L’esistenza di una politica di welfare da sola non basta per garantirne l’efficacia. Questo è vero anche per tutte quelle politiche che intendono favorire la conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro. Il presente working paper intende rendere conto di quella letteratura, per lo più internazionale, che rispetto alle misure di conciliazione vita-lavoro si è spinta al di là della loro descrizione per entrare nell’ambito della valutazione della loro efficacia, e più in particolare dell’analisi dei fattori che ne favoriscono o ne impediscono l’utilizzo e dell’individuazione degli effetti sui potenziali beneficiari. L’obiettivo del presente contributo è triplice: rendere visibile in Italia un filone di ricerca pressoché sconosciuto; riflettere sui limiti e sulle sfide metodologiche che la valutazione delle pratiche di work-life balance comporta; fare luce sulla «cultura organizzativa», intesa come quel set di norme e valori condiviso all’interno di un’azienda che funge da facilitatore o da ostacolo al successo delle politiche e che pertanto non può non essere preso in considerazione nell’ambito di un processo di valutazione. Sulla base dei risultati finora raggiunti dalla letteratura, verranno suggerite alcune possibili prospettive di ricerca.
Effetti e ostacoli delle pratiche di conciliazione vita-lavoro: dalla valutazione delle politiche allo studio delle organizzazioni / C. Gaiaschi. - [s.l] : Secondo Welfare; Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi, 2014.
Effetti e ostacoli delle pratiche di conciliazione vita-lavoro: dalla valutazione delle politiche allo studio delle organizzazioni.
C. Gaiaschi
2014
Abstract
L’esistenza di una politica di welfare da sola non basta per garantirne l’efficacia. Questo è vero anche per tutte quelle politiche che intendono favorire la conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro. Il presente working paper intende rendere conto di quella letteratura, per lo più internazionale, che rispetto alle misure di conciliazione vita-lavoro si è spinta al di là della loro descrizione per entrare nell’ambito della valutazione della loro efficacia, e più in particolare dell’analisi dei fattori che ne favoriscono o ne impediscono l’utilizzo e dell’individuazione degli effetti sui potenziali beneficiari. L’obiettivo del presente contributo è triplice: rendere visibile in Italia un filone di ricerca pressoché sconosciuto; riflettere sui limiti e sulle sfide metodologiche che la valutazione delle pratiche di work-life balance comporta; fare luce sulla «cultura organizzativa», intesa come quel set di norme e valori condiviso all’interno di un’azienda che funge da facilitatore o da ostacolo al successo delle politiche e che pertanto non può non essere preso in considerazione nell’ambito di un processo di valutazione. Sulla base dei risultati finora raggiunti dalla letteratura, verranno suggerite alcune possibili prospettive di ricerca.File | Dimensione | Formato | |
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