Miniera di preziose informazioni sulla prassi giudiziaria, sui meccanismi processuali e sulle norme richiamate ed applicate specialmente nel foro di Milano, la raccolta delle allegationes lombarde manifesta tutte le sue qualità di significativo campo di indagine da cui emergono le tecniche difensive, la cultura e la forma mentis dei professionisti del diritto nella delicata fase di passaggio dall’antico regime all’età dei moderni codici. Nel febbrile variare delle normative di riferimento, puntualmente richiamate dai patrocinatori di volta in volta eletti e investiti della tutela di interessi patrimoniali e successori, appare quale essenziale punto fermo nelle argomentazioni difensive il costante richiamo al diritto romano e alla migliore letteratura e dottrina giuridica del passato e coeva, nell’intento di mediare tra le ragioni del diritto e gli interessi squisitamente di parte, in un panorama caratterizzato dai vorticosi eventi storici e dalle altalenanti politiche legislative tipiche di anni tormentati da repentini cambiamenti di fronte. Specchio fedele di un quotidiano giudiziario popolato da avvocati noti e meno noti, ma tutti ugualmente versatili e capaci, la prassi sette-ottocentesca si conferma come fase nodale in cui una serie di lineamenti della professione legale assumono evidenza assoluta nel momento in cui si rendono disponibili strumenti legislativi, scientifici e di divulgazione del tutto nuovi.In materia di sostituzioni fedecommissorie, forse tra gli emblemi più classici del diritto d’ancien régime, emerge un abile compromesso tra il ricorso a strategie difensive di tipo tradizionale, legate a doppio laccio al diritto comune, e l’incipiente utilizzo delle nuove tecniche di argomentazione e di ragionamento giuridico introdotte dalla moderna codificazione napoleonica. Proprio l’attività professionale dei patrocinatori specializzati sul versante civilistico, e in particolare familiare e successorio, rappresenta un esempio paradigmatico del modo di fare l’avvocato e della cultura forense di un’epoca cruciale di transizione e, come tale, ricca di contraddizioni.

Nobiltà e fedecommessi di famiglia nelle difese lombarde tra antico regime e codici / A.M. Santangelo - In: L'arte del difendere : allegazioni, avvocati e storie di vita a Milano tra Sette e Ottocento / [a cura di] M.G. di Renzo Villata. - Milano : Giuffré, 2006. - ISBN 8814133700. - pp. 361-434

Nobiltà e fedecommessi di famiglia nelle difese lombarde tra antico regime e codici

A.M. Santangelo
Primo
2006

Abstract

Miniera di preziose informazioni sulla prassi giudiziaria, sui meccanismi processuali e sulle norme richiamate ed applicate specialmente nel foro di Milano, la raccolta delle allegationes lombarde manifesta tutte le sue qualità di significativo campo di indagine da cui emergono le tecniche difensive, la cultura e la forma mentis dei professionisti del diritto nella delicata fase di passaggio dall’antico regime all’età dei moderni codici. Nel febbrile variare delle normative di riferimento, puntualmente richiamate dai patrocinatori di volta in volta eletti e investiti della tutela di interessi patrimoniali e successori, appare quale essenziale punto fermo nelle argomentazioni difensive il costante richiamo al diritto romano e alla migliore letteratura e dottrina giuridica del passato e coeva, nell’intento di mediare tra le ragioni del diritto e gli interessi squisitamente di parte, in un panorama caratterizzato dai vorticosi eventi storici e dalle altalenanti politiche legislative tipiche di anni tormentati da repentini cambiamenti di fronte. Specchio fedele di un quotidiano giudiziario popolato da avvocati noti e meno noti, ma tutti ugualmente versatili e capaci, la prassi sette-ottocentesca si conferma come fase nodale in cui una serie di lineamenti della professione legale assumono evidenza assoluta nel momento in cui si rendono disponibili strumenti legislativi, scientifici e di divulgazione del tutto nuovi.In materia di sostituzioni fedecommissorie, forse tra gli emblemi più classici del diritto d’ancien régime, emerge un abile compromesso tra il ricorso a strategie difensive di tipo tradizionale, legate a doppio laccio al diritto comune, e l’incipiente utilizzo delle nuove tecniche di argomentazione e di ragionamento giuridico introdotte dalla moderna codificazione napoleonica. Proprio l’attività professionale dei patrocinatori specializzati sul versante civilistico, e in particolare familiare e successorio, rappresenta un esempio paradigmatico del modo di fare l’avvocato e della cultura forense di un’epoca cruciale di transizione e, come tale, ricca di contraddizioni.
Settore IUS/19 - Storia del Diritto Medievale e Moderno
2006
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