La TAC Cone Beam (CBCT) rappresenta sicuramente un’importante innovazione nel campo dei sistemi di acquisizione tomografici e delle ricostruzioni volumetriche. Inizialmente applicata in angiografia e in radioterapia, la tecnologia Cone Beam CT ha trovato negli anni recenti un forte sviluppo in ambito odontoiatrico. Specialmente con la messa a punto di software specifici per la ricostruzione 3D e hardware in grado di gestire la mole di dati da elaborare ha permesso una riduzione dei costi di acquisto delle apparecchiature e una conseguente maggiore diffusione. La CBCT applicata al campo dentale ha dato il via a dei sistemi dedicati avendo come risultato un’aumentata qualità dell’imaging con una notevole riduzione della dose di radiazioni data al paziente, tali da poterla usare anche nei bambini con particolari patologie. Infatti la Cone Beam nei confronti delle TC più moderne presenta dosi da 5 a 20 volte inferiori a parità di volume irradiato (IAEA - Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica ). Il sistema CBCT permette la creazione di immagini su tutti i piani nello spazio: assiale, coronale, sagittale, obliquo o addirittura ricostruzioni seguendo una linea curva attraverso un processo denominato Multi Planar Reconstruction (MPR). Gli apparecchi radiologici Cone Beam emettono fasci di raggi X che hanno la forma conica anziché a ventaglio come gli apparecchi usati per la tomografia computerizzata convenzionale (CT o MSCT). L’esposizione è a radiazioni pulsate e permette di acquisire le immagini base con un’unica rotazione per tutto il FOV (field of view) selezionato. Successivamente è possibile tramite software elaborare i dati acquisiti trasformandoli in un unico volume il cui elemento essenziale è il voxel (pixel 3D). Più piccolo è il voxel più è definita l’immagine Cone Beam. Da questo volume si possono ricalcolare tutte le immagini volute con l’orientamento a scelta senza distorsioni – i voxel infatti sono isotropici (di ugual misura nelle tre dimensioni dello spazio).

Qualità delle immagini diagnostiche e rischi di esposizione : la Tac Cone Beam / U. Garagiola. - In: ORTHO TRIBUNE. - 8:2(2014 Oct 09), pp. 3-4.

Qualità delle immagini diagnostiche e rischi di esposizione : la Tac Cone Beam

U. Garagiola
Primo
2014

Abstract

La TAC Cone Beam (CBCT) rappresenta sicuramente un’importante innovazione nel campo dei sistemi di acquisizione tomografici e delle ricostruzioni volumetriche. Inizialmente applicata in angiografia e in radioterapia, la tecnologia Cone Beam CT ha trovato negli anni recenti un forte sviluppo in ambito odontoiatrico. Specialmente con la messa a punto di software specifici per la ricostruzione 3D e hardware in grado di gestire la mole di dati da elaborare ha permesso una riduzione dei costi di acquisto delle apparecchiature e una conseguente maggiore diffusione. La CBCT applicata al campo dentale ha dato il via a dei sistemi dedicati avendo come risultato un’aumentata qualità dell’imaging con una notevole riduzione della dose di radiazioni data al paziente, tali da poterla usare anche nei bambini con particolari patologie. Infatti la Cone Beam nei confronti delle TC più moderne presenta dosi da 5 a 20 volte inferiori a parità di volume irradiato (IAEA - Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica ). Il sistema CBCT permette la creazione di immagini su tutti i piani nello spazio: assiale, coronale, sagittale, obliquo o addirittura ricostruzioni seguendo una linea curva attraverso un processo denominato Multi Planar Reconstruction (MPR). Gli apparecchi radiologici Cone Beam emettono fasci di raggi X che hanno la forma conica anziché a ventaglio come gli apparecchi usati per la tomografia computerizzata convenzionale (CT o MSCT). L’esposizione è a radiazioni pulsate e permette di acquisire le immagini base con un’unica rotazione per tutto il FOV (field of view) selezionato. Successivamente è possibile tramite software elaborare i dati acquisiti trasformandoli in un unico volume il cui elemento essenziale è il voxel (pixel 3D). Più piccolo è il voxel più è definita l’immagine Cone Beam. Da questo volume si possono ricalcolare tutte le immagini volute con l’orientamento a scelta senza distorsioni – i voxel infatti sono isotropici (di ugual misura nelle tre dimensioni dello spazio).
Settore MED/28 - Malattie Odontostomatologiche
9-ott-2014
http://www.dental-tribune.com/articles/news/italy/20330_qualita_delle_immagini_diagnostiche_e_rischi_di_esposizione_la_tac_cone_beam.html
Article (author)
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Qualità delle immagini-la TAC Cone beam.pdf

accesso riservato

Tipologia: Publisher's version/PDF
Dimensione 2.75 MB
Formato Adobe PDF
2.75 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/371606
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact