spesa; 5) l’esistenza di meccanismi di controllo e/o sanzionamento; 6) l’eventuale finalizzazione delle erogazioni; 7) l’ammontare complessivo del finanziamento pubblico. Tenendo sullo sfondo questa analisi comparativa, si cercherà di focalizzare alcune delle voci di spesa relative al funzionamento del sistema politico. Quest’ultimo verrà inoltre analizzato alla luce delle sue più conclamate patologie e fragilità, inquadrandone le cause all’interno di una più generale analisi dell’incompiuta transizione italiana. Si cercherà infine, sia pur molto schematicamente, di affrontare il tema in chiave prescrittiva, individuando alcune possibili soluzioni per la definizione di un sistema di finanziamento e monitoraggio rispondente alle aspettative di trasparenza dei cittadini. A tale proposito, verrà avanzata un’ipotesi schematica di codice etico per classe politica (e per gli apparati serventi della P.A.), finalizzata a inquadrare il tema del costi della politica nel più generale ambito della tensione normativa esistente fra condizioni di legittimità e capacità di accountability.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Costi politica legittimazione accoutability (Sisp07).pdf
accesso aperto
Tipologia:
Pre-print (manoscritto inviato all'editore)
Dimensione
637.89 kB
Formato
Adobe PDF
|
637.89 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.